Sanità pubblica e sanità privata in Umbria

Editoriale Di Maurizio Ronconi

Stadio e ospedale

Giudicare il sistema sanitario regionale non tenendo conto della tempesta della pandemia che per oltre due anni ha sconvolto non solo la nostra vita e quella delle nostre famiglie ma anche l’organizzazione sanitaria costretta a rivedere modalità di lavoro, organizzative, disponibilità di personale, sarebbe ingeneroso e ingiusto oltre che scorretto.

Affrettato affondare il coltello nelle ferite del sistema sanitario regionale, su un modello che ancora esiste solo a parole e nelle rassicurazioni dell’Assessore e della Giunta, sui ritardi, le incertezze, gli squilibri territoriali che pure non sono ancora colmati, sui ritardi drammatici delle prestazioni.

Lasciamo perdere, per ora. Ci si tornerà a tempo debito. Per ora facciamo un pò di storia e tiriamo anche qualche conclusione.

Tra la fine del secolo scorso e i primi anni del 2000, la rete ospedaliera regionale è stata profondamente rinnovata. Inaugurati ospedali a Perugia, Città di Castello, Pantalla, Branca, Foligno, rinnovati e ampliati a Orvieto, Spoleto, Castiglion del Lago e dopo il terremoto, ristrutturato anche il presidio di Norcia. Contestualmente sono però anche stati chiusi o riconvertiti quelli vecchi di Città di Castello, Gubbio, Gualdo Tadino, Città della Pieve, il Policlinico di Perugia, Foligno, Montefalco,  Todi, Marsciano, Trevi, Cascia, Amelia e, prossimamente anche quello di Narni. Una vera e propria rivoluzione, uno storico ammodernamento che, ci dicevano, avrebbe consentito di rispondere adeguatamente per l’oggi e anche per il futuro, alla domanda sanitaria di una regione pur piccola e popolata da meno di un milione di abitanti.

Una razionalizzazione e anche un ammodernamento che avrebbe dovuto  rendere la risposta più pronta, razionale e più soddisfacente per i malati e i loro familiari.

Non da molto, da qualche anno, invece stiamo assistendo ad una rivoluzione , anzi, ad una controrivoluzione tesa a convincere della necessità urgente ed improcrastinabile di affiancare la sanità privata a quella pubblica.

Nessuno scandalo se questa scelta servisse davvero a migliorare la risposta complessiva, stabilire una sana concorrenza tesa ad elevare complessivamente il servizio sanitario. In definitiva ad offrire le migliori condizioni di cura ai cittadini dell’Umbria.

Invece quello che sta avvenendo è motivo di preoccupazione e di disagio. Non c’è nessuna concorrenza ma una deliberata e progressiva prevalenza del privato sul pubblico, una sostituzione della erogazione dei servizi sanitari dal pubblico al privato con l’utente obbligato sempre più spesso a mettere mano al portafoglio per ottenere prestazioni  sanitarie.

Evidentemente la scelta dei politici della nostra regione è quella di comprimere il servizio pubblico a favore di quello privato al quale a piene mani vengono concesse convenzioni ovvero finanziamenti che, non essendo la torta infinita, contestualmente vengono sottratti al servizio pubblico.

Si diceva, una rete ospedaliera, quella Umbra, nuova o largamente rinnovata, con spazi sufficienti e tecnologie generalmente moderne che però per carenza di personale, ritardi negli investimenti, assurdi contratti con i medici ai quali da una parte vengono negate gratificazioni e dall’altra invece si permette indiscriminata e non controllata attività extraospedaliera che alla fine rappresenta un insostenibile conflitto di interessi a scapito del servizio pubblico.

Con una ciliegina sulla torta.

La appena progettata nuova clinica privata a Terni. Nessuna contrarietà, anzi attenzione verso una lodevole iniziativa imprenditoriale privata ma trattandosi di sanità e non, con tutto il rispetto, di un supermercato, sarebbe da capire se davvero in un ambito ristretto come la nostra regione, magari allargato anche ai territori viciniori, si rilevi davvero una esuberante domanda di  prestazioni sanitarie specialistiche, se la rete ospedaliera pubblica non sia in grado di offrirle e, soprattutto è incomprensibile che una struttura privata vada proposta in tandem con il nuovo stadio subordinando la costruzione dell’uno alla concessione di adeguate convenzioni sanitarie per l’altra.

Sembra di essere su scherzi a parte: costruisco un nuovo impianto sportivo se la Regione, mi concede a priori la convenzione per una clinica privata.

Non sono questi i modi, la programmazione, gli strumenti per un intervento complesso come quello che si immagina per il comparto sanitario regionale. Al massimo invece assomiglia ad un mercanteggiamento sulla pelle, anzi sui portafogli, degli umbri.

Ma davvero c’è bisogno di altri posti letto, che quelli che ci sono non sono sufficienti,  che la domanda sanitaria, soprattutto quella strumentale  non può essere evasa in tempi ragionevoli dalle strutture pubbliche, che  i fondi oggi destinati alle convenzioni con i privati non potrebbero essere destinati alle strutture pubbliche per renderle  più adeguate alla domanda e , infine, perchè non immaginare che i privati possano davvero continuare ad operare nel settore sanitario rinunciando alle convenzioni con la Regione facendo così il privato – privato e non il pubblico camuffato da privato.

Continuo a pensare che la nostra Regione, l’Umbria, per dimensioni, per numero di abitanti e anche per conformazione geografica ed oggi perfino per le comunicazioni veloci che la tracciano, ha un reticolo di ospedali moderni e funzionali tale da poter offrire un servizio sanitario pubblico di eccellenza supportato, se si vorrà, da una iniziativa privata, ma veramente privata e non assistita perfino anche per progetti che esulano dalla sanità, altrettanto importante per mantenere i livelli di eccellenza.

Sembrerebbe una soluzione dettata dal buon senso ed anche da un pizzico di esperienza, con un avvertimento. In sanità non bisognerebbe lasciare spazio ad ideologismi o peggio a pulsioni politiche perchè si rischia di sconfinare in ambiti estranei alla gestione sanitaria e invece troppo  affini alla politica politicante, una deriva inutile ai più e soprattutto dannosa per i cittadini.

PERCHÉ DOPO DUE ANNI LA DONAZIONE ALL’OSPEDALE DI PANTALLA NON VIENE CHIUSA E RENDICONTATA PUBBLICAMENTE?

Siamo obbligati, visto l’impegno solenne preso coi cittadini tuderti di ottemperare al dovere, quale forza di opposizione, di fare chiarezza sulla vicenda in questione, di tornare sulla donazione dei ventilatori all’Ospedale di Pantalla.Dopo, infatti, aver sollevato il caso a livello locale, senza ricevere in cambio alcuna risposta quanto, piuttosto, minacce sibilline e una bella denuncia per diffamazione da parte del sindaco Ruggiano, grazie al consigliere Tommaso Bori la donazione giungeva, mediante interrogazione, all’attenzione del Consiglio Regionale. L’assessore Coletto confermava nel massimo consesso istituzionale umbro quanto già era stato scoperto, mediante accesso agli atti all’Usl Umbria 1, da parte del Partito Democratico di Todi, cioè che alla fine, nonostante fossero stati acquistati coi soldi della donazione cinque ventilatori polmonari, ne erano stati consegnati solo tre. Una donazione incompleta, dunque.Passato qualche giorno– era lo scorso ottobre – apparivano alcune stringate dichiarazioni de “La Rosa dell’Umbria” (l’organizzazione che ha materialmente raccolto le donazioni ed effettuato gli acquisti dei macchinari) sul quotidiano “La Nazione”, dove si affermava, dopo mesi di silenzi, che la raccolta fondi, ancora aperta, ammontava a 188.000 euro, che di questi ne erano stati spesi per l’Ospedale ben 182.000 e che, visto che due dei cinque ventilatori acquistati non erano funzionati, si era proceduto a consegnarne solo due, muovendo contestualmente un’azione legale nei confronti del fornitore.Giova sottolineare come queste (parziali) risposte de “La Rosa dell’Umbria” siano arrivate solo dopo le numerose prese di posizione e gli atti di sindacato ispettivo del Partito Democratico. Onde evitare polemiche sarebbe bastato che l’organizzazione in questione, assieme al Comune di Todi, avesse subito messo al corrente i cittadini tuderti e i donatori dei problemi, peraltro non irrilevanti, verificatisi durante le varie fasi della raccolta fondi.Ad oggi, comunque, dopo quasi due anni dall’apertura della raccolta, ci sfugge il motivo per cui essa rimanga ancora aperta e non si proceda immediatamente ad una rendicontazione dettagliata e pubblica delle cifre impiegate.Ulteriormente, crediamo sia dirimente comprendere come siano stati spesi i fondi al di fuori delle cifre impiegate per l’acquisto delle forniture sanitarie. Facendo, infatti, un rapido calcolo, se le attrezzature medicali sono venute a costare 112.240 euro (un ecodopler portabile per una spesa di 17.080 euro più quattro ventilatori per una spesa di 95.160 euro visto che il quinto ventilatore non va considerato essendo stati adoperati per esso fondi del Comune di Marsciano), i restanti 69.760 euro a quale scopo sono stati destinati? “La Rosa dell’Umbria”, nell’articolo summenzionato, ha sostenuto che sono stati spesi genericamente per l’Ospedale.Ne siamo ben felici e non abbiamo motivi per dubitare di ciò, ma visto che ai tuderti e ai cittadini della Media Valle del Tevere era stato chiesto – ricordiamo i continui appelli del sindaco via social – uno sforzo di generosità ben specifico finalizzato ad acquistare dei ventilatori polmonari, crediamo sia opportuno e doveroso che vengano messi al corrente di questa ulteriore destinazione.Dopo quasi due anni dall’apertura della raccolta fondi, dunque, reputiamo sia necessaria, anche per ripagare il grande cuore dei tanti donatori, una semplice operazione trasparenza, procedendo, visto l’esaurirsi della fase emergenziale, alla chiusura della donazione ed alla sua rendicontazione pubblica. Basterebbe un comunicato con tanto di documenti allegati (anche per capire a che punto è l’azione legale contro il fornitore) oppure una conferenza stampa. “Questi fondi verranno rendicontati fino al centesimo: io credo non ci sia bisogno di dirlo, ma male non fa” disse il sindaco Ruggiano nella sua diretta social del 4 aprile 2020. È giunta l’ora che chi ha organizzato la raccolta fondi dia seguito a ciò.
PARTITO DEMOCRATICO TODI

Il Comune di Todi organizza due incontri per celebrare la GIORNATA DEL RICORDO 2022


Giovedì 10 febbraio, ore 18.00 Sala del Consiglio, Palazzi Comunali

“Norma Cossetto storia di un’italiana”

Saluti di Antonino Ruggiano, Sindaco di Todi, e Claudio Ranchicchio, Assessore alla Cultura

Interventi del Dott. Maurizio Pinna, familiare Esuli Istriani; Modera Raffaella Rinaldi, Presidente Comitato X Febbraio Umbria

***

Venerdì 11 febbraio, ore 10.00 Sala del Consiglio, Palazzi Comunali

“La memoria e il silenzio”, incontro con le scuole

Saluti di Antonino Ruggiano, Sindaco di Todi, e Claudio Ranchicchio, Assessore alla Cultura

Interventi di Raffaela Rinaldi, Presidente Comitato X Febbraio Umbria, Marco Petrelli, giornalista e scrittore, Dott. Maurizio Pinna, familiare Esuli Istriani.

QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DEL TRACCIAMENTO COVID: BUCO DEL “MODELLO TODI” ANCHE SULLA PRIVACY?

Comunicato del PD: i dati sanitari sono dati sensibili e non possono essere gestiti da personale volontario, non soggetto a segreto professionale

Nei giorni scorsi il consigliere e segretario regionale del Partito Democratico Tommaso Bori ha denunciato l’ennesimo episodio di sciatteria e pressapochismo della giunta Tesei nel contrasto alla pandemia che, crediamo, tocca da vicino anche la vita amministrativa tuderte.

Sembra, infatti, che il progetto di affidare ai Comuni ed alla Protezione Civile il compito di seguire il tracciamento si sia rivelato un clamoroso buco nell’acqua, visto che l’amministrazione regionale è stata costretta a fare un passo indietro a causa di una macroscopica violazione del regolamento europeo sulla privacy. Questo perché i dati sanitari sono dati sensibili e non possono essere gestiti da personale volontario, non soggetto a segreto professionale. Non proprio una bazzecola.

A segnalare questa incresciosa eventualità una corrispondenza col Garante per la protezione dei dati, a seguito della quale sarebbero stati ritirati gli accessi alla piattaforma alle strutture indicate. Il consigliere Bori, che ha seguito fin dall’inizio con molta attenzione anche la vicenda della donazione dei ventilatori all’Ospedale di Pantalla, presenterà i prossimi giorniun’interrogazione sul tema per chiedere conto, aspetto non secondario, dell’enorme spreco di energie e risorse finalizzato amettere in piedi una macchina inutile, con tanto di formazione degli addetti.

Potrebbe profilarsi, dunque, l’ennesimo buco del presunto “modello Todi” tanto sbandierato dai nostri illuminati governanti locali come paradigma (sic!) di contrasto alla pandemia. Il Comune di Todi, infatti, col tracciamento gestito in sinergia con la Usl competente dall’ente locale e dalla Protezione Civile ha fatto sostanzialmente da apripista in Umbria, costituendo un team creato appositamente e formato da due dipendenti del Comune di Todi, otto persone del servizio civile e tre volontari della Protezione Civile. I possibili problemi di privacy hanno mai sfiorato di striscio i nostri amministratori?

Dopo la gestione arruffona dei buoni spesa, le ombre (mai diradatesi) sulla vicenda dei ventilatori, il COC lottizzato da alcune ben precise forze di maggioranza (con altre che se ne tengono ben lontane), i post a dir poco inopportuni sulla prenotazione del vaccino a Pantalla e la continua confusione tra politica ed amministrazione per speculare elettoralmente sulla pandemia, emergono ulteriori aspetti che attingono profili delicati come quelli riguardanti la privacy e che fanno miseramente crollare il “modello Todi” tanto sbandierato sui giornali e sui social.

Riservandoci, di concerto col consigliere Bori, di approfondire in dettaglio quest’ultima vicenda, ci rimane solo di parafrasare un famoso romanzo di Carlo Emilio Gadda: “Quer pasticciaccio brutto del tracciamento Covid”. Solo che non si tratta di un giallo senza finale come l’originale, quanto dell’ennesimo disastro dei cuochi pasticcioni Ruggiano e Ruspolini.

PARTITO DEMOCRATICO TODI

Todi Comune Riciclone. Tariffe domestiche in calo

Venerdì 4 febbraio, nel corso della quinta edizione dell’EcoForum sull’economia circolare in Umbria, il nostro Comune verrà premiato come “Comune Riciclone”, a conferma dello straordinario lavoro svolto in questi anni nel settore dei rifiuti e della raccolta differenziata.

                   La manifestazione, che Legambiente Umbria ha mutuato dall’omonimo rapporto nazionale, come tutti gli anni farà il punto sulle positività e sulle criticità della gestione dei rifiuti.

                   Come è noto, il Forum si pone, tra i suoi obiettivi principali, valorizzare le buone pratiche, per minimizzare gli impatti e attivare economie virtuose sul ciclo dei rifiuti.

         In questo senso, il nostro Comune è, indubbiamente, uno dei migliori dell’Umbria, avendo in questi anni, dapprima, eliminato i vecchi ed antiestetici cassonetti dal centro storico di Todi e sostituendoli con nuove installazioni in corten, più adatte all’ambiente storico in cui si trovano.

Successivamente, è stata la volta della introduzione della tariffa puntuale, che ha permesso di raggiungere degli altissimi standard di servizio e di efficienza.

         Siamo stati il primo comune dell’Umbria sopra i 15.000 abitanti a farlo.

         Poi abbiamo introdotto due isole ecologiche automatizzate (una a Porta Fratta e l’altra nel quartiere Europa), che possono essere utilizzate con una scheda magnetica e che hanno risolto tutti i problemi di chi aveva esigenze temporanee. La terza isola verrà installata a Pantalla fra pochi giorni.

         E, ancora, abbiamo assunto tanti e tanti provvedimenti che ci hanno fatto diventare la città leader in Umbria nella gestione dei rifiuti urbani. Dal divieto della vendita delle stoviglie in plastica, alla raccolta quotidiana del cartone per gli esercizi commerciali, dal controllo certosino con le videotrappole, alla introduzione della campane per la raccolta del vetro, per finire alla raccolta dell’umido “porta a porta” in tutte le frazioni.

Investimenti per milioni di euro ogni anno, che grazie alla efficacia della raccolta differenziata non hanno gravato sull’aumento delle tariffe.

         Oggi la nostra città ha raggiunto un livello di raccolta differenziata pari al 76,01, partendo da un dato del 2017 che ci vedeva al 69,8.

         A fianco di questi risultati, il contenimento dei costi, che vedranno quest’anno tutte le utenze domestiche avere un rimborso della TARI.

         Todi è l’unico comune in Italia che anziché aumentare i costi, li diminuisce, segno evidente che le buone prassi di gestione del servizio funzionano anche a livello tariffario.

         Questo incredibile successo è stato dovuto alla collaborazione tra la Amministrazione e l’intera popolazione, che ha saputo accogliere la scommessa su un futuro più verde e sostenibile.

         Un ringraziamento particolare, evidentemente, va agli Uffici Comunali, alla Gesenu che gestisce il servizio e all’Assessore Elena Baglioni, vero motore propulsore di tutto il sistema.

                                                                     Amministrazione Comunale di Todi

NELLA STORIA: RECORD DI SEMPRE DELLE ISCRIZIONI AL LICEO “JACOPONE DA TODI”

Ben 181 iscritti alle prime classi del Liceo per l’anno scolastico 2022-2023 e 782 studenti complessivi, il numero più alto di sempre!

La fase delle iscrizioni on-line alle prime classi per l’anno scolastico 2022-2023 ha fatto
registrare un record storico per il Liceo “Jacopone da Todi” di Todi (PG): infatti, ben 181 studenti provenienti dalle Scuole medie del territorio hanno scelto di iscriversi al nostro Liceo per il prossimo anno scolastico, comportando, nonostante il progressivo calo demografico della popolazione studentesca, un risultato assolutamente straordinario, addirittura superiore del 14%
rispetto all’eccellente risultato dello scorso anno. I nuovi iscritti sono così distribuiti: 22 al Liceo Classico, 49 al Liceo Linguistico, 69 al Liceo Scientifico, 41 al Liceo delle Scienze Umane. Questo traguardo, suscettibile di ulteriori incrementi nei prossimi mesi, implicherà, per l’anno scolastico
2022-2023, un numero totale di 782 studenti, il più alto di sempre!
Di fronte a queste cifre da record, il Liceo esprime la sua grande soddisfazione e il suo sentito ringraziamento per la fiducia accordatagli dagli studenti e dalle loro famiglie, che hanno dimostrato la volontà di accedere ad una formazione di qualità, tale da consentire una preparazione
di notevole livello, pienamente adeguata alle sfide della “società della conoscenza” e della globalizzazione contemporanea.
Infatti, il nostro Liceo presenta degli indubitabili punti di forza, rappresentati in primo luogo dall’alta professionalità dei nostri operatori scolastici (dai docenti al personale amministrativo, tecnico e ausiliario) e da percorsi di studio qualitativamente elevati, comprensivi di numerose e
importanti attività extracurricolari e destinati ad una formazione integrale degli studenti, confermando la sua ineludibile e insostituibile centralità nel contesto educativo, culturale e civile del territorio.
Pertanto, il Liceo ribadisce il suo impegno e la sua passione indirizzati ai bisogni e alle speranze degli studenti e delle loro famiglie, che incontreranno un’offerta formativa ricca e articolata, nel segno incomparabile della licealità, che, coniugando mirabilmente tradizione e
modernità, indica ai nostri giovani la via luminosa della libertà della ricerca, della bellezza dell’apprendimento, della ricchezza dell’incontro con gli altri e con il mondo.
In sintesi, quindi, un grandissimo Liceo per dei grandissimi protagonisti: le nostre studentesse e i nostri studenti!

È L’ORA DELLA RESPONSABILITÀ E DELL’UNITÀ, NON DEI CHIACCHIERICCI E DEI TATTICISMI

Nei mesi scorsi, dopo una partecipata fase congressuale, abbiamo aperto, come nuovo gruppo dirigente, un difficoltoso percorso di ricostruzione del Partito Democratico a Todi, con l’obiettivo di creare un campo largo di forze, progressiste e civiche in grado di tornare al governo della città e porre fine alla peggior amministrazione della peggior destra di sempre. Tutto ciò, giova ribadirlo, in uno scenario balcanizzato e spappolato dominato anche – crediamo vada sottolineato – da diatribe che di politico, spesso, non hanno nulla.

Ci siamo spesi in questo compito con grande spirito di sacrificio e di maturità, senza protagonismi di sorta o volontà egemoniche, consci del fatto che prima di tutto viene il bene della città. Città che ha bisogno, se non vuole avvitarsi definitivamente nel declino già sotto gli occhi di tutti, di un radicale cambio di passo amministrativo. 

Ciò che non accettiamo più è un “dibattito” (eufemismo) intorbidito da veline oescene su cene carbonare, sussurri, spifferi e retroscena (anche su candidature) basati sul nulla che non hanno alcuna aderenza alla realtà, ma sembrano, piuttosto, fatti apposta per alimentare i soliti tatticismi esasperati più che la costruzione di un’alternativa solida e vincente alla giunta Ruggiano. Al contrario, il Partito Democratico parla e parlerà sempre soltanto attraverso i documenti ufficiali, frutto della discussione (come quella che si è tenuta e si terrà in questi giorni) compiuta negli organismi interni. Su questo prospettiva siamo alacremente impegnati, unico partito della città che discute e si confronta al proprio interno, non avendo bisogno, come la destra, di capi assoluti che dominano la scena da venti anni in modo incontrastato spacciandosi pateticamente per il nuovo, senza una vera classe dirigente e luoghi di discussione intorno 

Non ci iscriviamo, dunque, al partito del “muoia Sansone con tutti i filistei” e se c’è qualcuno che pensa di giocare alla sfascio per demolire qualsivoglia ipotesi di costruzione di un’alternativa forte e credibile alla destra cittadina, piuttosto nervosa peraltro, si sbaglia di grosso.

Ribadiamo la nostra disponibilità a lavorare per un progetto amministrativo nuovo, aperto al civismo, forte e credibile, ancorato saldamente nel centrosinistra e siamo pronti, ancora una volta, a compiere tutti i passi possibili per facilitare la ricerca di un punto di convergenza comune. 

Il momento della città è così grave che impone responsabilità e maturità, lasciando da parte vecchie faide e antipatie personali. Come Partito Democratico faremo la nostra parte, augurandoci che tutti i soggetti del campo progressista e di quello civico facciano altrettanto.

PARTITO DEMOCRATICO TODI

RUGGIANO E PEPPUCCI A FAVORE DELL’OSPEDALE DI PANTALLA SOLO DI FACCIATA

Lunedì sera, grazie all’iniziativa del gruppo consiliare del Partito Democratico, si è riunito il Consiglio comunale per discutere del futuro dell’Ospedale di Pantalla e, segnatamente, della necessità che non sia più utilizzato come presidio Covid.

Giova ricordare che Ruggiano & Company hanno impedito che la questione venisse discussa quando si era in tempo a far pervenire questa indicazione alla Giunta regionale alla fine di dicembre, cioè prima che l’area Covid fosse riaperta sottraendo, per la quarta volta in due anni,  servizi sanitari fondamentali ai cittadini della MVT.

Il Partito Democratico ha comunque ottenuto, lunedì, due risultati:

  1. il dispositivo dell’odg chiede che il Sindaco e la Giunta comunale si adoperino affinché la Giunta regionale adotti un atto che preveda che l’Ospedale di Pantalla non sia più centro Covid e che sia valorizzato partendo dai servizi preesistenti alla pandemia, con la possibilità di prevedere nuove e ulteriori prestazioni sanitarie in grado di rendere pienamente funzionante il presidio sanitario in un’ottica di crescita e coordinamento dei servizi tra i territori;
  2. l’odg appena menzionato è passato all’unanimità. È la seconda volta, peraltro, che ciò avviene, visto che la prima unità di intenti si raggiunse a maggio del 2020 con l’approvazione di un documento simile, purtroppo completamente disatteso dal duo disastro Ruggiano-Peppucci. Duo disastro che, qualche settimana dopo, recepiva senza alcuna opposizione l’atto di programmazione approvato in Consiglio regionale che inseriva l’Ospedale di Pantalla ancora una volta nella rete dell’emergenza Covid permettendo la chiusura della Medicina.

Vedremo, dunque, se l’impegno assunto si tradurrà in fatti. Ad oggi sappiamo che Ruggiano e Peppucci sono stati sordi a tutte le richieste di riattivazione dell’ospedale com’era, venute da cittadini, comitati e sindacati, oltre a non ascoltare le stesse istanze portate in Consiglio comunale dall’opposizione. Trincerandosi dietro la necessità del rispetto delle regole della pandemia, infatti, hanno accettato supinamente tutte le decisioni dei sodali di partito che (mal)governano l’Umbria. Temiamo, quindi, che anche stavolta l’adesione della destra alla nostra proposta sia di facciata, ma continueremo a sostenere le ragioni dei cittadini che chiedono di avere un ospedale e non un poliambulatorio e servizi che rispondano ai reali bisogni dei cittadini della MVT.

GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO TODI

Nuovi cestini porta rifiuti nel centro storico di Todi

L’Ass. Elena Baglioni

Nella giornata di ieri sono stati installati venti nuovi cestini porta rifiuti nel centro storico della Città, che vanno ad integrare il progetto di arredo urbano dell’acropoli.

Si tratta di contenitori in ghisa, con posacenere per le sigarette ed i mozziconi, abbelliti con il logo del nostro Comune in rilievo. 

È un altro piccolo passo verso una Città più pulita, più elegante e più sostenibile ed è il frutto del lavoro di squadra dell’intera Giunta comunale che, guidata dal Sindaco Ruggiano, ha creduto e sostenuto il progetto.

Desideriamo ringraziare il Servizio Nettezza Urbana ed i Servizi Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Todi che si sono adoperati per acquisire tutte le necessarie autorizzazioni e che hanno lavorato per la corretta distribuzione dei cestini.

Un grazie particolare va, ancora una volta, a Gesenu che ha curato l’ordine e l’installazione dei contenitori, fornendoci un ampio ed irrinunciabile supporto.

Il progetto è ambizioso ed è solo all’inizio; stiamo lavorando affinchè, nell’ immediato futuro, si possa procedere alla sostituzione ed all’integrazione dei cestini anche in altre zone della Città.

Il volto della Città sta cambiando, grazie all’impegno ed al lavoro di un’intera squadra,  ed io non posso che esserne immensamente fiera.

Elena Baglioni

Assessore Bilancio, Patrimonio Nettezza Urbana

Comune di Todi

Progetto di Pista cilo-pedonale – Il Giro di Todi

Comunicato di Moreno Primieri

Immagine tratta da PerugiaToday

l sogno del percorso ciclo pedonale intorno alle mura urbiche della città di Todi diventa realtà secondo quanto riferito dall’Assessore ai LLPP  Moreno Primieri.
Infatti, è di questi giorni la comunicazione che la Giunta Regionale ha proceduto allo scorrimento della graduatoria delle domande di finanziamento dei progetti a valere sulla Misura 7.5.1 del PSR dell’Umbria 2014-2020, per gli investimenti in infrastrutture ricreative e turistiche.
Questo significa che il progetto approvato dalla Giunta Comunale di Todi per la valorizzazione della passeggiata che si sviluppa intorno al colle di Todi potrà essere realizzato.
Come noto il progetto riguarda la messa in opera del tragitto utilizzato dai cittadini e conosciuto come il “GIRO DI TODI” che si sviluppa intorno alla città, senza avere dislivelli e facendo godere panorami a 360° sul territorio circostante. Il progetto prevede la realizzazione di un tratto di circa 1 km dedicato al traffico pedonale e ciclabile che va da Porta Perugina fino al parcheggio di porta Orvietana e quindi la predisposizione di una carreggiata per pedoni e ciclisti della larghezza di m. 1,60 circa ed una dedicata alle auto.
Sarà installato un sistema di segnaletica stradale verticale e orizzontale, che contraddistinguerà il percorso, dove saranno inserite delle staccionate in legno di protezione al margine della sede stradale e dei catarifrangenti stradali. Verrà mantenuto l’attuale marciapiede esistente e realizzato un tratto di marciapiede sul versante est di circa 100 m.
Per una maggiore valorizzazione del percorso ciclabile sarà data la possibilità di noleggiare delle attrezzature di mobilità sostenibile, o bici elettriche.
L’idea dell’Amministrazione è quella di completare il tragitto ciclo pedonale anche sul versante che da Porta Romana va a Porta Perugina.

Moreno Primieri
Assessore LLPP, Urbanistica ed Edilizia