Una giornata per incontrare gli studenti, descrivere le caratteristiche della professione e fare una panoramica dei possibili sbocchi lavorativi. È quanto ha proposto l’Agronomist e forester day, promosso giovedì 19 aprile dal Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Conaf) e celebrato in tutte le città italiane in cui è presente il Dipartimento universitario di scienze agrarie, alimentari e ambientali, tra cui appunto Perugia. L’evento ha visto la partecipazione della Federazione dei dottori agronomi e forestali dell’Umbria e dell’Ordine provinciale di Perugia rappresentati dal presidente Francesco Martella, e dell’Ordine provinciale di Terni per cui è intervenuto il presidente Andrea Barbagallo. Presente inoltre Francesco Tei, direttore del Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università degli Studi di Perugia. L’incontro ha visto in apertura un collegamento streaming con la sede nazionale di Roma a cui hanno partecipato tutti i 17 ordini provinciali coinvolti nell’evento per ascoltare gli interventi di diversi rappresentati di Conaf, la vicepresidente Rosanna Zari, il consigliere delegato dei rapporti con l’università Lina Pecora, il consigliere delegato alle nuove opportunità professionali Marcella Cipriani, oltre che Giuseppe Scarascia Mugnozza della Conferenza nazionale universitaria di Agraria.
Il presidente Martella ha sottolineato come, una volta terminato il percorso di studi, il laureato abbia molte occasioni per “spendere questa acquisizione di competenze e una delle possibilità è quella di iscriversi all’Ordine e fare l’attività libero professionale”. “Oggi – ha aggiunto Martella – abbiamo la testimonianza di 15 colleghi che si occupano di ambiti diversi perché la nostra professione, grazie anche al percorso di studi che ci portiamo alle spalle, ci consente di fare tantissime cose, è una professionalità molto versatile”. “La realtà umbra – ha proseguito Martella – è molto ‘vivace’, considerando che l’Ordine di Perugia è tra i maggiori cinque d’Italia e che Perugia non è però tra le cinque province più grandi. Le professionalità sono tantissime: abbiamo molti colleghi che si occupano dello sviluppo economico aziendale, altri della gestione di cantine e aziende vitivinicole, altri specializzati nella viticultura, altri che si occupano di tutto l’aspetto ambientale e dell’economia circolare, altri ancora di urbanistica. Abbiamo importanti colleghi anche a livello nazionale che operano nell’ambito delle competenze tipiche del dottore forestale. C’è chi si occupa soprattutto della parte estimativa, quindi della stima dei danni alle colture e dell’attività in tribunale. Altri in maniera specifica di ambiente, di questioni legate alle tecnologie agroalimentari, ambito in forte crescita in questi anni. La spendibilità è veramente vasta”.
“Quello che tengo a precisare – ha concluso il professore Tei – è che il rapporto tra il Dipartimento e l’Ordine viaggia in entrambi i sensi: da una parte siamo coloro i quali producono i futuri professionisti in questo settore, ma dall’altro abbiamo continui verifiche e feedback sul nostro operato e nell’aggiustamento delle nostre attività formative. Quindi per noi non solo è un rapporto preferenziale, ma assolutamente necessario anche per tutto quello che lega le nostre attività formative e di ricerca”.
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