MORTI SUL LAVORO : APPROVATA ALL’UNANIMITÀ LA MOZIONE DI TODI CIVICA

Todi Civica esprime la propria soddisfazione per l’approvazione all’unanimità della mozione presentata dal Consigliere Comunale Floriano Pizzichini sul tema del morti sul lavoro. Una questione di grande attualità sulla quale, mesi fa, il capogruppo aveva presentato una proposta che ha ottenuto la condivisione di tutte le forze politiche della massima assise cittadina. Un atto importante e significativo che pone all’attenzione del Comune un fenomeno che coinvolge ogni anno migliaia di lavoratori e che ha costi sociali e umani altissimi.
La mozione impegna il Sindaco e la Giunta comunale a realizzare un  OSSERVATORIO COMUNALE PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO, con i tecnici della prevenzione, la polizia municipale, le forze dell’ordine, per il monitoraggio e la valutazione della situazione locale, prevedendo che lo stesso, una volta l’anno, relazioni al Consiglio Comunale sulla situazione territoriale. Ci si impegna ad istituire un fondo comunale, da mettere ogni anno a bilancio dell’ente, per le famiglie che subiscano perdite a causa di incidenti sul lavoro. Infine, essendo fondamentale costruire una cultura e una coscienza civica su un tema tanto rilevante, la mozione approvata propone che, ogni anno,  in occasione della giornata delle vittime del lavoro ( 11 Ottobre) si organizzi un’iniziativa pubblica con i lavoratori, le forze sindacali, i tecnici del settore, gli imprenditori, coinvolgendo le ultime classi degli istituti superiori cittadine. Todi Civica ringrazia il Sindaco e i consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione per aver aderito con convinzione ad una proposta che si pone l’obiettivo, partendo dal territorio e dalle scuole, di creare una cultura del rispetto del lavoro, delle regole sulla sicurezza e del valore della salute e della sicurezza. 
TODI CIVICA

IL LICEO “JACOPONE DA TODI” INAUGURA LE CELEBRAZIONI DEI PRIMI 10 ANNI DELL’ISTITUZIONE DEL LICEO DELLE SCIENZE UMANE DI TODI

Il LiceoJacopone da Todi, con la collaborazione dell’Associazione “Ex Allievi” del Liceo, è lieto di annunciare la Cerimonia inaugurale delle celebrazioni per il decennale dell’istituzione del Liceo delle Scienze Umane di Todi (2011-2021); l’indirizzo del Liceo delle Scienze Umane, infatti, è stato istituito a Todi a partire dall’anno scolastico 2011-2012, colmando una lacuna storica nell’ambito territoriale e caratterizzandosi, sin dall’inizio, come un grande successo (sono presenti al Liceo due sezioni complete dell’indirizzo, con circa 200 studenti frequentanti), indice della rispondenza ai bisogni formativi degli studenti interessati ad un percorso liceale affascinante e dinamico, in cui un rilievo particolare è dato allo studio delle multiformi manifestazioni dell’umano, pur nel contesto di una formazione completa, in grado di orientare proficuamente agli studi universitari e al mondo del lavoro.

La Cerimonia inaugurale si terrà sabato 30 ottobre 2021, dalle ore 16.00 alle ore 18.00, presso la sede del Liceo in Largo Martino I, e prevede un intervento introduttivo del Dirigente Scolastico Prof. Sergio Guarente, l’intervento del Prof. Simone Zacchini, docente di Storia della Filosofia presso l’Università degli studi di Siena, su “Nietzsche al Liceo. Un compagno di classe di metà Ottocento tra musica e cultura umanistica”, l’esibizione del Coro polifonico del Liceo diretto da Vittorio Scanu, la presentazione, da parte della Prof.ssa Elisa Bartolucci, del programma delle manifestazioni nel corso dell’anno scolastico per la celebrazione dell’anniversario, e un momento conviviale.  

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

(Prof. Sergio Guarente)

PER L’OSPEDALE SERVONO SOLUZIONI, NON RISOLUZIONI.

Comunicato di Marsciano democratica e Todi Civica

Per riportare l’ospedale comprensoriale della Media Valle del Tevere alle funzioni pre-Covid, servono soluzioni e non “risoluzioni”. Abbiamo la sensazione che ancora una volta, nel (vecchio) gioco delle parti, a rimetterci siano sempre i cittadini, i quali sono distanti dalle dinamiche dei Palazzi e dei partiti, ma vivono quotidianamente i disagi di una struttura che, dopo essere stata convertita in Ospedale Covid, non assomiglia nemmeno lontanamente a quella realtà che, fino a poco tempo fa, svolgeva un ruolo fondamentale per la salute nel nostro territorio. Così ci troviamo ad assistere al dibattito politico regionale, alla proposta della così detta risoluzione (termine che si può tradurre in un generico e sempre molto aleatorio impegno politico), agli emendamenti delle opposizioni e alle immancabili e reciproche accuse fra diverse fazioni. PAROLE TANTE, FATTI POCHI. Conosciamo bene i numerosi impegni che, sulle più svariate materie hanno visto, negli anni, i vari consigli regionali trovare ampie convergenze. Impegni spesso rimasti tali solo sulla carta. Al contrario, noi pensiamo che un tema come la salute e il ripristino delle fondamentali funzioni di un ospedale, non possa diventare terreno di scontro, né che si possa affrontare a colpi di documenti politici e slogan, bensì con atti pragmatici, rapidi e visibili. Pertanto non servono risoluzioni, ma atti amministrativi. Stante l’attuale situazione sanitaria regionale e territoriale, non capiamo cosa si aspetti a ripristinare la chirurgia H24, servizio essenziale anche per il pronto soccorso. Serve riportare a Pantalla il personale sanitario dirottato in altre realtà, le attrezzature e le strumentazioni, ridefinire percorsi e programmi in tempi certi, indicando date e termini della riapertura dei reparti. Questo si deve fare oggi e su questo si deve impegnare chi governa. Gli impegni sul potenziamento del nosocomio non possono essere mescolati con le necessità da affrontare in maniera prioritaria. Invitiamo pertanto le forze di maggioranza a ripensare il documento presentato, distinguendo ciò che può e deve essere fatto oggi, dalle ipotesi di lavoro futuro. Allo stesso modo chiediamo alle minoranze di opporsi a documenti generici e futuribili, evitando di legittimarli attraverso propri emendamenti. Non vorremmo che l’unanimismo diventi l’alibi per nascondere responsabilità e scelte politiche. Ci auguriamo quindi che si vada al merito della questione attuando processi politicoamministrativi per i quali, in questo momento, non servono grandi intese, ma semplicemente la volontà di RIDARE AL NOSTRO TERRITORIO IL SUO OSPEDALE.

MARSCIANO DEMOCRATICA – TODI CIVICA

L’Umbria rischia di perdere i fondi del Pnrr: siamo in ritardo e con un progetto sbagliato

Nicola Preiti, coordinatore provinciale di Italia Viva, mette in fila le voci finanziate confrontandole con quelle programmate: «I contributi possono essere sospesi e revocati»

Riprendiamo l’interessante articolo pubblicato da Umbria 24.

Nicola Preiti, coordinatore regionale Italia Viva

È in arrivo la prima tranche di fondi della missione 6- Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Le Regioni hanno ricevuto la proposta di riparto del Governo, dettagliata per risorse, per obiettivi e tempistica di realizzazione degli interventi. Siccome è prevista anche la sospensione e la revoca dei contributi in caso di mancato rispetto degli impegni, non c’è tempo da perdere. E, purtroppo, l’Umbria appare già in ritardo perché il Pnrr regionale varato ad aprile risulta completamente avulso da quello nazionale. Si impone quindi il suo immediato adeguamento, per non perdere le risorse e garantire un futuro alla sanità dell’Umbria.

La proposta nazionale fissa specifici interventi, nell’ambito della Missione 6, per una spesa complessiva di euro 8,042 miliardi. All’Umbria sarebbero assegnati oltre 108 milioni di euro così distribuiti, con arrotondamento: 27 milioni per realizzare 18 case di comunità; 1,5 milioni per 9 centrali operative territoriali (Cot); 1,5 milioni per l’informatizzazione, connessione aziendale e device; 13,4 milioni per la costruzione di 5 ospedali di comunità; quasi 19,5 milioni per la digitalizzazione dei dipartimenti di emergenza-urgenza (dea). 16 milioni per l’acquisto di grandi apparecchiature tecnologiche negli ospedali; 8,5 milioni più 19,4 (del fondo Pnc) per ristrutturazione con adeguamento alle norme sismiche degli ospedali; 0,46 milioni per garantire quattro nuovi flussi informativi; 1,2 milioni per garantire la formazione ai sanitari. Di fronte a questi obiettivi dettagliati con tanto di controlli semestrali, se si guarda il Pnrr Regionale dell’Umbria, l’apprensione sorge spontanea.

Nel piano regionale non si rileva nessuna organicità progettuale, nessun disegno complessivo di riorganizzazione del sistema sanitario in coerenza con il Pnrr nazionale, ma un calderone di vecchi (e spesso già falliti) progetti, con uno sbilanciamento su allucinogene spese edilizie e la mancanza del rilancio organizzativo e dei servizi del territorio. E il piano sanitario regionale di cui tanto si parla, non può sostituire questa progettualità, ma dovrebbe integrarla.

Rimanendo ai progetti finanziati in questa prima tranche nel Pnrr dell’Umbria, a voler essere ottimisti si possono rilevare (forse) 7 case di comunità, invece di 18 che è l’obiettivo nazionale per ottenere le risorse. Si ritrova il progetto di 1 Cot invece di 9. L’adeguamento sismico è velleitario. L’informatizzazione è un generico buon proposito senza progetti definiti. Della digitalizzazione dei dea di I e II livello non se ne parla proprio. Le grandi apparecchiature da sostituire non sono definite. E si potrebbe continuare.

Ora, alla luce di ciò, è chiaro che se i progetti non saranno coerenti con quello nazionale saranno bocciati e quindi l’Umbria perderà risorse e opportunità. Per la sanità sarebbe il declino definitivo. Italia Viva chiede alla giunta regionale di aprire un confronto con tutte le forze politiche e sociali della regione per adeguare immediatamente il Pnrr regionale. Il destino della sanità umbra riguarda tutti i cittadini e non può essere pregiudicato da scelte sbagliate. Che sarebbero purtroppo definitive

Il PSI di Todi a Peppucci consigliere regionale: ridateci il nostro ospedale!

Consigliera Peppucci, se la critica alla sua azione politica e a quella della maggioranza che rappresenta la considera un attacco personale, ci dispiace sinceramente, ma continua a non comprendere il senso delle critiche che abbiamo avanzato. Noi ci limitiamo a rilevare fatti ed atti e poiché riteniamo non rispondano alle esigenze dei cittadini, avanziamo le proposte, che poi riassumiamo in una sola: ridateci il nostro Ospedale come era, anzi riteniamo di poterlo pretendere anche migliorato! Perché nel momento in cui lei vuol far passare come il mal governo delle sinistre su quanto fatto nella sanità umbra prima del 2019 anno del vostro insediamento, allora lei ignora quanto il Ministero della Salute a firma del Direttore Generale della Programmazione Sanitaria Andrea Urbani ha dichiarato: la Regione Umbria nel 2018, negli Indicatori finali di Qualità ed Efficienza (IQC) era al primo posto avanti all’Emilia Romagna, Marche e Lombardia; le diamo anche i riferimenti nel caso si volesse documentare (005426 del 29.05.2018 GAB-GAB-P). Ora che state governando voi, a quale posto ci avete fatto rilegare? In merito al suo intervento sull’Ospedale di Pantalla siamo fortemente critici perché nulla rileviamo di quanto è evidenziato e richiesto nella “Nota metodologica applicativa della Delibera recante disposizioni in materia di “Definizione dei criteri di qualità dei Servizi erogati appropriatezza ed efficienza”. Riteniamo, come abbiamo più volte evidenziato, che il mancato ripristino della completa funzionalità dell’Ospedale di Pantalla sia la conseguenza di uno scontro interno alla maggioranza Regionale condotto da rappresentanti di territori diversi. Nell’ambito di questo scontro lei Consigliera Peppucci, unitamente alla Giunta Comunale di Todi , evidentemente soggiace a logiche politiche che non tutelano gli interessi del territorio tuderte. Per quali fini prima o poi si scoprirà. Altrimenti dovremmo pensare che non vi sia capacità. Comunque sia non è giusto che siano i cittadini della Media Valle del Tevere a subirne le conseguenze. Noi continueremo a vigilare ed informare. E chiediamo una cosa sola: fatti non parole, ridateci il nostro Ospedale!

Partito Socialista Italiano Sez. G. Matteotti

Disposizioni impartite per ripulitura lapidi e monumenti ai caduti in vista del 4 novembre

Comunicato dell’assessore Moreno Primieri

Approssimandosi la giornata del 4 novembre, in cui si festeggiano l’Unità Nazionale e le Forze Armate, in qualità di Assessore ai LL.PP., ho impartito una disposizione per una ricognizione e ripulitura di tutte le lapidi e monumenti cittadini dedicati ai caduti di tutte le guerre.Quest’anno, infatti, la festa del 4 novembre assume un valore particolare, coincidendo con l’anniversario della traslazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria in Roma, avvenuta appunto nel 1921, dopo la conclusione del primo conflitto mondiale. Un conflitto che vide oltre 650.000 militari italiani morire per l’Unità del Paese, senza dimenticare gli immensi sacrifici degli italiani in quel momento.Si tratta di una data importante, che richiama una percorso della memoria del nostro popolo: i valori fondanti di una Nazione infatti devono essere continuamente affermati e fortificati, in particolare da parte  delle Istituzioni.Istituzioni che hanno anche il dovere di cementare quei valori profondi che uniscono l’intera comunità nel ricordo di chi diede la vita o fu sottoposto a enormi sacrifici per raggiungere l’unità nazionale.Ricordiamo ancora con forza, rispetto e gratitudine quanti si sono sacrificati nel corso del tempo per il nostro Paese, ma non dimentichiamo nemmeno l’articolo 11 della nostra Costituzione.Todi, 25 ottobre 2021
Assessore ai LLPPMoreno Primieri

Interrogazione di Bori RACCOLTA FONDI OSPEDALE PANTALLA, CHIARIRE LA GESTIONE DEI FONDI E I RITARDI SUGLI ACQUISTI

“La beneficenza non può essere accompagnata da opacità ed è per questo che serve chiarezza sulla raccolta fondi promossa da ‘La Rosa dell’Umbria Odv’ per l’ospedale di Pantalla, con alcune strumentazioni mai arrivate, una differenza tra la somma che sarebbe stata raccolta e quella effettivamente spesa e addirittura minacce di querele da parte del sindaco di Todi, Ruggiano, a chi ha provato a chiedere conto di quanto avvenuto”. Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, che annuncia una interrogazione per “fare luce su una vicenda che getta delle ombre su un’iniziativa positiva per una struttura sanitaria che, come tutte le altre dell’Umbria, si è trovata alle prese con una pandemia mondiale”.
“All’associazione – scrive il capogruppo Dem – è intestato il conto corrente appositamente dedicato alla raccolta fondi per il presidio ospedaliero della Media Valle del Tevere. Raccolta promossa dal Comune di Todi che, ad aprile 2020, sul proprio sito e sui canali social ha reso noto il superamento dei 150mila euro raccolti da utilizzare per l’acquisto di un ecodopler dal costo di 17.080 euro e cinque ventilatori polmonari per un totale di 118.950. Notizia accompagnata dalla documentazione relativa alle fatture e ai bonifici effettuati”.

“Esiste – prosegue Bori – anche la corrispondenza tra la Rosa dell’Umbria e il Direttore della Usl Umbria 1, dove la prima propone le donazioni degli strumenti suddetti e la direzione delibera l’accettazione.
Esiste anche il collaudo dell’ecodoppler e di tre ventilatori polmonari. Le
ombre sul tema, quindi, riguardano il perché non sia mai stata resa nota la
somma raccolta. Tra quello dichiarato dal Comune e quello speso esiste una
differenza di 14mila euro. Ad oggi risultano poi non pervenuti due ventilatori polmonari. In questo quadro si è registrata la polemica politica
tra Ruggiano e il sindaco di Marsciano, Francesca Mele, che non ha mancato di sottolineare come, nonostante il Comune di Marsciano avesse contribuito alla raccolta fondi, non sarebbe stato coinvolto in nessun aspetto decisionale”.
“I cittadini, le imprese e tutte quelle realtà che hanno contribuito alla
raccolta fondi – continua Bori – meritano dunque di avere chiarezza. Qual
è la strumentazione effettivamente donata alla Usl Umbria 1, quali sono e
ragioni della mancanza dei due ventilatori che La Rosa dell’Umbria si era
impegnata a donare e qual è il coinvolgimento del Comune di Todi sono gli
aspetti che ci preme chiarire, per rispetto e dignità di chi ha donato e di
chi – conclude -, in quelle strutture ci lavora e si è impegnato nella
lotta alla pandemia”.

L’ENNESIMA FIGURACCIA DELLA CONSIGLIERA PEPPUCCI SULL’OSPEDALE DI PANTALLA

Comunicato del PD di Todi

Dopo il Consiglio Regionale di martedì 19 Ottobre siamo costretti a registrare, ancora una volta, l’ennesima figuraccia della consigliera Peppucci sulla questione dell’Ospedale di Pantalla.

I fatti in breve. L’Assemblea ha deciso all’unanimità di rinviare in Terza commissione la proposta di risoluzione (relatrice unica proprio la consigliera Peppucci) che chiede Giunta “l’adozione di iniziative in favore del polo ospedaliero della Media Valle del Tevere”. L’atto era arrivato in Aula con parere favorevole unanime, ma i consiglieri di minoranza, su impulso del Partito Democratico, hanno presentato una serie di emendamenti aggiuntivi da considerare imprescindibili per l’approvazione del testo in Aula. Così è stato deciso, all’unanimità, di approfondire i nuovi elementi di discussione nella commissione consiliare competente.

Stiamo parlando di una serie di emendamenti molto dettagliati e corposi volti a dare maggiore sostanza alla proposta di risoluzione presentata e a non rimanere appesi a vaghe dichiarazioni di principio. Emendamenti sorti dal confronto tra le forze di opposizione e la comunità della Media Valle del Tevere – ormai stufa di proclami vuoti mai accompagnati da date precise, impegni scritti e risorse (sia umane che finanziarie) da destinare all’Ospedale di Pantalla messe nero su bianco – la cui presentazione direttamente in Aula rientra appieno nelle prerogative regolamentari esercitabili dalle forze politiche presenti nell’Assemblea.

Gli emendamenti presentati ruotano attorno ad alcuni concetti fondamentali. In primo luogo, ogni potenziamento del nosocomio è ben accetto purché venga ristabilito primariamente lo status quo ante Covid. Ulteriormente, si ribadisce che la funzionalità dell’Ospedale di Pantalla è strettamente connessa alla Chirurgia h24 e al Pronto Soccorso collegato al servizio del 118 h24. Qualora non venissero ristabiliti questi due punti, infatti, quello di Pantalla non sarebbe più un presidio ospedaliero. 

Che di fronte, dunque, a queste proposte si parli di “propaganda politica”, come fa la consigliera Peppucci, è avvilente e mortificante.

In realtà, chi davvero si muove con le logiche della propaganda e della strumentalizzazione sulla questione dell’Ospedale di Pantalla è proprio la consigliera in questione, la quale non ha mancato occasione di rimettere in circolo le solite fake news sulla nascita dell’Ospedale di Pantalla. Ricordiamo alla consigliera Peppucci che il sopracitato Ospedale non era certo perfetto, ma svolgeva alcune fondamentali funzioni primarie ed aveva anche alcuni punti di eccellenza certificati. Questo finché la Giunta Tesei, con la complicità silenziosa dei sindaci delle destre locali, ha pensato bene di riconvertirlo ad uso Covid (nonostante non ne avesse i requisiti!) e di smantellarlo pezzo dopo pezzo. È inutile, dunque, parlare di miglioramenti e di potenziamenti quando ora l’Ospedale è ridotto ad un poliambulatorio: prima, infatti, vanno necessariamente riattivati e ripristinati i servizi esistenti fino al 2019.

È dal 2019 che la consigliera Peppucci interviene a sproposito sull’Ospedale di Pantalla. Prima che venisse eletta gridava contro la possibile perdita del Punto Nascita, da addebitare, ovviamente, ai cattivi “sinistri”. Poi, scoppiata la pandemia, solo silenzi, rassicurazioni poco aderenti alla realtà sul fatto che a Pantalla fosse tutto apposto e la stramba proposta (concepita di concerto con l’ex amico Generale Ruspolini) di integrare Pantalla col Santa Maria della Misericordia secondo il modello hub and spoke (come se non ci avesse mai pensato nessuno e senza minimamente dettagliarla).

L’abbiamo vista finanche assistere senza dire nulla alla vergognosa sfilata di qualche settimana fa della presidente Tesei con alcuni sindaci della Media Valle del Tevere (quelli di centrosinistra non sono stati nemmeno invitati) all’Ospedale di Pantalla. Una pantomima indecente ben riassunta dal fatto che la presidente Tesei, a precisa domanda di un giornalista, non sapeva nemmeno citare i servizi ospedalieri riattivati.

Così, mentre la Regione non riapre sale chirurgiche moderne ed attrezzate e spedisce pazienti nelle cliniche private, la sanità pubblica territoriale (non solo quella ospedaliera) viene picconata quotidianamente dal duo disastro Tesei-Coletto e vengono presentati dei progetti regionali totalmente incompatibili con le linee guida nazionali della Missione 6-Salute del Pnrr (col rischio concreto di perdere fondi), la consigliera Peppucci accusa l’opposizione, colpevole di prendersi cura della comunità della Media Valle del Tevere con proposte organiche e concrete, di fare propaganda politica.

Che dire? Consigliera Peppucci, visti i risultati, sarebbe meglio per lei occuparsi di più del pesce del Trasimeno da portare nelle mense scolastiche e meno dell’Ospedale di Pantalla!

PARTITO DEMOCRATICO TODI

RISTRUTTURAZIONE E RIUSO DELL’EDIFICIO “BACIOCCHI” EX STAZIONE DI SERVIZIO ENI A PONTERIO DI TODI

L’edificio verrà conservato e restaurato e sarà destinato ad uso pubblico.


Sono in corso i lavori di ristrutturazione, riqualificazione e riuso dell’edificio destinato a servizi dell’ex stazione di rifornimento Eni in località Ponterio di Todi.“Il progetto – riferisce l’Assessore ai LLPP Moreno Primieri – è stato appaltato le scorse settimane dal Comune e si inserisce, completandola, la realizzazione della Piazza di Ponte Rio, inaugurata proprio lo scorso anno. L’area, trasformata in un complesso di spazi pubblici a servizio della collettività, è in gran parte una ex stazione di servizio Eni ed in essa è presente uno degli edifici che negli anni sessanta Eni commissionò all’architetto Baciocchi per le proprie stazioni di distribuzione carburanti, presenti su tutto il territorio nazionale.L’idea progettuale della Piazza e degli spazi annessi, ruota intorno alla conservazione, al “restauro” e al riuso di tale edificio, al fine di realizzarne un luogo architettonico baricentrico, a servizio della collettività, a suo modo carico di memoria.Si parla volutamente di restauro in quanto l’intenzione è quella di mantenerne il più possibile intatti e ripristinarne gli originali caratteri architettonici, andando ad eliminare tutte le successive eventuali modifiche e superfetazioni. L’edificio, infatti, rappresenta una testimonianza interessante dell’architettura degli anni Sessanta ed è una presenza consolidata nel tessuto urbano della cittadina. All’esterno il fabbricato è stato recentemente interessato da lavori di manutenzione ordinaria che hanno riguardato le tinteggiature ed il puntuale ripristino del caratteristico paramento esterno in formelle lineari di laterizio. Dal punto di vista dell’impianto funzionale e della distribuzione interna, si prevedono alcune piccole modifiche, che non ne snaturano l’architettura, lasciando perfettamente inalterate tutte le finestrature esterne, realizzando alcune nuove aperture interne ed una modesta modifica nelle tramezzature nell’area dei bagni, si vanno ad individuare sostanzialmente tre spazi funzionali ed un blocco servizi.Sono previsti corpi illuminanti commisurati agli spazi e comunque a basso consumo, inoltre, tutti gli spazi dell’edificio verranno ripavimentati con lastre di gres a doghe. Per le pareti interne si prevede il ripristino dell’intonaco e la tinteggiatura

Assessore LLPPMoreno Primieri

Archivio diocesano di Todi: incontro sul tema: L’eredità dei Padri Domenicani a Todi.

Venerdì 22 ottobre alle ore 16.00, presso la Biblioteca e l’Archivio diocesano di Todi,

Nel pomeriggio di venerdì 22 ottobre alle ore 16.00, presso la Biblioteca e l’Archivio diocesano di Todi, avrà luogo il quarto ed ultimo appuntamento del MAB (Musei, Archivi, Biblioteche ecclesiastici), a cura del dott. Francesco Campagnani, sul tema L’eredità dei Padri Domenicani a Todi. Percorso di approfondimento tra documenti d’archivio e antichi volumi della Biblioteca diocesana. 

Giunti nella città di Todi nel 1236, grazie all’interessamento del vescovo Giacomo Ghezzi, i Padri Domenicani furono presenti in città fino al 1810, quando vennero allontanati dal loro convento di Santa Maria in Camuccia a seguito delle soppressioni napoleoniche. Il patrimonio ad essi spettante venne devoluto a favore del Seminario Vescovile, che ereditò anche la preziosa Biblioteca e gran parte dell’Archivio spettante all’ex convento domenicano.

Un focus, quello offerto in occasione dell’ultimo incontro del MAB, su una pagina quasi completamente dimenticata di secolare vita religiosa, nell’anno dell’VIII centenario della morte di san Domenico, fondatore dell’Ordine dei Predicatori.

Per partecipare è consigliata la prenotazione contattando il numero 075.8942443. E’ invece obbligatorio il possesso del Green pass e, al momento della visita, della mascherina correttamente indossata.

L’iniziativa è promossa dalla Diocesi di Orvieto-Todi e dall’Associazione “Pietre Vive”, in collaborazione con gli Istituti Culturali della Diocesi, e realizzata grazie al contributo 8XMille alla Chiesa Cattolica Italiana.