Riccardo Ceccobelli: alcune riflessioni.

Una nota de ‘L’osservatore Tuderte’

Il ritorno allo stato laicale di Riccardo Ceccobelli, giovane parroco di Massa Martana, è certamente evento che ha colpito profondamente non solo la Comunità tuderte e la Diocesi, ma ha avuto risonanze ed echi anche a livello nazionale e interventi di testate giornalistiche di primo livello.

Abbiamo ritenuto giusto e corretto, in prima battuta, dare la notizia attingendo al sito della Diocesi, ma ci sono una serie di considerazioni che naturalmente scaturiscono da questa vicenda che colpisce sotto l’aspetto umano e per quello religioso.

Riccardo Ceccobelli (eliminiamo il ‘don, non più pertinente dalla mezzanotte  passata) è stato un bravo sacerdote, che a Massa Martana è stato molto apprezzato per la sua costante attività e per l’impegno che ha posto nella parrocchia. Ma Todi l’aveva già conosciuto, allievo del Liceo Scientifico, come studente timido e riservato,  e lo aveva ritrovato giovane sacerdote, attivo e convinto. Ora, a 41 anni, ha certamente compiuto una scelta molto difficile, con un cambiamento inatteso  che inevitabilmente crea rimproveri ma anche comprensione. In realtà, nonostante le giusta riservatezza sempre tenuta dagli organi diocesani, da qualche tempo circolavano voci sui problemi che Ceccobelli stava vivendo. E per alcuni (o molti?) la sua scelta non è stata una sorpresa.

E quindi, sotto il profilo umana, comprensione, affetto e un augurio sincero per il suo futuro.

Diverso purtroppo è il discorso sulla perdita di un giovane sacerdote: i  più anziani sono ormai pochissimi, quelli più giovani sono ormai figure rare. E’ quindi inevitabile una meditazione sulla Chiesa diocesana e sulla sua possibilità di seguire attivamente i fedeli che ancora identificano la loro fede anche con la presenza costante del sacerdote nella loro vita religiosa e, addirittura, sociale. Un impegno che la Chiesa, per secoli, ha saputo svolgere e che oggi va inevitabilmente verso un drastico cambiamento. 

Una ultima positiva considerazione merita la modalità scelta, riteniamo dal Vescovo Sigismondi, per annunciare il ritorno allo stato laicale  di Ceccobelli, cioè quello della Messa (concelebrata anche dall’ancora don Riccardo) e di un pubblico annuncio che contiene anche un ringraziamento  per la sua attività sacerdotale all’ormai ex parroco di Massa Martana. Alcuni si sono lamentati per la mancanza di una preventiva informazione.  A nostro parere invece è stato giustamente evitato il chiacchiericcio che quegli eventi si portano dietro inevitabilmente. Scelta dunque saggia e intelligente che coinvolge da un lato il rispetto dei fedeli e della pubblica opinione e dall’altro  il rispetto per chi, come Riccardo Ceccobelli, compie una scelta certamente sofferta e difficile.

Ma un problema resta: ormai sono pochi i sacerdoti che operano nella ex diocesi di Todi. E sembra che le vocazioni non siano numerose, anzi forse totalmente assenti. E questo atto riguarda direttamente il futuro della Chiesa, nella sua totalità, e quello della Chiesa particolare di Todi. Speriamo che le preghiere per le vocazioni abbiano al fine un risultato. Noi fedeli altro non possiamo fare.