Comunicato per il PD di Todi di Umberto Magni
È oltremodo superfluo rimarcare l’impatto devastante che ha avuto e sta avendo la pandemia, in questi lunghi e travagliati mesi, sul tessuto economico e sociale cittadino. Al contempo, lascia piuttosto perplessi il fatto che, nell’ultimo periodo, la preoccupazione principale dell’amministrazione comunale sia stata quella di presentare il centro storico e le vie di accesso alla città addobbate come se si dovessero vivere le festività in piena normalità (pure il trenino!), con un esborso finanziario esorbitante e – si crede – non in linea con le esigenze e i bisogni dei cittadini tuderti.
Una totale mancanza di progettualità che si riscontra nel bilancio previsionale del 2021, riassumibile nel dittico “meno politiche sociali, più multe”, ed anche nella scelta di elargire il buono sconto di trenta euro ai bambini da zero a dieci anni da spendere nei negozi della nostra città durante il periodo natalizio. Una misura, quest’ultima, concepita senza rispettare i criteri di equità sociale, come peraltro ogni altro incentivo fiscale a favore delle famiglie concepito da questa giunta.
Dove comunque emerge l’inesistenza di una visione a lungo termine per la città di Todi è nella scelta – pessima – di permettere l’apertura di un altro centro commerciale, un qualcosa di cui non si sentiva il bisogno e che segnerà in modo drammaticamente recessivo lo sviluppo economico, ambientale e sociale della nostra comunità. Ce ne renderemo conto tra una manciata di anni, quando dovremo gestire l’ennesima scatola vuota di cemento, mentre altre attività locali nel campo del piccolo commercio al dettaglio avranno chiuso.
È inutile, dunque, fare appelli strappalacrime via social all’eroismo dei tanti piccoli imprenditori, commercianti ed artigiani cittadini vessati dallo Stato cattivo, mentre a livello comunale li si affossa con scelte figlie di logiche economiche ed urbanistiche ormai superate dal tempo e dalla storia.
Come è ovvio, la crisi della città di Todi non può essere addebitata a questo ultimo triennio abbondante di governo. Stiamo parlando di una crisi di “vocazione” che viene da lontano ed affonda le radici in un trentennio complesso, fatto di scelte non compiute e di altre, probabilmente, sbagliate.
Tuttavia, è palese la totale mancanza di prospettiva di medio-lungo periodo rispetto al quinquennio amministrativo precedente. Lo si riscontra nel sostanziale blocco degli investimenti (si portano avanti e si inaugurano cantieri programmati e finanziati da chi c’era prima) e nel privilegiare la leva della spesa corrente con mance e contributi a destra e a manca dal ritorno economico per la collettività piuttosto dubbio.
Un fallimento, dunque, conclamato e piuttosto evidente; una realtà amara che nessun hashtag roboante può edulcorare. Una città come Todi non può avere una proiezione esclusivamente turistica e non può vivere solo di turismo. L’aver creduto il contrario in questi anni, costruendo una realtà parallela buona (forse) per strappare qualche like sui social, non ha di certo reso un buon servizio al nostro tessuto economico e sociale né, tantomeno, sfruttato appieno le potenzialità del nostro territorio.
Di fronte a questo quadro desolante, non sfruttare gli strumenti finanziari messi in campo soprattutto a livello europeo, ma anche nazionale, per un cambio di paradigma delle politiche di sviluppo e per delineare una strategia di lungo periodo per Todi sarebbe un errore fatale. È questa la sfida che attende le forze progressiste e civiche per la costruzione di una solida e credibile alternativa di governo cittadino in grado di liberare, finalmente, il potenziale inespresso del nostro territorio.
UMBERTO MAGNI – PARTITO DEMOCRATICO TODI
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