“CARA PRESIDENTE, TODI NON FINISCE IN PIAZZA!”comunicato stampa Todi Civica

 

Abbiamo letto con interesse l’intervento della Presidente dell’associazione commercianti Nunzia Frustagatti, la quale, in un comunicato stampa ha sottolineato come le tante iniziative dell’ultimo anno abbiano contribuito a ridare vita al centro storico. Non riteniamo di contestare tali affermazioni, che, se espresse, saranno certamente frutto di una posizione comune a tutti i commercianti del centro storico. Il punto è esattamente quello sottolineato dalla Presidente Frustagatti. In un anno sono stati spesi centinaia di migliaia di euro per decine di eventi che si sono svolti quasi esclusivamente nel cuore del centro cittadino. Iniziative finanziate con i soldi di tutti i contribuenti ma rivolti sostanzialemete solo ad una parte della città. Todi, peró, non è solo Piazza del Popolo, così come i commercianti e le attività ricettive non sono solo quelle del centro. Spiace quindi che tali banali considerazioni non siano alla base delle riflessioni della Confcommercio cittadina, che si dice entusiasta e soddisfatta citando solo una parte della propria categoria. Noi continuiamo a sostenere l’idea che non vi sia una Todi di serie A ed una di serie B. Che le frazioni e i suoi abitanti meritino rispetto quanto quelli del centro e che le iniziative finanziate con i contributi pubblici dovrebbero quanto possibile essere spalmate sull’intero territorio. I cittadini delle frazioni non si accontentano semplicemente tagliando l’erba una volta l’anno, ammesso che la si tagli! Servono politiche in grado di rilanciare l’intero territorio, partendo dal presupposto che il centro storico da solo non può reggere l’intera economia cittadina. Invitiamo pertanto l’associazione commercianti e la sua presidente a valutare le azioni amministrative nel complesso degli effetti che hanno sull’intera categoria e a battersi affinché sempre più si ragioni nell’interesse di tutta la città di Todi.

Per Todi Civica

Maurizio Maggi

Sandro Pini

Daniela Salvatelli

Perché Todi non ha più un tribunale.

Un intervento ampio ed informato del dott. Alfonso Gentili sulla chiusura del Tribunale a Spoleto e la modifica delle competenze territoriali. e sulle iniziative necessarie per riportare a Todi la sede del tribunale

La vicenda dell’allontanamento a Spoleto del  servizio statale di giustizia ordinaria .

Il decreto legislativo 155 del 7 settembre 2012 (Governo Monti, Guardasigilli Severino) contenente la nuova organizzazione dei Tribunali ordinari e delle Procure, ha trovato puntualmente concreta attuazione trascorsi  dodici mesi dalla sua entrata in vigore e vale a dire dal 14 settembre 2013 durante il  nuovo Governo Letta, avendo il Guardasigilli Cancellieri  assunto una posizione contraria rispetto a due disegni legge d’iniziativa parlamentare presentati nel maggio 2013 e volti a differirne l’efficacia di altri dodici mesi.

Per quanto riguarda la Città di Todi e gli altri sei comuni della Media Valle del Tevere (escluso San Venanzo-TR) si sono, pertanto, così verificati  sia la soppressione della Sezione distaccata di Todi del Tribunale di Perugia  che  lo scorporo  dell’intero territorio della ex Sezione dal circondario del suddetto tribunale  e l’innaturale  accorpamento al nuovo circondario del Tribunale di Spoleto. Con l’altro decreto legislativo 156 di pari data venivano previsti anche la  soppressione dell’Ufficio Giudice di Pace di Todi ( comprendente cinque comuni) e l’accorpamento degli stessi comuni nel Giudice di pace di Spoleto, aggiungendovi anche quelli di Marsciano e Deruta che venivano scorporati dal Giudice di pace di Perugia. Continue reading

Il Todi Festival sta vivendo una grave sofferenza, ma non possiamo curarla con un’aspirina

 

In questi giorni leggo con molta attenzione le affermazioni dei vari esponenti politici, sia di maggioranza, sia di opposizione sulla questione da noi sollevata relativa al Todi Festival – precisa il commissario cittadino Lega , Toni Aiello – Premesso che il partito democratico, o meglio quello che rimane del partito democratico visto non solo il risultato elettorale, ma anche le diversità che emergono quotidianamente in consiglio comunale, continua a recitare, peraltro anche male, un copione scritto peggio nel quale piace disquisire sui toni arroganti della Lega e sull’ipotetico cambio di leader da parte della maggioranza.

Lascio al PD questo gioco politichese, tipico del passato mentre noi continuiamo il nostro percorso accanto al popolo tuderte. Basta parlare con i cittadini, basta vedere i dati delle vecchie gestioni del festival per comprendere chiaramente che è un target che non funziona più. Affermare tali concetti non è brutalità, ma avere a cuore il futuro della città ;per questo i cittadini hanno scelto il centro destra, bocciando la coalizione di centro sinistra, dopo un solo mandato amministrativo. Nella vita come in politica bisogna avere il coraggio di fare delle scelte, il mero sopravvivere non appartiene al nostro modo di intendere e di gestire la cosa pubblica. Tranquillizzo il PD: il sindaco di Todi è Antonino Ruggiano, noi facciamo parte della coalizione che ha vinto le elezioni sottoscrivendo un programma, noi vogliamo rilanciare la nostra città ridando quel ruolo che merita per storia e tradizione dopo essere stata umiliata e trascurata per decenni dalle faide dei partiti che hanno amministrato la città e la regione. Se questo è essere brutale allora siamo brutali, ma per favore finitela con la storiella della crisi di maggioranza e con cambio delle line politiche del comune, questo modo di agire non solo non mi appartiene ma ricorda quel passato che vogliamo al più presto accantonare e che i cittadini non solo di Todi hanno chiaramente bocciato. Il sottoscritto non ha mai parlato del programma culturale del festival, tali decisioni spettano al direttore artistico che si assume tutte le responsabilità, ho detto e ribadisco che tale manifestazione, così come è programmata e sviluppata, non ha più senso. Per essere ancore più chiari il Todi Festival non sta sicuramente vivendo un periodo felice, noi non possiamo curare tale grave sofferenza con la semplice aspirine servono rimedi importanti e decisivi che impongono scelte coraggiose per cambiare rotta e ridare alla città una manifestazione culturale degna di Todi; in caso contrario, meglio investire il denaro pubblico in altre iniziative. Sono sicuro, tuttavia, che tutta la maggioranza, condivide tale impostazione, che ripeto soprattutto per chi non vuole capire – leggi il pd – non è una posizione della Lega, ma di tutto il centro destra.

Todi 11 luglio 2018

Il commissario lega Todi

Avv Antonio Aiello

“Andrea Nulli, alla disperata ricerca di un po’ di visibilità”,comunicato stampa del Gruppo Consiliare del Partito Democratico

 

Il consigliere con delega alle manutenzioni Andrea Nulli, alla disperata ricerca di un po’ di visibilità, si trova addirittura costretto a promuovere atti amministrativi già esistenti cercando di farli passare come frutto del proprio impegno. Egli, infatti, fiero e baldanzoso, ha presentato nei giorni scorsi un odg sul baratto amministrativo, strumento introdotto a livello nazionale nel 2014 grazie ai governi di Centrosinistra (con il cosiddetto “decreto Sblocca Italia”) e nella nostra città grazie all’operato della passata amministrazione . Il regolamento che lo disciplina, infatti, è stato approvato dalla massima assise comunale nel lontano 2015.

Il patto di collaborazione tra cittadini ed amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni può essere fatto con “tutti i soggetti (singoli, associati o comunque riuniti in formazioni sociali di cittadini, anche di natura imprenditoriale o a vocazione sociale) che si attivano per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani. Il patto di collaborazione, al fine di fornire visibilità alle azioni realizzate dai cittadini attivi nell’interesse generale, può prevedere e disciplinare forme di pubblicità quali, ad esempio, l’installazione di targhe informative, menzioni speciali e spazi dedicati negli strumenti informativi. La visibilità concessa non può costituire in alcun modo una forma di corrispettivo delle azioni realizzate dai cittadini attivi, rappresentando una semplice manifestazione di riconoscimento pubblico dell’impegno dimostrato e uno strumento di stimolo alla diffusione delle pratiche di cura condivisa dei beni comuni. Il Comune, al fine di promuovere la diffusione della collaborazione fra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, può favorire il riconoscimento di vantaggi offerti dai privati a favore dei cittadini attivi quali agevolazioni, sconti e simili. Il patto di collaborazione può prevedere facilitazioni di carattere procedurale in relazione agli adempimenti che i cittadini attivi devono sostenere per l’ottenimento dei permessi, comunque denominati, strumentali alle azioni di cura o di rigenerazione dei beni comuni urbani o alle iniziative di promozione e di autofinanziamento. Le facilitazioni possono consistere, in particolare, nella riduzione dei tempi dell’istruttoria, nella semplificazione della documentazione necessaria o nella individuazione di modalità innovative per lo scambio di informazioni o documentazione tra i cittadini attivi e gli uffici comunali.”

Siamo dunque di fronte all’ennesima boutade (l’ultima di una lunga serie che, speriamo, possa finire presto) del consigliere  Nulli, il quale, dopo aver passato cinque lunghi anni a prendere le distanze dalla prima amministrazione Ruggiano, per sedere in Consiglio Comunale ha dovuto pietire l’apparentamento con la coalizione dello stesso Ruggiano (altrimenti, giova ricordarlo, senza di esso sarebbe rimasto fuori) e fino ad ora si è dovuto rimangiare le immani promesse fatte in campagna elettorale, dallo spostamento del depuratore dal sito della Cascianella alla contrarietà alla variante di Ponterio, per finire alla fusione della Veralli Cortesi con l’Etab. È vero anche che, per Nulli, è stato un anno difficile e far dimenticare ai cittadini tuderti che il suo apporto all’azione amministrativa è stato pari a zero risulta assai arduo, ma che almeno egli non tenti di acquisire credibilità proponendo atti amministrativi già esistenti e predisposti da altri prima di lui ci sentiamo di chiederlo, magari assieme all’ampliamento delle deleghe a lui conferite: oltre alle manutenzioni, anche la scoperta dell’acqua calda!

GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO

“Un regolamento comunale per il baratto amministrativo già esiste:è opportuno applicare quello esistente”, OdG di Todi Civica,

 

Un regolamento comunale per il baratto amministrativo già esiste. Il punto non è farne uno nuovo, quanto piuttosto applicare quello esistente.
Abbiamo letto che  il gruppo consiliare di Casapound ha presentato un ordine del giorno che ha l’obiettivo di introdurre nel Comune di Todi la pratica del baratto amministrativo.
Siamo stati fra i primi a sostenere tale ipotesi, ritenendo  la collaborazione fra amministrazione e cittadinanza una pratica necessaria, data la complessità, l’estensione e i crescenti costi legati alla gestione della manutenzione urbana. È evidente come servano nuove formule amministrative, volte soprattutto alla partecipazione attiva e consapevole della cittadinanza.
In realtà, però, un regolamento che sperimenta tale ipotesi è stato già stato proposto dalla precedente giunta Rossini ed adottato dal Consiglio Comunale  in data 27/11/2015 sotto la dicitura : “Regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni urbani”.
Pertanto il problema non è introdurre tale pratica amministrativa, nè tanto meno lavorare ad un nuovo regolamento, quanto, piuttosto, applicare l’esistente, cui possono certamente essere fatte modifiche e migliorie, se ritenuto utile. È in virtù di tali considerazioni che il consigliere Comunale  Floriano Pizzichini di Todi civica ha presentato un ordine del giorno con cui chiede che la discussione sulla proposta  del gruppo consiliare di Casapound sia integrata dalle suddette valutazioni. Che non si disperda il precedente lavoro sul regolamento in essere e che lo stesso sia la base su cui valutare eventuali integrazioni e/o migliorie.

TODI CIVICA

“GUBBIO AL TEMPO DI GIOTTO. TESORI D’ARTE NELLA TERRA DI ODERISI.”

 

LA MOSTRA DAL 7 LUGLIO AL 4 NOVEMBRE 2018 IN COLLABORAZIONE CON IL FESTIVAL DEL MEDIOEVO

 

PEZZI MAI ESPOSTI PRIMA E RESTAURI IMPORTANTI
L’esposizione è una delle più grandi mai realizzate sul tema e vanta circa 80 pezzi – molti di grandi dimensioni – provenienti non solo dal rilevante patrimonio artistico eugubino, ma anche dall’Italia e dall’Europa. Alcune delle opere sono in mostra per la prima volta. Altre, nascoste dalla polvere dei secoli o disperse nel corso della storia, sono state riconsegnate a Gubbio grazie a importanti restauri, che hanno riunito creazioni di artisti eugubini destinati ad altre città dell’Umbria e preziosi prestiti dall’estero.

ISTITUTO ITALIANO DESIGN DI PERUGIA DEDICA UNA SALA A MARISA BELLISARIO

 

Non solo una manager ‘dura’ e corretta ma anche una donna che è riuscita a rivoluzionare l’immagine in grigio degli amministratori delegati con il suo mix esplosivo di fermezza e sensibilità, fascino e piglio manageriale. Questo è il ritratto di Marisa Bellisario alla quale sarà intitolata la nuova sala espositiva di palazzo Ranieri di Sorbello, in via Alessi 3/A, sede dell’Istituto italiano design di Perugia. La cerimonia si svolgerà lunedì 9 luglio alle 18, nel giorno dell’83esimo anniversario della sua nascita, alla presenza di Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Bellisario, e delle socie e ‘mele d’oro’ umbre, ovvero le donne insignite del premio Marisa Bellisario che ogni anno assegna la mela d’oro a coloro che si sono distinte nella professione, nel management, nella scienza, nell’economia, nel sociale, nella cultura e nell’informazione, nello spettacolo e nello sport, sia a livello nazionale che internazionale. A precedere l’inaugurazione ci sarà un incontro con Lella Golfo, alle 17.30 nella sala Rossa del Comune di Perugia, moderato da Adriana Velasquez, rappresentante in Umbria della Fondazione Marisa Bellisario, e a cui parteciperanno per il Comune di Perugia il sindaco Andrea Romizi e l’assessore alla cultura Maria Teresa Severini.

A loro si uniranno Maria Carmela Colaiacovo (mela d’oro 2004), presidente park Hotel ai cappuccini -Tourist spa; Nicoletta Spagnoli (mela d’oro 2007), amministratore delegato Luisa Spagnoli spa; Maria Grazia Marchetti Lungarotti (mela d’oro 2010), direttore della Fondazione Lungarotti; Olga Urbani (Mela d’oro 2012), ownership management Urbani Tartufi srl; Katia Sagrafena (Women value company 2017), co-founder e direttore generale Vetrya spa.

“LA TERRAZZA DEL BRAMANTE”,comunicato stampa MoVimento Tuderti 5 Stelle

Il tempio di S.Maria della Consolazione, capolavoro architettonico e gioiello rinascimentale incastonato all’ingresso della nostra città, torna libero dalle impalcature necessarie alle opere di manutenzione straordinaria.
Riconosciamo al consiglio uscente il merito di aver realizzato gli importanti lavori in questione. Come di consueto e’ stato anche nominato il nuovo CDA di ETAB, al quale vanno i nostri auguri di buon lavoro, queste ci sembrano condizioni ottimali per rilanciare una proposta del nostro programma: RENDERE VISITABILE LA TERRAZZA DEL TEMPIO FACENDONE UN PERCORSO TURISTICO.
Sarebbe una nuova formidabile fonte di interesse e di promozione per la nostra città, questa nuova attrazione potrebbe essere anche un nuovo punto di vista per i tantissimi fotografi che attraverso i loro scatti darebbero nuovo impulso all’immagine stessa del monumento e conseguentemente a tutta la nostra città.

ECCO IL BARTON PARK: UN’AREA VERDE TRA LAVORO, CULTURA E TEMPO LIBERO

Un Green Business Center inaugurato per i 30 anni dell’azienda. La grande festa di settembre

Un parco di tre ettari, un nuovo polmone verde nell’area di Pian di Massiano, con un paesaggio che riprende la tipica vegetazione umbra e un teatro e un’arena che possono accogliere eventi aperti alla città. Un parco che ospiterà la nuova sede del Gruppo Barton e i suoi oltre cento collaboratori anche all’interno di una villa del 1600 completamente recuperata e restaurata. Tutto questo è il Barton Park, un progetto fortemente voluto dai fratelli Mauro e Silvano Bartolini e presentato alla città martedì 3 luglio, alla presenza del sindaco Andrea Romizi che ha elogiato l’iniziativa definendola «un patrimonio per tutta Perugia».

Il Barton Park è stato immaginato e realizzato coniugando l’attenzione per l’ambiente alla tecnologia e all’innovazione, la tradizione al futuro di un’area adesso completamente riqualificata. Una novità assoluta per Perugia, votata all’ecosostenibilità e alla qualità della vita: un Green Business Center con spazi dedicati al relax e allo sport ma anche al lavoro all’aria aperta, in mezzo a oltre quattromila piante autoctone messe a dimora, tra alberi ad alto fusto, fiori e vegetazione lacustre. Uno spazio, completamente videosorvegliato e con tecnologia wi-fi free, che accoglie un teatro e un’arena culturale che possono ospitare piccoli e grandi eventi fino a 1800 posti, ma anche uno spazio espositivo, una struttura per la ristorazione, una piazza da vivere e una sala riunioni modulare aperti a tutti.

«Il Barton Park – spiegano Mauro e Silvano Bartolini – sarà votato al relax e al tempo libero, come al lavoro e agli eventi culturali, anche grazie allo specifico accordo siglato con il Comune di Perugia. La nostra idea è che diventi una nuova area verde per la città, ma anche uno spazio condiviso per gli affari: è questo il senso del Green Business Center. E siamo orgogliosi, dopo tanto impegno, di poterlo inaugurare proprio in occasione dei 30 anni di attività della nostra azienda. Che da sempre guarda al futuro, ma senza mai dimenticare la sua storia».

La presentazione si è conclusa, dopo la benedizione di don Ignazio, parroco di Santa Lucia, con la visita guidata alla villa e al parco grazie all’intervento degli architetti Claudio Giovagnoni e Fausto Bonucci.

L’inaugurazione ufficiale del Barton Park avverrà il prossimo 2 settembre, con una grande festa a cui è invitata tutta la città. Una giornata di festa, sport e spettacolo. Tra natura, musica, esibizioni, gastronomia, ma senza dimenticare la solidarietà: parte del ricavato della manifestazione sarà devoluto ad Avanti tutta, la onlus presieduta da Leonardo Cenci impegnata nella lotta contro il cancro e nel sostegno ai malati oncologici e alla ricerca.

Il programma del Barton Park Day prevede diversi appuntamenti. A partire dalla Barton Ten, gara di 10 chilometri con diverse categorie, aperta a tutti gli atleti e a chi ha voglia di una rilassante passeggiata in mezzo al verde. Nel corso della giornata, all’interno del parco, sono previsti giochi, attività e spettacoli rivolti ai più piccoli, ma anche un flash mob con momenti di allenamento e dimostrazioni dedicate a fitness e benessere.

All’interno del Barton Park saranno disposti diversi punti gastronomici e durante tutta la giornata non mancherà la musica: da ascoltare e da vivere grazie ad artisti che coinvolgeranno il pubblico durante le loro esibizioni itineranti. Fino al Concerto di notte: sarà la calda voce di una carismatica artista internazionale che spazia dal jazz al soul a inaugurare l’arena del Barton Park, prima dello spettacolare gran finale in cui anche il pubblico sarà protagonista.

” La non fortunata storia degli Uffici giudiziari distaccati in Todi”, di Alfonso Gentili

 

La città di Todi è stata sede di Pretura (R.D. 601 del 1923) in quanto capoluogo del mandamento comprendente allora il territorio dei comuni di Baschi, Collazzone, Fratta Todina, Massa Martana, Monte Castello di Vibio e Todi nel circondario del Tribunale di Perugia insieme ad altre nove preture, mentre nell’allora unico altro Tribunale di Terni (esteso al Reatino) le Preture erano otto, tra cui Narni, Norcia, Orvieto e Spoleto. Il Pretore era un giudice monocratico  a cui era affidata la giurisdizione in materia civile e penale, oltre importanti compiti di natura amministrativa e volontaria giurisdizione.

Con la legge 30 del 1989 sono state abolite le Preture mandamentali istituendo le Preture circondariali e stabilendo che le altre preture esistenti  andavano a costituire le Sezioni distaccate della Pretura che aveva sede nel capoluogo di circondario ( circoscrizione dei tribunali). In particolare per quanto riguarda la Pretura circondariale di Perugia erano state istituite sette Sezioni distaccate, tra cui quella di Todi comprendente il territorio dei comuni dell’ex mandamento, escluso quello di Baschi inserito nella Pretura di Orvieto.

In attuazione della legge delega  254 del 1997, il decreto legislativo 19 febbraio 1998, n. 51 (Governo Prodi-Guardasigilli Flick) ha disposto, a far data dal 2 giugno 1999, la soppressione dell’ufficio del Pretore e quindi delle Preture circondariali e delle loro Sezioni distaccate, trasferendo le relative competenze al Tribunale ordinario, quale giudice unico di primo grado in composizione monocratica e, nei casi previsti dalla legge, in composizione collegiale. Il decreto ha anche previsto  in alcuni casi l’istituzione di  Sezioni distaccate di tribunale con il compito di decidere le controversie in composizione monocratica ed in particolare,  per quanto riguarda la Corte d’Appello di Perugia comprendente allora quattro tribunali, l’istituzione di Sezioni distaccate solo per il Tribunale di Perugia in numero di cinque e cioè quelle di Assisi,Città di Castello, Foligno, Gubbio e Todi, quest’ultima comprendente i cinque comuni della ex Sezione distaccata della Pretura circondariale di Perugia.

Con tale legge delegata, anche sulla base dei pareri condizionati di fine gennaio 1998 delle Commissioni Giustizia  della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, venne quindi accolta  l’istanza  al Ministero di Grazia e Giustizia in data 9 gennaio 1998, prot. n. 691, dell’allora Sindaco Nulli Pero, di istituire a Todi una Sezione distaccata  del Tribunale di Perugia al posto dei quella distaccata di Pretura. Non venne subito recepita la contestuale  proposta  di estensione della competenza della Sezione distaccata anche sui territori di Marsciano ( Sindaco Tiberi) e Deruta ( Sindaco Mastice) come deliberata dei rispettivi Consigli comunali ( deliberazioni n. 2/1998 e n. 6/1998, oltre quella di Todi n. 230/1997, tutte allegate all’istanza insieme anche ad un documento degli Avvocati e Patrocinatori legali dei comuni di Todi, Marsciano e Deruta ed altra documentazione utile. Tra tali documenti figuravano, in particolare, il titolo di Città concesso a Todi con decreto del Capo dello Stato ( Scalfaro) del 19 settembre 1994 insieme allo stemma  con la corona di città che è turrita a 5 punte visibili, diversa dalla corona di comune   e la riclassificazione del Comune di Todi in classe superiore di I/B con decreto ministeriale (Ministro Napolitano -Sottosegretario Vigneri) del 9 dicembre 1996,  al pari dei comuni di Città di Castello, Gubbio, Assisi, Foligno e Spoleto della Provincia di Perugia.

A seguito di un’ulteriore richiesta in data 11 dicembre 1998, prot. n. 20922, del nuovo Sindaco Marini allo stesso Ministero di Grazia e Giustizia e di un cortese e proficuo incontro avutosi ad inizio febbraio 1999 con il compianto Capo di Gabinetto, magistrato e funzionario Dr. Loris D’ambrosio, e dell’altro incontro, nella stessa giornata, insieme ad un noto parlamentare umbro, con la Presidente della Commissione giustizia della Camera dei Deputati, on. Finocchiaro, nonché   su conformi pareri favorevoli di inizio giugno delle due commissioni parlamentari che evidenziavano trattarsi di rettifiche di errori materiali contenuti nel precedente decreto, con successivo decreto legislativo correttivo 7 giugno 1999, n. 160, (Governo D’Alema I, Guardasigilli Diliberto) i territori dei comuni di Deruta e  Marsciano sono stati scorporati dalla sede centrale del Tribunale di Perugia ed aggiunti alla Sezione distaccata di Todi del medesimo Tribunale che è così venuta ad avere un bacino d’utenza  con un’estensione territoriale di 612 kmq ed una popolazione totale di allora quasi 51.000 abitanti.

Dopo appena  tredici anni, in attuazione della legge  148 del settembre 2011 (Governo Berlusconi, Guardasigilli Palma) recante, all’art. 1,comma 2, delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari,  il decreto legislativo 7  settembre 2012, n. 155 (Governo Monti-Guardasigilli Severino) ha disposto, a far data dal 14 settembre 2013, tra l’altro, la soppressione dei Tribunali ordinari, delle Sezioni distaccate di tribunale e delle Procure della Repubblica indicati nella tabella A) allegata al decreto stesso ed, in particolare, per il Distretto della Corte d’Appello di Perugia, la soppressione del Tribunale e Procura di Orvieto e delle cinque Sezioni distaccate del Tribunale di Perugia, tra cui appunto quella di Todi, insieme peraltro a tutte le altre Sezioni distaccate di tribunale d’Italia.

Ma la riorganizzazione degli uffici giudiziari del 2012, purtroppo, ha riservato  ai sette comuni della ex Sezione distaccata di Todi anche l’amara sorpresa di sottrarli al Tribunale di Perugia ed accorparli, coattivamente ed in evidente violazione del criterio della specificità del bacino di utenza anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, al circondario del Tribunale di Spoleto (che in precedenza serviva 81 mila abitanti circa), insieme a quelli della ex Sezione distaccata di Foligno che almeno risultava rispettare il criterio di cui sopra  e, tra l’altro, era già sufficiente per portare il nuovo circondario al disopra del limite minimo di popolazione di 100 mila abitanti per i tribunali. La geografia giudiziaria artificiosamente costruita nel 2012, contro la volontà dei Comuni e a danno degli interessi dei cittadini ed imprese del comprensorio della Media Valle del Tevere, necessiterebbe quanto prima di nuove iniziative delle Amministrazioni comunali e degli operatori del settore nei confronti dell’attuale Governo e Guardasigilli, date anche le previsioni del contratto di governo sul capitolo Giustizia, nonché delle attuali Commissioni parlamentari competenti per essere opportunamente corretta, considerati anche gli insoddisfacenti risultati della strana operazione effettuata cinque anni fa.

Li 3 luglio 2018

Dr. Alfonso Gentili