Todi, incontro Giunta-dipendenti comunali

L’occasione la cerimonia di saluto dei pensionati a fine anno, presto nuove assunzioni. L’organico è sceso in 5 anni di quasi 20 unità, con risparmi e aumento dell’efficienza

Spesa del personale compressa da 3 milioni e 101 mila a 2 milioni e 714 mila in cinque anni, dal 2017 al 2022, con i dipendenti scesi dai 113 ai 95 attuali, con un’economia di 400 mila euro (-13%). Questo il profilo della macchina amministrativa del Comune di Todi tracciato dal Sindaco Antonino Ruggiano in occasione del tradizionale incontro di commiato con le persone collocate in pensione e di scambio degli auguri, cerimonia che è tornata a svolgersi in presenza presso la Sala della Giunta dei Palazzi municipali. Nel saluto introduttivo il primo cittadino ha ripercorso le difficoltà degli ultimi anni ed espresso soddisfazione per i risultati raggiunti in questo 2022 e per le buone prospettive che si aprono per la città, in termini di cantieri e di iniziative, negli anni a venire.

Nell’ultimo quinquennio sono stati 32 i dipendenti pensionati e 14 i nuovi assunti, con una diminuzione alla quale ha corrisposto un impegno organizzativo e di efficientamento, del quale è stato dato merito all’organico in servizio, la cui età media si è nel frattempo sensibilmente abbassata. “Ora la situazione dell’ente è tale – sottolinea il Sindaco Ruggiano – da consentirci di guardare al 2023 con fiducia e ottimismo, tanto da indurci a programmare alcune nuove assunzioni in grado di andare a rispondere alle crescenti esigenze della struttura, al fine di riuscire a farsi carico della crescita esponenziale degli investimenti e dei miglioramenti delle prestazioni.

L’incontro si è concluso con il ringraziamento dei pensionati Adriana Gazzella, Daniele Sabatini, Costantino Santucci, Elio Settembre e Renato Tinarelli (in quiescenza dal 2021) e con la consegna di una targa ricordo, non senza qualche commozione per coloro che hanno trascorso la loro intera carriera lavorativa, oltre quarant’anni, al servizio del Comune di Todi.

Gli auguri di Buon Natale del sindaco Ruggiano

Gli auguri di buon Natale del Sindaco Ruggiano.

IL VILLAN D’ASCOLI ALLA PROVA DELL’ART BONUS

Foto a cura del Maestro Liutaio
M.A. Heyligers (https://www.heyligerscremona.com/)
che si ringrazia per la cortese concessione

Nell’ambito del progetto  di ETAB  “I Violini di Todi” (un Klotz ed un Odoardi) a cui il CDA e gli uffici stanno lavorando  sin dal 2020, si è lieti di annunciare che, dopo il rientro del violino Odoardi dallo Studio  del Liutaio cremonese M. Heyligers perfettamente restaurato, è stata recentemente chiusa la raccolta fondi attivata con l’Art Bonus che ha consentito di dare il via la progetto con un contributo della Soc. Umbra Acque Spa.
Con la chiusura della raccolta fondi si apre la partecipazione al regolamento Art Bonus recentemente reso noto.
Il Concorso Art Bonus è organizzato dal Ministero della cultura, ALES Spa e Promo PA Fondazione – LuBeC allo scopo di promuovere la conoscenza dell’Art Bonus come misura fiscale per incentivare le donazioni a favore della cultura attraverso un beneficio fiscale del 65%.
E’ stato ideato nel 2016 con l’obiettivo di premiare l’impegno di beneficiari e mecenati che rendono possibile il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese.
Ogni anno sul portale governativo Art Bonus vengono selezionati i progetti che nell’ultimo anno hanno chiuso con successo una loro raccolta fondi Art Bonus, e questi progetti vengono inseriti nella pagina del sito dedicata al concorso dove avvengono le votazioni.
Il concorso si svolgerà in più fasi in cui l’ETAB chiamerà ancora una volta i propri contatti per una maratona culturale con votazioni che si svolgeranno esclusivamente sulla piattaforma www.artbonus.gov.it.
Dal 2016 la partecipazione è aumentata in modo esponenziale e non sarà facile prevalere.
Intanto secondo le indicazioni del M. Liutaio il Violino viene utilizzato al fine di recuperare l’’elasticità che ne connota il suono.
Dai primi pareri sembra che il recupero abbia ridato vera luce allo strumento che è stato recentemente apprezzato dal Maestro Uto Ughi lo scorso 10 dicembre in Piemonte in occasione della manifestazione realizzata ad Alba (CN) per la Fondazione Ferrero che sostiene la rassegna “Festival Uto Ughi per i Giovani”.
In seguito è intenzione dell’ente concedere lo strumento a giovani e talentuosi violinisti che spesso non hanno possibilità agli inizi della carriera di poter suonare con uno strumento così importante.
Si coglie l’occasione per ringraziare il Maestro Luca Venturi che ha curato il progetto con ETAB, sin dai primi istanti, e, ancora oggi, prosegue generosamente con la propria professionalità al servizio di questo piccolo strumento che sta sempre più diventando un grande attrattore turistico e soprattutto un ambasciatore della Cultura a Todi e in tutta Italia.

Il Presidente
Avv. Claudia Orsini

Nasce il “Coordinamento dei Comitati sui Servizi Sanitari” per combattere la decadenza re l’impoverimento dei servizi. La MVT è la più colpita.

Si è riunita a Marsciano una rappresentanza dei Comitati che in questi ultimi due anni e mezzo si sono occupati della sopravvivenza dell’Ospedale della Media Valle del Tevere.

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti del Coordinamento Ospedale MVT di Todi e il Comitato Difesa dell’Ospedale di Pantalla di Marsciano, rappresentanti di varie categorie, fra cui anche operatori dell’Ospedale di Pantalla nonché due consigliere regionali, Donatella Porzi e Simona Meloni.

Nell’articolata discussione sono state evidenziate ed analizzate le criticità in cui sta versando l’ospedale della MVT.

  • Il Pronto Soccorso è l’unica struttura funzionante H24 in tutta la MVT, con ciò che ne consegue come impegno per gli operatori che troppo spesso si trovano a lavorare in condizioni estremamente stressanti;
  • Sono stati evidenziati disservizi che non vengono affrontati e spesso anche deliberatamente sottaciuti:
  • I pazienti della MVT sono spediti negli ospedali di Branca, Castello e Castiglione, poi a Pantalla vengono ricoverati pazienti provenienti dal Santa Maria di Perugia;
  • Quel che resta del Reparto di Chirurgia ricovera solo su prenotazione, in più, se non interverranno proroghe, a fine anno si potrà verificare la cessazione del rapporto di lavoro con la figura apicale;

In generale si è constatato che nella sanità umbra si sta verificando un fatto inusitato e per la prima volta straordinario: il personale sia medico che infermieristico sta lasciando le strutture pubbliche per andare a lavorare nelle strutture private, tutto ciò si aggiunge ad una carenza strutturale di medici, sia ospedalieri che di famiglia, che sta creando e, nel tempo creerà ancor di più, una situazione insostenibile, dal momento che non sono state fatte a suo tempo le assunzioni di nuovi medici nè le stabilizzazioni dei medici assunti a tempo determinato per l’emergenza Covid. La situazione di precarietà per il proprio futuro, ha spinto questo personale a rivolgersi ad altre regioni e ad abbandonare di conseguenza l’Umbria.

Dal momento che è ormai chiaro a tutti che questa drammatica situazione sanitaria sta interessando tutta la regione, considerando pure la situazione del bilancio sanitario che è stato dichiarato dalla Giunta Regionale essere in rosso per 200 milioni di euro, si è prospettata l’intenzione di dare vita ad una iniziativa, che possa coinvolgere tutti coloro che sono interessati ad un futuro pubblico ed efficiente della sanità umbra, creando un “Coordinamento dei Comitati sui Servizi Sanitari”.

Per questo, fin d’ora, rivolgiamo a tutti i Comitati che operano nelle varie realtà cittadine un invito per ritrovarsi su un piano d’intervento comune.

Da subito chiediamo a tutte le Organizzazioni Sindacali, a tutti i Partiti e ai singoli cittadini di aderire per dare a questa regione un futuro sanitario degno di un paese civile.

A tale scopo intendiamo indire su tutto il territorio regionale incontri con i cittadini per spiegare a quale destino andremo incontro se non abbiamo chiaro tutti, quali dovranno essere i percorsi da seguire per far si che la sanità sia per tutti, senza distinzione alcuna e non si torni agli anni tremendi in cui solo chi aveva le possibilità economiche si poteva curare, mentre tutti gli altri avevano il destino segnato.

Coordinamento Ospedale MVT                Comitato Difesa Ospedale di Pantalla

LA MAGGIORANZA DISSOCIATA

Comunicato di PARTITO DEMOCRATICO CIVICIXTODI – CATTERINI SINDACO_SINISTRA PER TODI

Dopo la figuraccia ignominiosa in Consiglio Comunale, con tanto di fuga dall’aula ed errato conteggio del numero legale (rappresentanti istituzionali che non conoscono le minime regole di funzionamento dell’assise non sono granché rassicuranti per i tuderti), il sindaco Ruggiano ed i suoi “giapponesi” (il riferimento è ai cosiddetti “soldati fantasma giapponesi” come Hiroo Onoda e Teruo Nakamura, spesso citati da Todi Tricolore, che per inciso sono rimasti soli ma non sono fuggiti!), rivendicano la scelta della “fuga” con un comunicato stampa che non temiamo a definire ridicolo e comunque menzognero.

Le alternative sono due: la prima è che gli autori del comunicato, ossia il sindaco, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Todi Tricolore, sono in mala fede; la seconda è che sono in stato confusionale.

Si, perché gli stessi partiti, ossia Forza Italia, Fratelli d’Italia e Todi Tricolore, nella loro relazione finale (letta, si badi, a porte chiuse!), non hanno fatto sconti al Vicesindaco Ranchicchio, stigmatizzando la sua condotta, qualificata espressamente come inopportuna, nonché biasimevole dal punto di vista morale ed etico!

Quindi a porte chiuse hanno condannano il Vicesindaco con considerazioni di natura personale, in pubblico (nei comunicati) accusano la minoranza di “pettegolezzi”.

In verità, all’interno della Commissione d’indagine leforze consiliari di centrosinistra, assieme agli altri colleghi dell’opposizione e della maggioranza che hanno sottoscritto la relazione finale (che ha raggiunto ben 8 voti su 11 commissari, con esclusione dei commissari, appunto, di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Todi Tricolore)hanno usato un altro metodo, analizzando la vicenda soltanto sul piano amministrativo e delle responsabilità di chi detiene l’indirizzo politico, facendo emergere un quadro preoccupante di commistioni e di mal funzionamento degli ufficima evitando valutaziondi carattere etico-morale.

A questo punto il Sindaco, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Todi Tricolore hanno il dovere di giustificare le loro azioni, le loro dichiarazioni, e possono farlo solo rendendo pubbliche le relazioni oppure prendendo i provvedimenti consequenziali.

In ogni caso, per il futuro, ricordate che Hiroo Onoda non è fuggito!

PARTITO DEMOCRATICO 

CIVICIXTODI – CATTERINI SINDACO

SINISTRA PER TODI

A Todi la raccolta differenziata sale al 75,7%

Nel 2022 la percentuale è aumentata di mese in mese. Come l’anno scorso, la città si conferma tra le più virtuose

L’assessore Elena Baglioni.

Todi si conferma tra i comuni più virtuosi dell’Umbria a livello di raccolta differenziata. Lo attestano i dati diffusi dai gestori, che vedono la città di Jacopone, rispetto al già ragguardevole 74,4% che lo scorso anno aveva posto Todi in vetta tra i comuni della regione di analoghe dimensioni, raggiungere il 75,7% di differenziata. La media percentuale calcolata a fine novembre è frutto peraltro di una performance in continuo miglioramento di mese in mese.
“Siamo di fronte a risultati molto soddisfacenti – commenta l’assessore comunale Elena Baglioni – frutto di un’attività di sensibilizzazione della cittadinanza e di un costante impegno nel miglioramento del servizio da parte dell’Amministrazione e della Gesenu”.
Il confronto con il 2021 vede in numeri assoluti una diminuzione della raccolta dei rifiuti indifferenziati di 104 tonnellate e un aumento della differenziata pari a 48 tonnellate. Il totale dei rifiuti solidi urbani, pur in diminuzione, arriva a sfiorare le 6.685 tonnellate.
“Pur a fronte di un quadro positivo – prosegue l’assessore Elena Baglioni – non verranno meno le azioni intraprese a sostegno di un progetto di città sempre più sostenibile, con pari attenzione all’ambiente, all’efficienza ed efficacia del servizio e al contenimento delle tariffe a carico dei cittadini-utenti”.

Lo stato confusionale di ciò che rimane della maggioranza di centrodestra ha determinato… “una rovinosa fuga”!!!


Lo stato confusionale di ciò che rimane della maggioranza di centrodestra tuderte inizia ad essere un fatto e non più un’ipotesi. Diventa inspiegabile come consiglieri e forze politiche
che hanno accettato, votato e lavorato per due mesi ad una commissione di indagine su un amministratore comunale, dopo aver stilato una durissima relazione sull’operato di quell’
amministratore (molto più di quella vergata dalle opposizioni!), all’improvviso facciano clamorosamente retromarcia e definiscano la vicenda pettegolezzi tesi a screditare sul piano personale.
Un’ offesa all’interno Consiglio comunale, a chi ha lavorato con serietà e responsabilità alla
commissione e a loro stessi, che quella commissione l’hanno avallata e condivisa. Un
atteggiamento tanto contraddittorio e inspiegabile che ha costretto quelle stesse forze
politiche a rifuggire, sul punto, il dibattito in consiglio comunale, che si è potuto tenere solo
grazie alla serietà e alla coerenza di due consiglieri della maggioranza. Non temendo
smentite, invitiamo tuttavia le forze politiche che denunciano tale accanimento personale, a
rendere pubblica la relazione che hanno sottoscritto, affinché i cittadini possano rendersi
conto di quale sia la realtà dei fatti.
Al di là queste “scaramucce di bassa politica” ciò che rimane e ci interessa è difendere il
senso delle istituzioni e il valore di ciò che in esse si decide. Pertanto non si può non
prendere atto che nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, la massima Assise cittadina ha
adottato due relazioni (che rappresentano la totalità dei gruppi consiliari) nelle quali, pur da
diverse prospettive – oltre alle gravi carenze sulla gestione dell’intera vicenda – si
evidenziano in maniera chiara le responsabilità politiche del vicesindaco.
Rispetto a tale atto deliberato dal Consiglio comunale, riteniamo che il Sindaco abbia il
dovere istituzionale di adottare conseguenti provvedimenti, che ci riserviamo di valutare.
Movimento Socio-Politico
TODI CIVICA

Quasi 5 milioni di euro per le mura urbiche di Todi

Dal Commissario per la ricostruzione significativo stanziamento. L’intervento di recupero interesserà la cinta sotto Via Cesia e San Carlo

Assegnato al Comune di Todi un nuovo consistente finanziamento: si tratta di 4 milioni e 675 mila euro, importo ricompreso nell’ordinanza attuativa nr. 129 del 13 dicembre firmata dal Commissario straordinario alla ricostruzione con la quale è stato varato il nuovo programma delle opere pubbliche anche al di fuori del cratere sismico vero e proprio.
L’intervento di Todi, il secondo per importo tra tutti i 62 finanziati in tutta la regione, è destinato al consolidamento e recupero delle mura urbiche, un fronte che vede peraltro già in corso un cantiere lungo Via della Fabbrica, dove i lavori sono in via di completamento e vedranno la riconsegna di un breve tratto restaurato entro la fine dell’anno.
“Ancora una volta l’impegno dell’Amministrazione e della struttura comunale – commenta il Sindaco Antonino Ruggiano – è stato premiato: ora siamo davvero in grado di dare compiutezza al sogno di restituire ai tuderti e ai turisti l’intera cinta muraria che ha rischiato di scomparire per sempre“.
Il Comune sarà il soggetto attuatore dell’opera pubblica e riceverà già nei prossimi mesi, per il tramite della Regione, una somma pari al 40% dell’importo al fine di avviare l’attività di progettazione, lo svolgimento delle procedure per l’affidamento, la stipula del contratto e l’avvio dei lavori.
Tempi brevi e procedure certe, dunque, tanto che il Sindaco Ruggiao ha già convocato due riunioni operative da qui a Natale. “Con gli uffici intendiamo riprendere in mano subito il progetto preliminare – conferma il primo cittadino – per affinare ogni specifico dettaglio tecnico, spendere al meglio queste nuove importanti risorse e non perdere neppure un giorno”.
L’intervento, a parte alcuni interventi puntuali, proseguirà in continuità lungo Via della Fabbrica, sotto Via Cesia e San Carlo, zona nel quale lo stato delle mura è più danneggiato e, in parte, addirittura messo in sicurezza provvisoria per evitarne il definitivo crollo.
Il consolidamento della cinta e dell’area di pertinenza permetterà il recupero di un versante della città fino ad oggi trascurato e di grande rilevanza strategica anche ai fini dell’accesso e della mobilità nel centro storico.

Dopo il consiglio comunale sulle relazioni su Ranchicchio…

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO. GRUPPI CONSILIARI: FRATELLI D’ITALIA FORZA ITALIA TODI TRICOLORE

Come gruppi consiliari della coalizione di maggioranza abbiamo fin dall’inizio ritenuto giusto non sottrarci alla discussione in merito alle questioni che hanno portato alla nascita della Commissione di indagine, convinti che l’amministrazione comunale sulla vicenda non avesse nulla da nascondere. Per questo siamo stati favorevoli alla sua istituzione, abbiamo partecipato ai lavori, fino alla stesura della relazione finale, nella quale viene ricostruita e chiarita la questione.

Speravamo di contribuire alla normalizzazione del dibattito politico per riportarlo ad affrontare nel merito le tante tematiche che veramente stanno a cuore ai cittadini. Siamo convinti che Todi non meriti un simile comportamento di una parte importante della città, cioè l’opposizione, che da mesi non si occupa di altro che di vicende tese a screditare sul piano personale un Amministratore, facendo passare le vicende private per battaglie politiche. La maggioranza non intende più essere ostaggio di simili dibattiti che da mesi ormai si occupano soltanto di pettegolezzi. Questa è la motivazione che ci ha spinti ad allontanarci dall’aula consiliare, dopo aver terminato la lettura delle relazioni.

Il ruolo della politica dovrebbe essere quello di occuparsi del bene collettivo di una comunità.  È quello che abbiamo sempre cercato di fare per la città e le sue frazioni, nel rispetto della grande fiducia che gli elettori hanno confermato al Sindaco e ai partiti che lo hanno sostenuto.

Abbiamo il dovere di occuparci delle questioni concrete che interessano i cittadini: il nostro obiettivo è quello di contribuire a rendere Todi una città sempre più all’avanguardia, affrontando questo difficile momento storico mettendo in campo le migliori politiche a sostegno delle famiglie, programmando e realizzando milioni di investimenti che rendano la Todi del domani sempre più vivibile, sostenibile ed accogliente.

Per noi la politica è occuparci del futuro… è impegnarci per il bene delle generazioni che verranno dopo di noi. Lo stiamo facendo, con senso di responsabilità, affrontando con fiducia le sfide che ci attendono, lavorando per i nostri sogni e per il mandato che ci ha consegnato la città. E siamo sicuri che i cittadini continueranno ad apprezzare i risultati, straordinari, che questa Amministrazione sta ottenendo.

Le disuguaglianze dell’Umbria

Di Maurizio Ronconi

L’Umbria regione piccola, fra le più piccole d’Italia, con poco più di 800.000 abitanti, un quartiere di Roma, eppure scrigno, se così si può dire, di tante diversità, storiche, territoriali e sociali.

L’Alta Valle del Tevere non ha contatti con l’Orvietano che a sua volta è ben distinto dalla Valnerina. La zona lacustre del Trasimeno è cosa assai diversa dall’Amerino Narnese, Foligno e Spoleto continuano, spesso invano, a reclamare attenzioni e ruoli più significativi. Assisi, città internazionale per via del Poverello gode di un palcoscenico ineguagliabile e non paragonabile con il resto dell’Umbria.

In tutto questo Perugia e Terni sia pure con contraddizioni e reciproche rivalità per altro incoraggiate da politici in cerca di identità, sono il centro delle attività sociali, culturali, politiche.

Cinquanta anni e più di regionalismo non sono riusciti di fare dell’Umbria una Regione e non più un insieme di comuni, territori che ancora non riescono a rappresentare una sintesi di serena convivenza.

Queste obbiettive diversità hanno prodotto diseguaglianze.

Chi vive nelle due città capoluogo gode ormai di servizi sociali, infrastrutturali, culturali, ben diversi dai cittadini umbri che vivono nella periferia; e sono circa il 60% degli umbri.

La viabilità da sempre ha rappresentato il problema dei problemi, è stato argomento fisso di tante discussioni, confronti, campagne elettorali. Ma invano se ancora tutta la nostra regione è interessata da cantieri infiniti fitti come i grani di un rosario, le strade provinciali spesso necessitano di spericolati slalom per evitare dissesti e buche, il trasporto su ferro strutturalmente fermo ai primi anni del novecento, quello su gomma insufficiente ed ignorato dai più. Per non parlare degli ingorghi quotidiani non solo intorno a Perugia ma ormai anche nelle città di media entità.

Ma là dove le disuguaglianze dell’Umbria diventano più insopportabili perché ingiuste accanendosi sui più deboli, sono i servizi sociali, la sanità.

Chi vive nella Media Valle del Tevere, a Todi, Marsciano e dintorni, ma anche nell’Amerino, nell’Orvietano, Valnerina, spesso Foligno e Spoleto, se malato o anche se solo anziano, deve sopportare trasferimenti da una parte all’altra della regione per essere sottoposto a semplici accertamenti o a controlli per malattie croniche, liste d’attesa inaccettabili che alla fine obbligano a ricorrere a prestazioni a pagamento. La decisione di dividere in due la sanità tra aziende ospedaliere, Perugia e Terni, e due ASL, invece che semplificare ha reso ancor più penoso il pellegrinaggio dei malati e degli anziani scavando una fossa tra i cittadini, Perugia e Terni, che possono godere di cure vicino alle proprie abitazioni e i “provinciali,” condannati ad infinite peripezie lunghe decine di chilometri.

Nessuno chiede servizi specialistici sotto casa, non è possibile. Ma un servizio di medicina territoriale decente, medici di famiglia che tornino ad essere tali, controlli sanitari, visite specialistiche e strumentali, almeno le più semplici, senza sobbarcarsi chilometri di strada e mesi di attesa appaiono doverosi.

Queste sono le diseguaglianze in Umbria perché chi abita nelle periferiche e zone rurali le deve sopportare quotidianamente.

Eppure una regione dove continuano ad esserci inutili e costosi doppioni, come due cardiochirurgie o due neurochirurgie o, peggio, iniziative cittadine che vorrebbero la proliferazione di nuove cliniche private non si considera che gli uni e le altre rappresentano formidabili sperperi di risorse da indirizzare invece per risolvere le diseguaglianze.

In definitiva sarà come dicono in molti che in Umbria si vive bene ma di certo non nello stesso modo e comunque a patto di essere e rimanere in salute, a patto che si viva in casa o intorno ad essa, altrimenti l’obbligo dello spostamento, delle attese, della incertezza, del disagio è inevitabile.

Quello che è davvero incomprensibile sono i motivi per cui la politica non si interroghi e non agisca. Eppure le dimensioni ed anche la stoica sopportazione degli umbri faciliterebbero soluzioni non immediate ma neppure in tempi biblici.  

Ma gli umbri sono infinitamente pazienti e sanno attendere. Anche le prossime elezioni.