del dott. Alfonso Gentili La nuova politica estera degli Stati Uniti d’America (USA)del Presidente Trump dovrebbe accelerare la trasformazione della semplice Unione Europea di Stati nazionali e solo economica in un unico Stato Federale d’Europa …
Dott. Alfonso Gentili. Seconda e ultima parte La legge n. 86 del giugno ’24recante disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario (c.d. legge Calderoli) è una legge-quadro che precede la stipula delle …
Dott. Alfonso Gentili Con riferimento al rapporto tra territorio e governo nel diritto pubblico sono configurabili tre diverse forme di Stato i cui elementi costitutivi sono appunto il territorio, il popolo e il governo. Si …
Intervento di Andrea Vannini Giova ricordare che per il ministero della salute il servizio sanitario regionale umbro era punto di riferimento nazionale per appropriatezza, sostenibilità, qualità dei servizi. Oggi abbiamo lunghe liste di attesa, emigrazione verso …
Comunicato del segretario PD di Todi Umberto Magni
Lo scorso venerdì ho partecipato con estremo piacere, da umile appassionato di arte contemporanea e da cittadino a servizio delle istituzioni locali, all’inaugurazione delle installazioni del Maestro Fabrizio Plessi in Piazza del Popolo e alle Cisterne Romane, un emozionante progetto della Fondazione Beverly Pepper (organizzazione dove lavorano grandi professionalità, specie giovani, che dà lustro alla nostra città con estrema competenza) che ha avuto il supporto delle istituzioni locali, regionali e nazionali.
Vedere, infatti, la nostra città arrivare ad essere un non trascurabile punto di riferimento dell’arte contemporanea a livello nazionale è sicuramente un grande risultato. Tuttavia, ritengo opportuno ricordare e sottolineare, visto che di dovere – il riferimento all’amministrazione comunale è puramente voluto e non casuale – non ha assolto questo compito, come tutto questo sia nato dall’intuizione del sindaco Carlo Rossini e della giunta di centrosinistra nel quinquennio 2012-2017 e grazie al fondamentale sostegno operativo e finanziario fornito dalla Regione Umbria allora presieduta da Catiuscia Marini
Risale giustappunto al centrosinistra locale la paternità del progetto degli attrattori culturali (radicato nell’incontro fecondo tra la storia millenaria di Todi e l’arte contemporanea), con ben 7 investimenti approntati, finanziati e avviati, tra cui, per l’appunto, l’ampliamento delle cisterne visitabili e il loro utilizzo a fini espostivi. In una città che soffre cronicamente di memoria corta e vittima della soffocante propaganda della giunta in carica, fare queste precisazioni potrebbe aiutare ad evitare possibili, ingiuste, damnatio memoriae.
Riguardo, poi, al fondamentale contributo della Regione Umbria, giova ricordare che, proprio durante l’ultima legislatura guidata dal centrosinistra, venne creata un’intera azione del Piano Operativo Regionale (POR) del Fondo europeo sviluppo regionale (FESR) nell’ambito della programmazione settennale 2014-2020, i cui fondi sono utilizzabili fino al 2023, dedicata specificatamente agli attrattori culturali dell’Umbria, un numero ristretto e definito in cui la Regione inserì anche il centro storico di Todi.
Infine, una postilla sul mancato riferimento al Gruppo Speleologico Todi nell’ambito della nuova sistemazione delle Cisterne Romane. Il fatto che detta associazione, protagonista della quasi totalità del ritrovamento della Todi sotterranea, non sia stata minimamente coinvolta dall’amministrazione comunale lascia sgomenti, come, parimenti, l’assenza totale di ogni rimando al lavoro svolto da essa in un lungo lasso temporale in relazione alla scoperta delle Cisterne Romane.
D’altronde, che oltre al più totale vuoto amministrativo la giunta Ruggiano garantisca anche una scarsa educazione istituzionale non è certo una novità.
UMBERTO MAGNI – CAPOGRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO
Grazie all’attività di controllo svolta dai gruppi consiliari di opposizione sta emergendo in tutta la sua gravità che l’amministrazione Ruggiano non ha esitato a richiedere 100 euro di contributi erogati – si era in piena emergenza Covid – a cittadini in difficoltà che avevano rilasciato dichiarazioni non veritiere (con tanto di sanzioni per migliaia di euro) mentre, ad oggi, traccheggia nell’attivare analoga richiesta nei confronti del vicesindaco Claudio Ranchicchio. Ciò pur sussistendo i medesimi presupposti ed un credito sulla carta ancora da quantificare, ma non lontano dalla cifra di 100.000 euro
I tuderti devono sapere che, nel 2021, proprio l’amministrazione Ruggiano ha predisposto un regolamento comunale avente ad oggetto il controllo delle autocertificazioni, con tanto di enfasi contro i “furbetti del beneficio” in caso di dichiarazioni non veritiere. Evidentemente, le procedure amministrative per riavere indietro i benefici economici indebitamente ottenuti si applicano con solerzia ai comuni cittadini, meglio se indigenti. Quando, invece, c’è di mezzo un amministratore comunale si dispiega il massimo garantismo (con tanto di richiesta di estemporaneo parere legale costato ai contribuenti quasi 1000 euro) e si azionano i più pretestuosi cavilli.
Giunti a questo punto, il sindaco Ruggiano dovrebbe chiarire la vicenda ed evitare le potenziali disparità di trattamento. Comprendiamo perfettamente la sua amicizia e la sua cointeressenza politica col vicesindaco Ranchicchio (nella scorsa legislatura a capo di un assessorato che ha elargito centinaia di migliaia di euro in modo poco oculato), ma lei, caro sindaco, è personalmente responsabile dell’erario dell’Ente, conosce a menadito i fatti in questione e sa bene che la procedura prevista dall’art. 75 del DPR n.445/2000 è tutt’altro che facoltativa.
Nell’attesa di un sussulto di decoro amministrativo – che avrebbe dovuto prevedere settimane fa le dimissioni di Ranchicchio o la revoca delle deleghe nei suoi confronti ai sensi del TUEL – la mancata diffida con annessa messa in mora al vicesindaco continua potenzialmente a produrre danni all’erario dell’ente e non sembra giustificabile né da pareri legali pretestuosi (pagati coi denari della collettività) né da tardive applicazioni di procedure amministrative con potenziali disparità di trattamento tra normali cittadini (magari indigenti) e pubblici amministratori.
Il progetto prevede il loro impiego per le manutenzioni e il decoro del territorioSi parte già a settembre con il coinvolgimento delle prime tre persone.
Da settembre, nell’ambito dei PUC – Progetti Utili alla Collettività, a Todi prenderà avvio un progetto che prevede la partecipazione di alcuni percettori del reddito di cittadinanza ai lavori riguardanti il settore delle manutenzioni e del decoro urbano. Il progetto punta da un lato a migliorare ulteriormente il livello delle manutenzioni e del decoro sul territorio, dall’altro a coinvolgere i percettori in lavori utili alla collettività, come previsto dalla normativa nazionale di riferimento, che prevede che i beneficiari del Rdc siano tenuti a svolgere nel comune di residenza attività utili alla comunità per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16, al fine di costituire anche un’occasione di inclusione e di crescita. Questo perchè i progetti vengono strutturati in coerenza con le competenze, gli interessi e le propensioni dei soggetti destinatari del reddito di cittadinanza, pur partendo dai bisogni e dalle esigenze della comunità locale, quale potenziamento delle attività ordinariamente svolte dal Comune.
In questa prima fase, a Todi verranno coinvolti nel PUC tre percettori del Reddito di Cittadinanza residenti nel comune di Todi. L’iniziativa, che utilizza in maniera virtuosa gli strumenti che la legge mette a disposizione affinchè il reddito di cittadinanza possa essere posto al servizio del bene comune, ha registrato un buon riscontro da parte dei cittadini coinvolti nelle scorse settimane, con appositi colloqui, dagli uffici del settore dei servizi sociali guidati dalla responsabile Federica Stagnari, con il coordinamento dell’assessorato competente in materia e del consigliere comunale con delega alla manutenzioni e decoro del territorio Andrea Nulli. “Si tratta di un altro piccolo tassello – evidenzia una nota dell’Amministrazione Ruggiano – che si aggiunge al costante lavoro che il reparto manutenzioni sta conducendo nella città e nelle frazioni per rispondere, in termini di presenza e di interventi, alle esigenze rappresentate dalla popolazione al Comune”.
Il cantiere sarà aperto subito dopo l’ultima serata del Todi Festival. Previsti interventi per 250 mila euro; riapertura con la stagione di prosa
Giusto il tempo di chiudere il sipario del Todi Festival, il 4 settembre, con ancora l’eco delle canzoni di Patty Pravo in sottofondo, che il Teatro Comunale si trasformerà in cantiere. La Soprintendenza dell’Umbria ha infatti concesso nelle scorse settimane le ultime autorizzazioni all’esecuzione dei lavori di riqualificazione straordinaria. L’intervento, finanziato con un importo di 250 mila euro a valere sui fondi POR-FERS Azione 5.2.1, prevede opere di adeguamento impiantistico e funzionale, con il rifacimento di tutti i servizi igienici, la ristrutturazione del blocco camerini, il miglioramento dell’area foyer e degli spazi connessi, dove è prevista la realizzazione di un servizio igienico al piano terreno, in uso al pubblico dei visitatori, nel rispetto dei requisiti di piena accessibilità anche per i fruitori con eventuali disabilità. Il Teatro Comunale sarà così reso più funzionale, nonché adatto ad ospitare spettacoli dal vivo ed eventi di diversa natura, sia nella fruizione degli spazi destinati al pubblico spettacolo, sia da parte degli spettatori, sia nell’interazione tra i vari soggetti attori coinvolti nell’organizzazione della macchina teatrale. “L’insieme degli interventi proposti – sottolineano dal Comune – ha come fine principale quello di consentire al Teatro tuderte di essere un luogo più sicuro, performante e capace di ospitare produzioni teatrali con esigenze tecniche e necessità sceniche sempre più elevate”.
Aspetto importante è che i lavori saranno pianificati in modo da consentire comunque lo svolgimento di due eventi che erano stati in precedenza programmati: uno è quello di venerdì 23 settembre con “La tragédie de Carmen” nell’ambito della stagione lirica regionale; l’altro, di tipo convegnistico, il 14 ottobre. La volontà del Comune, se non interverranno imprevisti, è quella di poter assicurare alla città comunque una stagione di prosa, seppur ridotta e con un avvio necessariamente ritardato rispetto alle date canoniche. Il Teatro Comunale di Todi fu edificato tra il 1868 e il 1872 su progetto dell’architetto Paolo Gatteschi, con struttura in muratura e copertura in legno; è un significativo esempio di teatro ottocentesco, con il suo impianto a ferro di cavallo e la facciata neoclassica caratterizzata dall’inserimento, nel disegno, di quattro medaglioni in terracotta raffiguranti Metastasio, Alfieri, Rossini e Goldoni e dallo stemma del Comune ornato da ghirlande; la sala, con palcoscenico in legno, è decorata da specchiature e medaglioni a stucco dorati e soffitto dipinto, come lo sono anche il sipario, le scene, le quinte e i pannoni in tela.
Perché il Sindaco, i Dirigenti degli uffici, il Responsabile all’anticorruzione e trasparenza non agiscono a tutela dell’Ente, così come hanno fatto con altri cittadini a fronte di dichiarazioni mendaci !!! Ma è vero che la legge è uguale per tutti? In questi mesi da consigliere comunale di opposizione mi sto battendo per affermare un principio: le regole valgono per tutti e chi sbaglia (io per primo!) si deve assumere le proprie responsabilità. Rispetto a questo principio le istituzioni devono garantire la massima trasparenza, correttezza ed imparzialità. Non c’è quindi nessuna questione personale con nessun amministratore del Comune di Todi, ma, dopo mesi di richieste di chiarimento, accessi agli atti ed esposti, non si capisce perché il Comune di Todi adotti due pesi e due misure. Affermo questo dopo aver verificato che il nostro Comune, a fronte di alcune dichiarazioni mendaci con le quali dei semplici cittadini hanno prodotto istanza per usufruire di contributi pubblici, accertate le false dichiarazioni attraverso una attività ispettiva (redazione di verbali ai sensi della Legge 689/81, per violazioni all’art. 316 ter del Codice Penale) con contestazioni per violazioni amministrative, hanno senza indugio richiesto la restituzione del contributo e sanzionato i soggetti interessati _ comunicando ai richiedenti la revoca del contributo “Con la presente si comunica che a seguito dei controlli effettuati ……….. , è emersa la non veridicità del contenuto della dichiarazione resa dalla S.V. riguardate l’erogazione del contributo in oggetto. A tal proposito si sottolinea che ai sensi dell’articolo 75 del DPR 445/2000 la dichiarazione mendace comporta la revoca dei benefici erogati, nonché il divieto di accesso a contributi, finanziamenti e agevolazioni pe un periodo di 2 anni.” Parliamo di contributi di pochi euro, che, tuttavia, sono costati cari ai cittadini e che, giustamente, gli uffici comunali, hanno perseguito nel rispetto della legge. Perché se invece a dichiarare il falso è un politico, non si è adottato lo stesso comportamento? Da mesi denunciamo come nel corso della scorsa legislatura un assessore abbia ripetutamente e più volte rilasciato false autocertificazioni, (Rif.to : Delibera n. 154 del 06.07.2017, con la quale il medesimo partecipava a discussione e voto sull’assenza di cause di incompatibilità dei membri di Giunta ed anche sue proprie, richiamando nell’atto proprio le autocertificazioni protocolli comunali n.n. 21174 e 21195 del 05.07.2017, da lui vergate e semplicemente non veritiere, nonché effettuate contra legem) in virtù delle quali ha potuto esercitare le sue funzioni di assessore. Perché gli uffici non agiscono a tutela dell’ente così come hanno fatto con altri cittadini? Perché il Sindaco, i Dirigenti degli uffici, il Responsabile all’anticorruzione e trasparenza non agiscono difronte a tale inerzia… e non intervengono? Perché le leggi e i regolamenti non si applicano ai politici così come si fa con dei normali cittadini? Questo è quello per cui mi sto battendo, anche sotto le critiche di chi per partigianeria continua a negare l’evidenza, ma io la politica la intendo così: non ci sono cittadini di serie A e di serie B e andrò avanti per dimostrare che i politici non sono tutti uguali.
Che il vicesindaco Ranchicchio sia fonte di imbarazzo per l’intera città di Todi è, ormai, acclarato. A ulteriore riprova di quanto detto giunge, a mo’ di ciliegina sulla torta, il like piazzato dal suddetto su Facebook (social in cui il sulfureo vice di Ruggiano svolge un’autopromozione spasmodica, spesso confondendosi tra i molteplici profili che gestisce) alla pagina ufficiale del Sovrano Stato Antartico di San Giorgio, oggetto in questi giorni di un’indagine su larga scala che ha fatto emergere una mega-truffa dai risvolti farseschi e ai limiti dell’umana pensabilità.
Che un amministratore e una figura istituzionale, peraltro nemmeno più alle prime armi, metta like alla pagina di un fantomatico stato sovrano, la cui scarsa credibilità (se non proprio l’intento truffaldino) era facilmente intuibile dando una scorsa sommaria ai contenuti pubblicati, fa riflettere molto sul livello della classe di governo locale. D’altronde, stiamo pur sempre parlando di un soggetto passato alle cronache nei mesi scorsi per aver apprezzato con solerte costanza le uscite sconclusionate di un medico tuderte in pensione colonna portante del movimento no-vax regionale.
Il decoro istituzionale, insomma, sembra non essere più di casa a Todi. L’episodio di omofobia denunciato dallo scrittore Jonathan Bazzi la scorsa settimana ne dà un’ulteriore prova. Premessa doverosa: Todi si è sempre contraddistinta per essere una città accogliente e aliena da ogni pensiero retrivo. Anche se gli autori del gesto fossero stati tuderti – e non vi è alcuna certezza – ecco, nemmeno in quel caso si sarebbe potuto addebitare alla comunità cittadina un osceno gesto isolato. Tuttavia, che il sindaco e i membri dell’amministrazione comunale non abbiano trovato due minuti di tempo per condannare questo episodio, finito sulle cronache di tutti i quotidiani nazionali, non è proprio commendevole. La destra cittadina, d’altronde, è pur sempre quella dei cartelli esibiti nella sala della Giunta contro il DDL Zan e del continuo omaggio alla triade Dio-Patria-Famiglia (storicamente spesso in bocca a gente usa ad astratte paternali in difetto di dirimente esempio).
L’amministrazione comunale, tuttavia, non è stata con le mani in mano, avendo portato avanti in questi giorni un incessante bombardamento propagandistico sui numeri del turismo a Todi, come se assistere ad un buon flusso di visitatori nel mese di agosto sia qualcosa di eccezionale. Una grossolana operazione di comunicazione politica, dunque, tesa a far prevalere la percezione sulla realtà.
Ecco, noi crediamo invece che questi numeri presentino luci ed ombre e che, purtroppo, non tutti i settori dell’economia cittadina traggano gli stessi benefici da essi. Andrebbe impostata una riflessione ad ampio spettro sul tipo di turismo che si vuole attrarre (quello intercettato dalla nostra città non può certo essere definito di qualità e di lunga permanenza), sulla proposta culturale da offrire (un cartellone fatto di eventi affastellati senza alcuna logica di sistema e dai costi salati per le casse comunali non fa il bene della città) e sui servizi che intrinsecamente dovrebbero connotare una città turistica.
Di recente – si era alla presentazione dell’Umbria Cinema Festival – il sindaco Ruggiano ha sostenuto che Todi non ha bisogno di grandi industrie perché investe sulla cultura e, non essendo Marbella o Riccione, sul turismo di qualità. Gli facciamo sommessamente notare che a Todi in molti mesi dell’anno del turismo non si vede nemmeno l’ombra e che continuando con questa narrazione la città ha la strada spianata verso il definitivo declino.
Accardo è uno dei più grandi violinisti a livello internazionale. Una occasione eccezionale da non perdere.
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In programma il concerto del Maestro Salvatore Accardo, il più grande violinista italiano della sua generazione, apprezzato anche all’estero per lo straordinario virtuosismo in un vasto repertorio, da Vivaldi a Bach, da Beethoven a Paganini, del quale è considerato il più importante interprete. Il Maestro Accardo si esibirà con Laura Gorna (violino) e Francesco Fiore (viola) con musiche di Dvorak, Prokofiev, Mozart. L’appuntamento è stato reso possibile grazie alla collaborazione di Etab “La Consolazione, Comune di Todi, il Festival Internazionale Green Music diretto da Maurizio Mastrini e “Suoni dal Legno” del Maestro Emiliano Leonardi. Si tratta di un’eccezionale anteprima della settima edizione del festival di Musica Sacra in programma a Todi nell’ambito dei festeggiamenti civili e religiosi dell’8 settembre in occasione della Natività della Vergine Maria, manifestazione che prevede concerti dal 9 all’11 settembre con artisti quali il Maestro Ennio Cominetti, Organo, Andrea Cortesi, Violino, e Marco Venturi, Pianoforte. Chiuderà la rassegna la Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco, organista Piergiovanni Domenighini, direttore Padre Peter Hrdy OFM.
Il quadro complessivo della presenza di Todi in Regione. Contributo sempre attento e professionale del dott. Alfonso Gentili.
La Costituzione della Repubblica Italiana, entrata in vigore il 1°gennaio 1948, all’art. 114 nel testo originario prevedeva che “La Repubblicasi riparte in Regioni , Province e Comuni” e nel testo vigente dopo la modifica del Titolo V- parte seconda Cost. con legge costituzionale n. 3 dell’ottobre 2001 prevede invece che “La Repubblicaè costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato“; all’art. 116 originario attribuiva forme e condizioni particolari di autonomia solo a 5 Regioniastatuto speciale (adottato con legge costituzionale) specificamente indicate, poi anch’esso modificato nel 2001 prevedendo la possibilità di attribuire ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ad altre regioni con legge statale, su iniziativa della Regione interessata. All’art. 131 prevedeva la costituzione di 19 Regioni, comprese le 5 sopra indicate, elencandole nominativamente, tra cui l’Umbria facente parte invece di quelle a statuto ordinario, divenute poi 20 con l’aggiunta del Molise nel 1963.
Gli organi della Regione sono il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Presidente della Giunta (art. 121 Cost.).
In base al testo originario dell’art. 122 della Carta costituzionale il Presidente e i membri della Giunta erano eletti dal Consiglio regionale tra i suoi componenti, il Consiglio eleggeva nel suo seno un presidente e un ufficio di presidenza per i propri lavori e il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e incompatibilità dei consiglieri regionali erano fissati dalla legge della Repubblica. Tali norme attuative erano state adottate dapprima con la legge n. 62 del 1953 (Governo di centrismo De Gasperi VII) relativa alla costituzione e al funzionamento degli organi regionali, stabilendo in particolare che, per le regioni con popolazione fino ad un milione di abitanti, la Giunta regionale era composta dal Presidente e da 6 assessori effettivi e 2 supplenti. Ma solo 15 anni dopo con la legge n. 108 del 1968 (Governo Moro III (Cen. sin. “organico”) sono state introdotte norme per l’elezione dei Consigli delle regioni a statuto ordinario basate su un sistema elettorale proporzionale e fissandone il numero dei membri, in particolare 30 per le regioni con popolazione non superiore a 1 milione di abitanti come l’Umbria, nonché prevedendo il rinnovo dei Consigli regionali ogni 5 anni. Le prime elezioni regionali nella Repubblica Italiana si sono tenute pertanto dopo 22 anni dall’entrata in vigore della Costituzione e precisamente il 7 giugno 1970. Il primo statuto della Regione Umbria venne deliberato dal Consiglio regionale e approvato con la legge statale n. 344 del 1971 e poi modificato sempre con legge statale n. 44 del 1992. Nel febbraio 1995 con l’ulteriore legge statale n. 43 (Governo tecnico Dini) è stata approvata, anche a seguito dell’introduzione nel ’93 dell’elezione diretta dei Sindaci e Presidenti delle Province, una riforma elettorale regionale tendente sostanzialmente a modificare i meccanismi proporzionali puri in senso maggioritario come per gli altri livelli istituzionali, rafforzando così il peso dei governi rispetto alle assemblee e attribuendo maggiori poteri ai vertici degli esecutivi.
Lo stesso art. 122, nel testo poi sostituito dalla legge costituzionale n. 1 del novembre 1999 ( Governo D’Alema I) sull’elezione diretta del Presidentedella Giunta regionale e l’autonomia statutaria delle Regioni, ha stabilito invece che il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e incompatibilità del Presidente e degli altri componenti della Giunta regionale e dei consiglieri regionali sono disciplinati con legge della Regione nei limiti dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica, che stabilisce anche la durata degli organi elettivi. La nuova norma costituzionale ha stabilito inoltre che il Presidente della Giunta regionale, salvo diversa disposizione dello statuto regionale, è eletto a suffragio universale e diretto e che il Presidente eletto nomina e revoca i componenti della Giunta (gli Assessori). I suddetti principi fondamentali sono stati poi fissati dalla legge n. 165 del 2004 e successive modificazioni, che ha anche stabilito la durata degli organi elettivi regionali in 5 anni. La riforma costituzionale del ’99 conteneva inoltre una disciplina transitoria (art. 5) da valere fino all’emanazione dei nuovi statuti e delle nuove leggi elettorali regionali, stabilendo che l’elezione del Presidente della Giunta era contestuale al rinnovo del Consiglio regionale, che erano candidati alla presidenza i capilista delle liste regionali ed era proclamato Presidente il candidato che aveva conseguito il maggior numero di voti validi in ambito regionale. Tale disciplina transitoria prevedeva anche che, entro 10 giorni dalla proclamazione, il Presidente nominava i componenti della Giunta, fra i quali un Vicepresidente, e poteva successivamente revocarli.
Nella Regione Umbria Il Presidente della Giunta regionale, in base alla citata disciplina transitoria e all’art. 63 del nuovo Statuto regionale di cui alla l.r. n. 21 dell’aprile 2005 e successive modificazioni, è ora eletto a suffragio universale e diretto contestualmente con il rinnovo del Consiglio regionale. Il Consiglio è ora denominato Assemblea legislativa dell’Umbria a seguito delle modifiche e integrazioni apportate alla legge statutaria con la l.r. n. 25 del settembre 2013e direttealla piena valorizzazione della potestà legislativa costituzionalmente riconosciuta alla Regione, in un piano di pari ordinazione con la potestà legislativa statale.
Il sistema elettoraledella Regione Umbria è stato quindi disciplinato definitivamente dalla legge regionale n. 2 del 2010 recante norme per l’elezione delConsiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale poi modificata e integrata dalla l.r. n. 4 del 2015, le quali recepiscono e anche modificano (con efficacia chiaramente limitata al territorio regionale) le leggi statali del 1968 e del 1995 in materia di elezione dei Consigli regionali ; il tutto in conformità ai principi fondamentali sanciti dalla citata legge statale del 2004.
Il numero dei componenti dell’Assemblea legislativa è stato ridotto a 20 consiglieri, più il Presidente della Giunta regionale,dall’art. 14 del decreto legge n. 138 del 2011 convertito in legge n. 148 del 2011 (governo Berlusconi IV) e con efficacia dalla prima legislatura regionale successiva e quindi in Umbria dalle elezioni del maggio 2015. Il numero massimo degli Assessori regionali è stato fissato dalla stessa norma in misura pari o inferiore ad un quinto dei componenti il Consiglio, con arrotondamento per eccesso e quindi in Umbria non superiore a 5 e con la stessa decorrenza.
I cittadini di Todi che hanno ricoperto cariche pubbliche presso la Regione Umbria negli ultimi 40 anni, salvo errori od omissioni, risultano essere i soggetti sotto elencati.
CONSIGLIERI REGIONALI
1) LORENZINI VELIO (PSI): 1985-1987 con Presidente del Consiglio Bartolini (PCI)- IV Legislatura;
2) PINOTTI ANTONIO (PSI): 1990-1992 e Segretario del Consiglio con Presidenti del Consiglio
Panfili (PCI) e Spinelli (PRI)- V Legislatura;
3) BUCONI MASSIMO (SOC. RIF.): 2010-2015 con Presidente del Consiglio Brega (PD)-IX
Legislatura;
4) PEPPUCCI FRANCESCA (LEGA, poi MISTO): 2019 ad oggi con Presidente del Consiglio
Squarta(FdI)-XI Legislatura.
PRESIDENTI DEL CONSIGLIO REGIONALE
1) LORENZINI VELIO (PSI): 1987-1990 con Presidente della Regione Mandarini I (PCI)- IV
Legislatura.
VICEPRESIDENTI PRESIDENTI DEL CONSIGLIO REGIONALE
1) PINOTTI ANTONIO (PSI): 1993-1994 con Presidente del Consiglio Neri (VERDI)- V Legislatura;
2) PONGELLI RICCARDO (FI):1999-2000 con Presidente del Consiglio Liviantoni (PPI)-VI
Legislatura.
ASSESSORI REGIONALI
1) PINOTTI ANTONIO (PSI): 1992-1993 in Giunta del Presidente Ghirelli (PDS)- V Legislatura.
PRESIDENTI DELLA GIUNTA REGIONALE
1) MARINI CATIUSCIA I (PD): 2010-2015 con Presidente del Consiglio-Assemblea
legislativa Brega (PD)-IX Legislatura;
2) MARINI CATIUSCIA II (PD): 2015-2019 per dimissioni; con Presidente
L’evento domenica 21 agosto al Tempio della Consolazione. L’appuntamento è un’eccezionale anteprima del Festival di Musica Sacra
Importante evento domenica 21 agosto a Todi: al Tempio di Santa Maria della Consolazione, alle ore 21, è infatti in programma il concerto del Maestro Salvatore Accardo, il più grande violinista italiano della sua generazione, apprezzato anche all’estero per lo straordinario virtuosismo in un vasto repertorio, da Vivaldi a Bach, da Beethoven a Paganini, del quale è considerato il più importante interprete. Il Maestro Accardo si esibirà con Laura Gorna (violino) e Francesco Fiore (viola) con musiche di Dvorak, Prokofiev, Mozart. L’appuntamento è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra Etab “La Consolazione”, Comune di Todi, Festival Internazionale Green Music, del quale è direttore artistico Maurizio Mastrini, e “Suoni dal Legno” del Maestro Emiliano Leonardi. Si tratta di un’eccezionale anteprima della settima edizione del festival di Musica Sacra in programma a Todi nell’ambito dei tradizionali festeggiamenti civili e religiosi dell’8 settembre in occasione della Natività della Vergine Maria, manifestazione che prevede, tra le altre iniziative, concerti dal 9 all’11 settembre con artisti quali il Maestro Ennio Cominetti, Organo, Andrea Cortesi, Violino, e Marco Venturi, Pianoforte. Chiuderà la rassegna la Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco, organista Piergiovanni Domenighini, direttore Padre Peter Hrdy OFM.
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