Per quanto ancora il Sindaco Ruggiano potrà far finta di niente e assumere su di sé la responsabilità politico-amministrativa di un vice-sindaco la cui condotta è stata reiteratamente tanto illegittima (per non dir altro), inappropriata e contraria al decoro pubblico da renderlo del tutto inadatto a ruolo assessoriale addirittura con prerogativa di sostituzione sindacale?
Che ne è dei “figli alti” di Thatcheriana memoria, citati – evidentemente con attitudine ipocrita dall’insediamento consiliare?
Forse è che il Sindaco avalla politicamente simile conduzione con tanto di carte viziate della cosa pubblica?
Comprendiamo l’intervento acritico “di squadra”, senza conoscenza di carte mancando
accesso agli atti, e dunque per mero ossequio politico, dei responsabili di Fratelli D’Italia in
procinto di candidatura, ma nel caso del primo cittadino non è ammissibile poiché egli è stato
chiamato a fare gli interessi della città di Todi.
La casistica copiosa dei documenti viziati sembrerebbe avvalorare la potenziale immagine di
un Comune gestito alla “carlona” con forse addirittura il potenziale compiacimento di alcuni
nei confronti di atti a beneficio amicale (che dimostreremo semmai non essere un’eccezione).
Posta l’abbondanza sin d’ora di esempi, che siamo disponibili a far leggere ai responsabili di
FDI (ove solo vi si prestino e soprassiedano da retorica e svianti illazioni), eccepiamo oggi
ulteriore votazione in posizione di “potenziale” (per carità siamo sempre prudenti anche
dinanzi all’eventuale evidenza!) conflitto di interessi del sig. Claudio Ranchicchio, ovvero la
delibera n. 154 del 06.07.2017, con la quale il medesimo partecipava a discussione e voto
sull’assenza di cause di incompatibilità dei membri di Giunta ed anche sue proprie,
richiamando nell’atto proprio le autocertificazioni protocolli comunali n.n. 21174 e 21195 del
05.07.2017, da egli vergate e semplicemente non veritiere, nonché effettuate contra legem
(poiché egli aveva cospicuo debito con l’erario comunale, a tacere delle ulteriori non
trascurabili pendenze a detrimento potenziale, rilevante in termini di valutazione di
opportunità, dei principi di indipendenza ed imparzialità amministrativa).
Non è chi non veda come simile votazione sia stata base di partecipazione del medesimo
Ranchicchio all’attività di Giunta che gli era preclusa dall’art. 63 TUEL, con evidenti vantaggi
sul piano economico (circa 100.000 Euro lordi) e non solo.
E sul piano meramente astratto (di cui peraltro chiediamo valutazione a coloro competenti),
come ben comprende -e deve tenere in conto- il Sindaco -avvocato- e non solo, residua un
eventuale convitato di pietra normativo, potenzialmente riguardante il combinato disposto
degli articoli sul falso commesso da pubblico ufficiale e l’abuso di atti d’ufficio.
Non dubitiamo che l’ineffabile Ruggiano (appoggiato oggi in termini acritici, forse poiché
apparentemente mal informati, dagli onorevoli Prisco e Zaffini), di ben poco carattere nel
contesto specifico, vorrà andare avanti con la propria consueta sorda “caparbietà”,
disinteressato al bene di Todi avendo a cuore esclusivamente il proprio.
Gli atti comunali, personali per coloro che li vergano, resteranno per i commenti dei posteri,
così come l’ignavia istituzionale di un primo cittadino in tal senso complice, politicamente, di
condotte palesemente a detrimento comunale.
TODI CIVICA in AZIONE
Capogruppo Consigliare
Claudio Serafin
Lug 24
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