Credo che Mario Epifani vada ricordato per molti motivi, ma noi desideriamo soffermarci, come è giusto, sulla sua attività pubblica nella quale ha mostrato la fermezza dei suoi convincimenti politici, che aveva sposato da giovane e che ha mantenuto per tutta la vita.
E’ su questo punto che è giusto soffermarci anche se sarebbe opportuno ricordare la sua vita di lavoro, per lungo tempo anche in Germania, e poi a Todi. Giusto ricordare la sua immediatezza, che a volte certamente poteva creare difficoltà di rapporti, ma che era frutto della radicalità dei suoi convincimenti politici.
Mario ha fatto politica per tutta la vita senza deflettere mai dei suoi convincimenti; è stato consigliere comunale ma non ha chiesto né preteso altro. E’ uno dei rari casi in cui la politica non è mai stata utilizzata per fini personali o per raggiungere incarichi più importanti e magari retribuiti. Lo ha spinto la passioni delle sue convinzioni. In nome delle quali non ha mai esitato né ad esporsi né a contrapporsi, in modo certamente fin troppo immediato, con chi non condivideva le sue idee o chi operava o aveva altre idee, diverse dalle sue.
Per questo è giusto ricordarlo oggi, nel momento della sua morte; per la fermezza delle sue idee e per il suo operare senza nulla chiedere. Per la sua coerenza nella politica come nella vita. E non si tratta di condividere o meno il suo pensiero: in questo momento conta soprattutto la stima per chi come lui ha fatto, si è sempre mantenuto fedele, per tutta vita, in ciò che sin da giovane ha creduto, operando anche lui per il bene di Todi. Gli mandiamo un saluto sincero e affettuoso.
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