Relativamente alla “ pavoneggiante “conferenza elettorale organizzata dalla Regione “ Riparte la FCU “ – il punto sulla storica tratta umbra – che si terrà sabato prossimo 2 aprile alla presenza di alte autorità regionali e comunali nella sala del Consiglio di Todi, ITALIA VIVA manifesta la propria soddisfazione rilevando come il tema stesso dell’incontro di notevole impatto fosse stato già ampiamente analizzato e dibattuto da ITALIA VIVA in vari incontri pubblici con rappresentanti dei comuni della media valle del Tevere, come Marsciano, Deruta oltre che organizzazioni ambientaliste, come risulta dal contributo di idee del coordinamento di Todi qui di seguito riportato.
Quale futuro per la Ferrovia Centrale Umbra ?
Una ferrovia da salvare e rilanciare per garantire una offerta di mobilità sostenibile coerente con le aspettative del nuovo scenario socio-economico post pandemia o abbandonarla a se stessa perché non essenziale anzi inutile?
Se venisse sviluppata un’articolata analisi costi-benefici con la sola finalità di restituire alla comunità umbra, ed in particolare a quella della media valle del Tevere, l’offerta del trasporto ferroviario per raggiungere le città di Perugia e Terni , i diversi centri urbani lungo il percorso ed i tanti luoghi dell’entroterra per le sole pur importanti esigenze di quella collettività, il risultato, vista la densità insediativa, la farebbe ritenere una rete di comunicazione sovrabbondante.
Con questo criterio sono state considerate inutili e sono state dismesse nel nostro Paese linee ferroviarie per 1.120 Km., sono state sospese linee per 321 Km. di cui 185 Km. riconvertite in Ferrovie turistiche .
Sappiamo tutti che il trasporto è senza dubbio l’anima del nostro sistema socio-economico e quello ferroviario è sempre stato considerato centrale e di primaria importanza nel conferire forza alla crescita di un territorio.
Le persone che prendono il treno ogni giorno sono in aumento, sia sui treni a lunga percorrenza – con il clamoroso successo dell’alta velocità dove si viaggia in treni esteticamente simili ad aerei – sia sui treni regionali oltre che sulle ferrovie metropolitane.
Per noi di Italia Viva la FCU è una ferrovia sicuramente da risanare e rilanciare per non compromettere, in modo irreversibile, la “crescita” socio-economica del territorio.
Bisogna sviluppare una strategia di mobilità sostenibile intermodale (treno – treno, treno-auto o altro mezzo) che, diversamente dal passato, vada oltre l’uso del treno per motivi legati al lavoro, allo studio e alle attività economiche; bisogna ampliare, vista la bellezza del paesaggio e dei nostri borghi, la ricchezza dell’immenso patrimonio storico, artistico e culturale, a che l’offerta ferroviaria sia rivolta ad una più ampia platea di fruitori.
I destinatari di questa proposta non possono che essere tutti quei turisti e visitatori che desiderano immergersi nella nostra verde e operosa regione per ammirarne le bellezze paesaggistiche e le città d’arte, sfruttando al meglio ed in assoluta funzionalità e sicurezza l’infrastruttura ferroviaria costituita anche dalla centrale umbra.
Pertanto, va benissimo velocizzare le linee ferroviarie Perugia – Firenze o Terni – Roma, ma è un gravissimo errore gestionale dimenticarsi della FCU e lasciare che l’impianto infrastrutturale Perugia-Terni finisca nel più profondo degrado in cui oggi si trova, così come è sbagliata l’idea di dismettere o riconvertire gli esistenti fabbricati e le stazioni situati lungo la rete.
Non è possibile riqualificare nel turismo una intera regione in assenza di una gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e degli adeguati e funzionali collegamenti ferroviari nel territorio. Si tratta quindi di definire con urgenza il completamento e l’integrazione di reti tra le ferrovie dello Stato e la FCU.
La mobilità del futuro sarà green.
Il coordinamento di Italia Viva Todi
Maggio 2021
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