
Ott 19
PROGETTO PER INTERVENTI AI FINI DEL RIPRISTINO DELL’IMPERMEABILIZZAZIONE DEL COLLE DI TODI – NUOVO LUSTRO ALLE VIE DEL CENTRO STORICO
Pronto lo studio di fattibilità. Il comunicato dell’ass. Moreno Primieri

È stato approvato lo studio di fattibilità di interventi di restauro e ristrutturazione con ripristino dell’impermeabilizzazione del Colle di Todi a cominciare da Via Ciuffelli, principale accesso alla città.
Nel centenario della morte di Augusto Ciuffelli la città intende ancora omaggiare l’illustre politico partendo dal restauro della Via a lui dedicata, dopo l’allargamento di Via della Valle Superiore.
Per via Ciuffelli, vista l’usura del piano viabile realizzato in basoli di pietra arenaria, è prevista la completa sostituzione con lastre in calcestruzzo simil “pietra serena” che garantirebbe una durata nel tempo molto più lunga. Il prodotto proposto è già stato posto all’attenzione della Soprintendenza ai Beni Culturali per la quale rilascerà il relativo nulla osta con il progetto definitivo.
Oltre a Via Ciuffelli altre aree interessate dai lavori sono: via Mazzini, piazza Jacopone, Piazza del Popolo e piazza Garibaldi, Corso Cavour, via Roma, via G. Matteotti e via S.M. Cammuccia.
Su quest’ultime zone i lavori riguardano: Per la piazza del Popolo che presenta un rigonfiamento del piano viabile in prossimità della Cattedrale è previsto un intervento atto sia a capire le cause che hanno generato il predetto fenomeno con a seguire il ripristino della viabilità; Per tutte le altre aree o vie sono previsti interventi puntuali con il ripristino dello stato dei luoghi originali con l’utilizzo degli stessi materiali e tessiture; Inoltre saranno sostituiti i pozzetti, le caditoie e le griglie non più idonei alla loro funzione.
Dopo oltre 30 anni dalla loro realizzazione, queste opere sulle quali è stata eseguita un’attenta manutenzione con le maestranze comunali o con appositi incarichi a ditte specializzate, hanno necessità di interventi di ripristino, atti a sanare le pavimentazioni ammalorate, marciapiedi e cordolature scheggiati e/o spezzati, porzioni di griglie divelte, pozzetti e/o caditoie non più complanari con il piano viabile.
Questa operazione risulta molto importante per evitare che eventuali infiltrazioni di liquidi nel sottosuolo possano determinare nel tempo nuovi fenomeni di erosione, smottamento e frane compromettendo quanto già fatto.
Inoltre è innegabile che l’intervento di restauro darà nuovo lustro al centro cittadino, sempre più meta di turisti.
L’importo lavori è stato stimato in €. 284052,93, di cui €. 17043,18 per costi della sicurezza e per un ammontare complessivo pari €. 350.000,00, fermo restando che con l’avanzare della progettazione e con l’esecuzione di rilievi di maggior dettaglio si potrà avere un quadro dell’intervento di ripristino il più calibrato possibile.
L’Amministrazione, infine, sta studiando il piano per rendere fruibile il centro storico durante l’esecuzione dei lavori.
L’Assessore ai LLPP e Urbanistica
Moreno Primieri
Ott 12
Partito Democratico ” DOPO IL FALLIMENTO DI RUGGIANO UN NUOVO CAMPO PROGRESSISTA E CIVICO PER TODI”
I risultati delle elezioni amministrative del 3 e del 4 ottobre ci consegnano alcuni dati importanti, sia a livello nazionale che a livello regionale, che meritano un’analisi approfondita.
La netta affermazione del centrosinistra allargato nelle maggiori città italiane testimonia che siamo all’inizio di un percorso che può rivelarsi fruttuoso e vincente. Bando ai trionfalismi, ma non si può non evidenziare come l’idea di Enrico Letta di riorganizzare un nuovo campo, aperto e plurale, con il Partito Democratico come baricentro e con candidature forti ed autorevoli, sia stata premiata dagli elettori. Il Partito Democratico – vedasi, ad esempio, l’analisi dei flussi elettorali di YouTrend – è riuscito pure a rompere il confinamento nelle ZTL degli ultimi anni, recuperando consensi in “periferia” e riacquistando timidamente il radicamento sociale che spetta ad una forza progressista e di sinistra.
La strada da percorrere è ancora molto lunga, ma il fatto che la pandemia abbia stravolto schemi consolidati e che le forze conservatrici non siano in grado di dare risposte ai nuovi bisogni sorti dopo il rivolgimento che abbiamo vissuto nell’ultimo anno e mezzo è sotto gli occhi di tutti. Dall’emergenza pandemica, infatti, si esce da sinistra, cioè rinsaldando i legami di solidarietà, dando nuovamente centralità ai beni pubblici come la sanità e l’istruzione, difendendo il lavoro (nuovo sistema di ammortizzatori sociali, contrasto della precarietà ed investimenti sulla sicurezza nei posti di lavoro) e prendendo di petto la questione della transizione ecologica. Le parole d’ordine feroci della destra che spara a palle incatenate contro l’immigrato, il green-pass e la dittatura sanitaria, lisciando così il pelo ad una minoranza (per quanto rumorosa, fracassona e, purtroppo, violenta) dell’elettorato, sembrano davvero fuori tempo massimo.
Per venire al contesto umbro, non si può non intercettare il forte segnale di arretramento della destra che, speriamo, i ballottaggi certificheranno con ancora più forza. Il centrosinistra vince al primo turno ad Assisi con Stefania Proietti, è avanti a Spoleto con Andrea Sisti e si spartisce il secondo turno a Città di Castello. È uscito dall’isolamento degli ultimi anni e riesce ad essere fortemente competitivo con progetti di governo allargati al civismo seri e credibili Il campo progressista, col Pd come perno, è lo schieramento con la classe dirigente locale più preparata nel governare le città. È una classe dirigente politica autentica, riformista, competente, capace di unire e non inventata sui social.
Volgendo lo sguardo al 2022, anche a Todi va necessariamente messa in campo un’alternativa amministrativa retta da un nuovo campo che tenga insieme le forze progressiste di centrosinistra, il Movimento Cinque Stelle, il centro moderato ed il civismo. Non un’ammucchiata tanto per, ma un’alleanza progressista e civica che sappia far uscire Todi dall’isolamento in cui la destra l’ha fatta piombare negli ultimi anni, cementata da un progetto comune di lungo periodo per la nostra città e che torni ad occuparsi delle cose serie senza il paternalismo degli hashtag che abbia visto questi anni.
Todi ha bisogno di concretezza, di visione, di competenza, di legami (sia nazionali che europei) e, soprattutto, non di uomini soli al comando, ma di una squadra attrezzata e di una classe dirigente vera. Una classe dirigente prossima alle persone, che studi i dossier e sappia prendersi cura dei cittadini senza riempirli ogni tre per due della solita retorica edonistica ben rappresentata dallo slogan “la vita è bella”.
I risultati di un’amministrazione composta da persone ossessionate dall’effimero, dal superfluo e dai selfie mentre la realtà parla di una città in forte crisi sono tutto gli occhi di tutti. È ora di cambiare!
P.S. Prendiamo atto che anche CasaPound (perché Todi Tricolore, nonostante il lifting, sempre quello è) censura lo stile poco sobrio e basato sui selfie di alcuni componenti della giunta Ruggiano. Peccato essersene accorti solo ora per cercare di esercitare un’egemonia su alcuni frangenti della destra cittadina: noi lo diciamo da più di quattro anni!
Set 30
Il convegno su Augusto Ciuffelli. Sabato 2 ottobre,
Comunicato dell’amministrazione comunale.

In occasione del primo centenario della morte di Augusto Ciuffelli
(1856-1921) l’Amministrazione Comunale intende onorare e celebrare
l’importantissimo uomo politico italiano che ha legato il suo nome alla nostra
città e all’Umbria per gli innumerevoli e determinanti interventi realizzati.
Sabato 2 ottobre prossimo alle ore 16,30 presso la Sala del Consiglio dei
Palazzi Comunali si terrà il convegno “Augusto Ciuffelli (1856-1921). L’azione
del deputato e del ministro per Todi”, con gli interventi di Alberto
Stramaccioni, Giambiagio Furiozzi, Umberto Maiorca, Francesco Campagnani e
Filippo Orsini che illustreranno da diverse prospettive l’azione politica
dell’illustre statista, deputato per il collegio di Todi in più legislature e
ministro in diversi governi tra il 1910 ed il 1919, ed il suo stretto rapporto
con Todi. Le relazioni saranno precedute dai saluti istituzionali del Sindaco
Ruggiano e degli Assessori Ranchicchio e Primieri che testimonieranno la forte
volontà dell’Amministrazione Comunale di celebrare degnamente la figura di un
personaggio così importante della storia di Todi. Il convegno ha ricevuto il
patrocino della Regione Umbria, della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria
e dell’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea. Al termine
dell’incontro istituzionale, verrà effettuata una cerimonia di commemorazione
presso la lapide eseguita dallo scultore Enrico Quattrini e collocata presso
palazzo Ciuffelli all’ingresso della Via che ricorda il grande Ministro.
Amministrazione Comunale di Todi
Set 28
CARO SINDACO, NON SI GOVERNA UNA CITTÀ A SUON DI SLOGAN E DI ATTI DI FEDE SMENTITI DA TUTTI I DATI!

Il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano è solito concludere ultimamente i suoi messaggi social aggiungendo all’immarcescibile slogan “la vita è bella” le seguenti parole: “una città che cresce ogni giorno sempre di più”. Da forza politica riformista e progressista che ha a cuore i destini della città ci siamo chiesti, allora, su quali dati oggettivi il Sindaco fonda le sue tonitruanti affermazioni.Ecco, dunque, alcuni numeri riguardanti la città di Todi. La popolazione anagrafica dal primo gennaio 2017 al primo giugno 2021 è passata da 16.148 unità a 15.163 unità, con un calo di 985 unità. Per avere un riferimento concreto, è come se avessimo perso tutta la popolazione di Collevalenza (718 unità) e Duesanti (264 unità). Il rischio concreto, tra poco, sarà quello di eleggere Sindaco e consiglieri comunali con il maggioritario secco senza doppio turno, come nei comuni sotto i 15.000 abitanti!I decessi, causo unico in Umbria, nel 2019 sono stati il triplo delle nascite (222 contro 71), mentre quest’ultime in cinque anni si sono dimezzate (da 138 a 71), nonostante le “notti bianche della famiglia” e altre scelte tanto ideologiche e costose quanto inefficaci e strumentali messe in atto dall’assessorato guidato da Alessia Marta, vessillifera di una concezione di famiglia del tutto escludente al cui confronto quella di Pillon impallidisce.Ulteriormente, gli ultrasessantacinquenni sfiorano il 30% della popolazione, l’età media della popolazione arriva quasi a 50 anni e la maggior parte dei giovani emigra già a 20 anni. La città. dunque, invecchia inesorabilmente.Nel 2019 sono calate le imprese attive: un dato impressionante che, senza ombra di dubbio, la pandemia avrà reso ancora più problematico. Interi palazzi sia del centro storico che delle zone periferiche e frazionali risultano vuoti. Uno svuotamento di volumi edilizi, questo, difficilmente riconvertibile senza un piano almeno decennale che pesa drammaticamente anche sull’economia cittadina. La popolazione attiva è ormai pari a quella dei pensionati. Non si vedono nuove attività né, purtroppo, la crescita di quelle esistenti, se non in sporadici e preziosi casi.Da ultimo il calo dei servizi sanitari con il depauperamento dell’Ospedale di Pantalla, prossimo allo smantellamento e svuotato di servizi, professionalità e strumentazioni difficilmente recuperabili nel breve e medio periodo senza uno scatto, in primis, delle istituzioni locali. Una ferita alla carne viva di sessantamila persone colpite in uno dei diritti fondamentali garantito dalla Costituzione, quello alla salute.Se questo è il quadro di riferimento, parlare di città in crescita è una presa in giro, tanto più grave se a sostenere questa tesi sono coloro che dovrebbero avere un progetto almeno decennale per governare la nostra città. Perché il punto, infatti, è proprio questo: non solo valutare le responsabilità (che pure sono in capo soprattutto alla destra locale ed umbra, specie per quanto riguarda la sanità), ma prendere consapevolezza dell’assenza di un progetto per il futuro che spetta, innanzitutto, a chi governa.La realtà, dunque, ci parla di un città che non cresce e che declina ogni giorno di più, anestetizzata da slogan, retorica, narcisismi, selfie, proclami, giaculatorie ed autoincensamenti che servono solo a coprire il vuoto pneumatico di idee e di proposte dell’amministrazione e della destra che la sostiene.Il cittadino tuderte dalla politica intesa come attività che si prende cura della “polis”, ossia della città, si aspetta un progetto serio di governo e la risposta ad alcune semplici domande:• quale welfare di fronte all’aumento del numero di anziani e al crescere di nuovi bisogni assistenziali della popolazione intera?• quali incentivi per il rilancio e lo sviluppo economico, pur consapevoli dei limiti di azione di un ente locale? Quale uso dei fondi europei?• quale strategia di sviluppo urbanistico? Quale uso o riuso dei volumi edilizi vuoti, soprattutto pubblici o di interesse pubblico?• quale sanità pubblica e quale tipo di servizi sanitari territoriali nel Distretto e nell’Ospedale?• quale politica ambientale? Quale politica dei trasporti e della mobilità nella città e verso la città?• quali idee per cultura e turismo? Si può continuare a sperperare danari pubblici per eventi con scarso ritorno economico per la città e senza la minima programmazione?Abbiamo posto alcune domande fondamentali che saranno alla base del programma del progetto amministrativo alternativo alla giunta Ruggiano. Altre ve ne saranno prossimamente. Prima di ogni possibile risposta, tuttavia, occorre analizzare la situazione senza infingimenti, con realismo e discutere del futuro della città guidati dalla massima onestà intellettuale. Cose che il Sindaco e la destra non fanno, troppo presi dallo spargere in giro un ottimismo edonista che racconta una città che non esiste.
PARTITO DEMOCRATICO TODI
Set 28
La visita di Tesei a Pantalla: il commento del comitato di difesa.

Il 27/09/21, la Presidente Tesei, l’ass. Coletto, il sindaco Ruggiano, la sindaca Mele e il sindaco Tognaccini, sono venuti all’Ospedale di Pantalla a dirci che tutto va bene e che i servizi stanno riprendendo alla grande, mentre noi sappiamo che ci sono servizi che non funzionano più, come l’Ostetricia. La Chirurgia fa solo week surgery, dal martedì al venerdì e i pazienti che hanno problemi chirurgici vengono distribuiti nei vari nosocomi dell’Umbria. Il Pronto Soccorso è, non avendo una Chirurgia H24, ormai un punto di Primo Soccorso. La Riabilitazione ha riaperto solo per 6 posti letto per pazienti che vengono da altri ospedali perché l’ortopedia a Pantalla non opera più. La Procreazione Assistita viene fatta da una equipe che viene da Perugia che si porta dietro tutto e tutti e usa due sale operatorie e poi se ne va. Questo sarebbe il “funziona tutto” per la Tesei?
Questa mattina avremmo voluto sapere anche perché non sono stati invitati tutti i sindaci della MVT, mentre erano presenti solo Todi, Marsciano e Deruta? Che per caso si cura o si fanno gli interessi sanitari dei cittadini di solo una certa parte politica?
Vorremmo sapere anche perché, visto che siamo stati lì in attesa tutta la mattina, la Presidente non ha voluto parlare con noi che da quasi due anni ci battiamo per riavere i servizi di prima? Se fosse stato tutto lineare e perfetto, come sbandierato, perché chiudersi dentro e uscire solo sulla porta evitando bene di incontrarci come all’inizio ci era stato promesso, per poi mandare il dott. D’Angelo a dirci che ci vuole tempo, che a far riprendere i servizi non si fa dalla mattina alla sera, ecc… Ma questo lo sapevamo già da soli. A distruggere un servizio basta un attimo, a farlo riprendere ci vogliono i mesi e tanto impegno reale.
Abbiamo sentito la Presidente rispondere con difficoltà alle domande sui servizi riattivati e, appellandosi a generiche frasi, ha detto, (è registrato), che tutti servizi sono ormai in funzione. Noi siamo convinti e abbiamo le prove che non è così, ma se secondo chi ci amministra tutto va a gonfie vele, noi non possiamo che prenderli in parole e per questo diciamo:
Bene!
Se è tutto a posto, come dite, tutti gli amministratori presenti firmino una dichiarazione in cui assicurano che, se loro o i loro famigliari dovessero avere un qualsiasi problema sanitario, chiederanno di essere assistiti solo presso l’Ospedale della Media Valle del Tevere a Pantalla.
Se sottoscriveranno quest’impegno, noi li seguiremo dando come compito ai Comitati, nati per tutelare il nostro Ospedale, solo quello di sorvegliare che sia così!
Set 28
L’elenco telefonico “Elenco Sì! ” 2021/22 dedica copertina all’Istituto Agrario di Todi

La nuova edizione 2021/2022 dell’elenco telefonico “ElencoSì!” di Perugia e provincia avrà in copertina l’immagine dell’Istituto Agrario “Augusto Ciuffelli” di Todi, scuola di agricoltura più antica d’Italia, la cui attività è iniziata nel lontano 1863. La grafica, in fase di elaborazione in vista dell’uscita dell’elenco prevista per inizi dicembre, prevede una foto da drone di quella che è a tutti nota anche come “Cittadella Agraria”, ospitata nell’ex Abbazia di Montecristo, la cui fondazione risale al 1248, luogo ricco di storia e di arte delle quali il complesso conserva tutt’oggi molteplici tracce. In copertina anche il ritratto di Augusto Ciuffelli, a cui l’istituto è intitolato e del quale ricorrono quest’anno i cento anni dalla morte. Un omaggio, dunque, ad un’istituzione prestigiosa, che fa onore alla città di Todi e all’Umbria tutta, e a una figura che per statura ed impegno a favore della crescita regionale meritava sicuramente un riconoscimento.
Soddisfazione e gratitudine è stata espressa dalla neo dirigente dell’Istituto Agrario, Venusia Pascucci: “Ritengo questa iniziativa lodevole, oltre che utile per la promozione della nostra scuola, e di sicuro valore educativo, vista l’indicazione di Augusto Ciuffelli a moderno esempio di buona amministrazione”. Il Presidente di Pagine Sì! SpA , società editrice di “ElencoSì!”, Sauro Pellerucci, ha voluto ribadire da parte sua come ” queste scelte che aziendalmente sono state effettuate anche in tantissime altre province italiane vogliano dare un contributo alla valorizzazione e promozione dei territori, della loro storia, della loro cultura, delle loro tradizioni.
In questa maniera, ha sottolineato Pellerucci, si porta a conoscenza dei cittadini che ricevono gratuitamente il nostro elenco, personaggi o situazioni che magari possono sfuggire all’attenzione e che invece,come Augusto Ciuffelli, sono un esempio di talentuosa virtù “.
Set 28
AUGUSTO CIUFFELLI: UN UOMO DELLE ISTITUZIONI A CUI TODI DEVE RICONOSCENZA

“Ripulita la lapide in marmo dedicata ad Augusto Ciuffelli al civico 33 di Via Ciuffelli”, riferisce Moreno Primieri, Assessore ai LLPP e Urbanistica del Comune di Todi.La lapide, realizzata dallo sculture tuderte Enrico Quattrini, fu scoperta il 6 marzo 1921 e nel centenario della morte l’Amministrazione ha ritenuto di valorizzare l’immagine che campeggia all’ingresso della città, anche in vista del convegno che si terrà il 2 ottobre.La cronaca dell’epoca ci racconta che “intervennero il ministro Luigi Rossi, il sottosegretario Giovanni Bertini, l’onorevole Romeo Gallenga Stuart e altre autorità… Al teatro comunale di Todi l’onorevole Bertini tenne il discorso commemorativo.”“E’ innegabile che il nome di Augusto Ciuffelli è legato alla storia contemporanea di Todi e del territorio”, precisa l’assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici di Todi, Moreno Primieri. Ricordiamo la scalinata di San Fortunato, il cui disegno è opera di Cesare Bazzani, il restauro del Palazzo Comunale, l’acquedotto, la strada Todi-Ponte Naia, l’allargamento di via della Valle Superiore oggi Via Ciuffelli, nonché la costituzione della Scuola Pratica di Agricoltura di Todi, quell’Istituto che oggi porta il suo nome e che è sicuramente il più importante istituto tecnico agrario d’Italia.
Set 28
Metti una sera…a parlar di “memorie”
La cronaca dell’evento nello scritto di: L’osservatore tuderte

Sala Consiliare del Comune di Todi: l’occasione è quella della presentazione di un libro che dal titolo “Il profumo di mio padre” potrebbe apparire un insieme di dolci ricordi di un padre che non c’è più, di quel Nedo Fiano, unico sopravvissuto della sua famiglia ai campi di concentramento e di Emanuele, il figlio “politico”, deputato del PD. E’ invece un racconto vibrante e appassionato della vita di un figlio che crescendo ha iniziato a capire cosa significasse essere figli della Shoah, circondati da persone che avevano vissuto gli stessi orrori, quando il padre Nedo ha iniziato a raccontare e quando ha visto le prime fotografie di ciò che era stato l’orrore di Auschwitz attraverso la lettura nel salotto con le pareti fatte di libri, “libri devastanti – come leggiamo nel libro – Immagini insopportabili. Veri traumi appesi all’albero della conoscenza di un figlio di un sopravvissuto di Auschwitz”. Emanuele, il figlio “politico”, ha capito la pressione che aveva nell’essere testimone, ma contemporaneamente soffriva come figlio nel rivivere anche solo nei silenzi del padre quella durissima esperienza. “Sono stati i silenzi e le urla che hanno scavato nel profondo un’infanzia, un’anima, una vita inesorabilmente forgiate da quel detto e da quel non detto, da quel dolore espresso e da quello indicibile, che hanno profondamente intriso la relazione e l’amore complesso fra padre e figlio”.

L’autore nella sua palpitante narrazione racconta come da bambino avesse capito che quel padre sempre positivo, lanciato nella carriera industriale, avesse una sorta di ombra nascosta. Lo vedeva affascinato dal nascente design e dalle mille opportunità di New York e soprattutto lo ricorda sempre ordinato e profumato di Lifebuoy, “quell’aroma del sapone arancione che si spande nella casa con l’effetto di un balsamo” e che con la sua fragranza era una parte significativa di una storia mai raccontata. “Solo più tardi avrei scoperto che era il profumo del soldato nero americano che aveva liberato mio padre a Buchenwald”. Eccolo dunque il titolo del libro, proprio perché la parola Shoah era rimasta a lungo taciuta: “Era un tabù, per usare un termine psicoanalitico che si addice a questo mio lavoro di scavo.
A casa, Auschwitz era una parola sconosciuta, ma la memoria fluttuava nell’aria anche attraverso segni non verbali, e io percepivo tutta la sua terribilità. Avevamo pochissime fotografie della famiglia paterna, però le pareti erano tappezzate di libri in tutte le lingue che raccontavano lo sterminio. Immagini spaventose che comunicavano tanto, ma che nessuno mi spiegava”. Inizia così, di quando era ancora un bambino: ”Papà aveva buchi sulle gambe, e un alluce mozzato; un numero misterioso marchiato sul braccio e spesso molte lacrime». Ed ecco la memoria, ma soprattutto la voglia di scavare e di raccontare attraverso un interessante fil rouge che ti appassiona e che connota la narrazione di questo libro. Del resto la storia non ha nulla di astratto, soprattutto quando si intreccia a vicende intime e familiari ed anche quando attraverso la memoria si rivivono emozioni e sentimenti. Nedo Fiano – racconta il figlio Emanuele – diceva che “nella notte di buio di Birkenau, nelle baracche, quanto più tutto era nero, tanto più capiva che si avvicinava l’alba. È importante che alla fine questa sia la lezione”.
E quale lezione di vita più bella di questo padre che meglio di un qualunque storico ha raccontato la vicende e fatti attraverso le sue memorie e la sue emozioni! “Mio padre – conclude Emanuele Fiano presentando il suo libro – è stato per quasi novant’anni un coltivatore della memoria, ma la vita ha voluto che la prima facoltà che ha perso fosse proprio la memoria” E la pandemia ha contribuito a tenerli divisi e interrompere quel flusso della memoria. “Stavo proprio parlando di te con Dio” ha detto un giorno Nedo ad Emanuele, forse in un momento di lucidità, ed il figlio ”politico” facendogli quasi da controcanto, ha concluso con questa riflessione:” Io non avrò mai la forza che ebbe lui e che lo fece risalire dall’abisso, ma da lui ho imparato che per le battaglie di vita e contro ogni odio bisogna combattere sempre. Questo ci ha insegnato la memoria che lui ha contribuito a diffondere. Sia lieve a papà la terra che lo accoglie e sempre su di noi la sua mano ci protegga”.
L’Osservatore Tuderte.
Set 26
CIVIXTODI – Marchigiani e Fora. “Cessata l’emergenza pandemica, quale futuro attende l’Ospedale di Pantalla?
Basta annunci”

“E’ l’interrogativo che, come la spada di Damocle, pende, da tempo, sulla testa di circa 60.000 persone perché, le rassicurazioni provenienti dalla governance regionale, non hanno superato lo scetticismo sull’effettivo ripristino dei servizi soppressi in seguito alla riconversione in Ospedale Covid”.
A sostenerlo è Roberta Marchigiani, coordinatrice di CIVICIXTODI. A breve verrà redatto il nuovo piano sanitario regionale e la preoccupazione del non ritorno alla normalità per il nosocomio ubicato nel territorio tuderte, è più che mai viva e va ad alimentare la protesta che da mesi alcuni comitati civici condividono con alcune associazioni, rappresentanze politiche e sindacali ma, soprattutto con la popolazione della MVT.
A quanto pare, il timore che l’ Ospedale di Pantalla perda la sua natura e funzione di Ospedale di base e venga declassato a un presidio sanitario di differente natura e di minore prestigio, non si è affievolito nemmeno con l’approvazione all’unanimità da parte della III Commissione dell’Assemblea legislativa, di una risoluzione avente ad oggetto la valorizzazione ed il potenziamento del Polo Unico della Media Valle del Tevere.
Afferma la Marchigiani che “dopo l’ingiustificata e reiterata investitura ad ospedale Covid di riferimento per l’intera Regione, che ha significato per gli abitanti di questa zona dell’Umbria la migrazione, obtorto collo, verso altri e più distanti nosocomi anche in caso di urgenza, non può non sorprendere il voto favorevole di tutti i consiglieri di minoranza alla risoluzione presentata dalla Lega. Noi riteniamo , però, che non se ne debba dare una lettura né totalmente negativa né ideologica né strumentale. Senza dubbio, e questo è positivo, la risoluzione impegna la Giunta a inserire nel nuovo piano sanitario regionale una serie di azioni che potenzialmente sono in grado di contribuire alla valorizzazione e allo sviluppo dell’ Ospedale di Pantalla. Pertanto riteniamo che l’approvazione unanime dei consiglieri di minoranza esprima il riconoscimento e la condivisione di una positività, di un percorso costruttivo e di un progetto a beneficio delle persone, della comunità locali e non solo.”
Andrea Fora, consigliere regionale e Presidente di CIVICIX, conferma le preoccupazione della Marchigiani. “La progettualità positiva contenuta nella risoluzione non è, sufficiente a garantire il raggiungimento dello scopo per la quale è stata approvata . A tal proposito, in vista della sua discussione in Consiglio, presenteremo tutti gli emendamenti ritenuti necessari per rendere effettivamente operativa e valorizzata la più moderna struttura ospedaliera della Regione affinché sia tutelata, in modo paritario, nei tempi giusti e con la migliore assistenza, la salute di tutti gli umbri. La mancanza di credibilità del soggetto politico che l’ha presentata, è senz’altro uno dei punti deboli della risoluzione. Sulla coerenza e sulla sussistenza dell’effettiva volontà della Lega di far seguire alle parole i fatti, nutriamo dubbi e perplessità che nascono dal constare che, finora, non è stato nulla di rilevante, ne’ dell’Assessore alla Sanità né dalla Presidente Tesei, per non parlare degli appelli caduti nel vuoto del Sindaco di Todi verso i suoi alleati di governo, per risolvere i disagi e i problemi che, a tutt’oggi, gravano su una parte consistente degli abitanti dell’Umbria impossibilitati ad accedere a molti servizi che l’ospedale del territorio offriva loro prima del Covid.
Basti solo considerare che, al momento , nell’ospedale di Pantalla il solo reparto aperto è quello di Medicina che, spesso, ospita anche pazienti provenienti dall’ospedale di Perugia. Tale situazione incide anche sul Pronto Soccorso che, vede ridotta la sua funzione. Il nostro modello di sanità è pubblico ed efficiente e pone al centro il malato.”
Concludono Fora e la Marchigiani: “Siamo convinti che bisogna sempre trovare il modo di conciliare l’esigenza di razionalizzare le risorse pubbliche senza penalizzare I’efficienza dei servizi, tenendo sempre conto delle diverse e varie problematiche, necessità e bisogni delle persone.La nostra difesa dell’ospedale di Pantalla è convinta e condivisa e con questo spirito, la porteremo avanti. Ma siamo convinti che occorra porre l’attenzione anche sulla medicina territoriale cioè su quelle prestazioni sanitarie di primo livello e pronto intervento che evitano d’intasare gli ospedali con problemi risolvibili altrove e a garantire la continuità assistenziale ai pazienti dimessi dagli ospedali e ai malati cronici.
Se la sanità pone il malato al centro del suo interesse l’ assistenza e la cura sarà più mirata e quindi migliore e permetterà a chi ha bisogno di essere ospedalizzato di avere una risposta in tempi più celeri e quindi più adeguata alla sua salute.”
Commenti recenti