Dopo l’attacco del sindaco alla presidente del Consiglio Comunale, le considerazioni di Umberto Magni per il PD.
La scorsa settimana abbiamo espresso la nostra solidarietà alla presidente del consiglio Pagliochini dopo gli attacchi scomposti che le aveva rivolto il sindaco Ruggiano nell’ultima adunanza consiliare.
Non una parola di vicinanza alla presidente si è levata dal suo partito che, tentando di rispondere alle nostre argomentazioni, ha trattato tutto lo scibile umano dimenticandosi, però, dell’increscioso episodio in questione. L’incontro di boxe andato in scena in consiglio tra Ruggiano e Pagliochini – che Fratelli d’Italia, utilizzando una perifrasi degna del miglior Forlani, ha derubricato a “episodici momenti di confronto e discussione” – in realtà attinge, con una certa forza, due diversi piani.
Il primo riguarda gli equilibri istituzionali della nostra città, perché se un sindaco accusa un presidente del consiglio comunale di svolgere il suo compito in maniera illegittima il problema è evidentemente istituzionale. E la conseguenza può essere una sola: toglierle la fiducia.
Il secondo riguarda i rapporti politici tra le forze della maggioranza, perché se nessuno di Fratelli d’Italia (dal coordinatore regionale Zaffini al presidente del consiglio regionale Squarta, passando per l’assessore Ranchicchio e la rappresentanza femminile di quel partito) apre bocca per condannare un episodio del genere, vuol dire che Fratelli d’Italia, a Todi, è una forza politica con un’autonomia scarsa, totalmente schiacciata sul sindaco Ruggiano.
Accogliamo volentieri, infine, la risposta di Fratelli d’Italia quando vuole farci passare per odiatori, cattivoni e rancorosi solo perché, oltre a mettere in campo proposte costruttive sul piano amministrativo, osiamo criticare (sempre con garbo) la giunta in carica. Qualcuno pronto a far notare alla città le palesi contraddizioni, anche politiche, dei nostri illuminati governanti, infatti, ci dovrà pur essere: fateci l’abitudine, non è lesa maestà.
P. S. L’assessore Ranchicchio, quando gli si è fatto notare che aveva messo like ad un post dell’ormai nota medico negazionista nostra concittadina, ha respinto questo rilievo sdegnato gridando alla strumentalizzazione. In realtà, i suoi mi piace al soggetto in questione (che ha un profilo pubblico) sono numerosi. È lui ad aver apprezzato post dove si dice che il Covid ha a che fare con qualche “disegno demoniaco”, che il numero dei contagi è aggiustato a piacimento e che le mascherine sono museruole per toglierci l’ossigeno. Siamo noi a strumentalizzare oppure è lui ad essere un avversario (mai un nemico) dal like facile?
PARTITO DEMOCRATICO TODI
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