Comunicato del PD
Siamo costretti a denunciare l’ennesima genialata partorita dall’amministrazione Ruggiano, egemonizzata dalla destra più retriva e nostalgica, in grado di compromettere, ancora una volta, l’immagine della nostra città.Apprendiamo, infatti, che si terrà a Todi, dal 17 al 20 giugno, un nuovo “festival letterario” (anzi, “IL festival letterario” di Todi, recita il sito della manifestazione). Tutto bene, se non fosse che dietro l’esposizione di stand di case editrici sulle piazza ed un concorso letterario si nasconde, in realtà, una kermesse per dare spazio, voce e visibilità alle peggior voci dell’”intellettualità” sovranista e di estrema destra. Stiamo parlando, tra gli altri, di Paolo Bargiggia (volto del giornalismo sportivo vicino a Casapound), di Alessandro Meluzzi (di cui possiamo apprezzare spesso su Rete 4 i deliri in fatto di vaccini, droghe e gender), di Marco Gervasoni (accademico allontanato dalla Luiss perché dichiaratosi a favore del bombardamento delle navi dei migranti, nonché noto misogino) e di Costanza Miriano (autrice del capolavoro letterario “Sposati e sii sottomessa”).La manifestazione in questione ha ricevuto il patrocinio di ben tre enti: Comune di Todi, Consiglio Regionale dell’Umbria ed Etab. Non solo, ma il nostro Comune, con deliberazione di Giunta n. 21 del 28 gennaio scorso, oltre alla concessione del patrocinio e dell’uso del logo della città di Todi, ha pure accordato la disponibilità alla concessione di un contributo economico, previa verifica di bilancio.La domanda che dobbiamo porci ora è: chi c’è dietro “Todi Città del Libro”? Dalla delibera comunale si evince come il patrocinio sia stato richiesto dall’associazione Castelli di Carta di Cernusco sul Naviglio, un’entità che sembra esistere – permetteteci il gioco di parole – solo sulla carta. Volessimo pensare male ci verrebbe da dire che, guarda il caso, proprio a Cernusco sul Naviglio ha sede la casa editrice vicina a Casapound Altaforte, con tanto di libreria che è spesso teatro di manifestazioni nostalgiche a base di saluti romani e cori fascisti (vedasi articolo di Paolo Berizzi su “La Repubblica” del 21 dicembre scorso).Stiamo parlando di una casa editrice espulsa dal Salone del Libro di Torino del 2019 e diretta dal pregiudicato Francesco Polacchi, un’istituzione della galassia di estrema destra col suo marchio di abbigliamento Pivert e con un curriculum giudiziario ricco di accoltellamenti, bastonature e lesioni varie.Il Polacchi è anche un noto estimatore di Mussolini, reputato “il miglior statista italiano” (lo disse in una puntata de “La Zanzara”). Chissà che pensa in proposito il sindaco Ruggiano, il quale, recentemente, in Consiglio comunale, ha definito il Duce “dittatore sanguinario”. Sindaco, le pare appropriato concedere patrocinio e finanziamento a gente del genere? Per quanto tempo ancora i tuderti dovranno bersi la favoletta del sindaco moderato ed europeista? Compia un atto di (doveroso) coraggio e ritiri il patrocinio a questa manifestazione, se crede davvero nei valori della Costituzione repubblicana ed antifascista e non vuole far fare l’ennesima figuraccia alla nostra città.Un accenno finale, poi, al patrocinio del Consiglio Regionale dell’Umbria. Sempre perché siamo mal fidati, ci sembra di scorgere, dietro questa operazione, un asse di ferro Ranchicchio-Squarta. Sarà un caso che Casapound, ultimamente, pare aver abbondato Salvini per scommettere sulla Meloni? Ai posteri l’ardua sentenza, mentre sulle mancanze del presenzialista assessore alla cultura torneremo molto presto.
PARTITO DEMOCRATICO TODI
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