La presidente Nunzia Frustagatti: “Occorre aprire la ZTL e consentire la sosta temporanea in Piazza del Popolo per agevolare il lavoro di attività oggi in difficoltà estreme”
Di fronte alle restrizioni imposte ai pubblici esercizi dai decreti anticovid, bisogna almeno agevolare con
misure ad hoc le imprese direttamente più colpite – bar e ristoranti – quando intendono svolgere attività di
consegna a domicilio o vendita per asporto.
Da questa urgenza nasce la richiesta di Confcommercio Todi – inoltrata al sindaco Antonino Ruggiano, all’assessore Claudio Ranchicchio e al comandante dei Vigili urbani Renato Tinarelli – di consentire, da subito, l’accesso a titolo gratuito nella Zona a traffico limitato e nella zona pedonale a tutti gli operatori della ristorazione e dei pubblici esercizi che devono effettuare consegne a domicilio e permettere l’asporto in centro città.
“Gli operatori e i clienti”, puntualizza nella sua richiesta la presidente di Confcommercio Todi Nunzia Frustagatti nella sua richiesta, “dovranno ovviamente poter dimostrare con idonea documentazione le motivazioni dell’accesso nella zona interdetta al traffico ordinario”.
Ulteriore richiesta per sostenere il commercio.
“Visto il grave problema che stanno affrontando i negozi in questo momento, Confcommercio Todi ha chiesto all’amministrazione comunale la possibilità di poter entrare e parcheggiare con una sosta momentanea in Piazza del Popolo durante tutta la settimana, comprese le domeniche fino al 24 novembre. “La situazione che stiamo vivendo è oggettivamente molto difficile”, aggiunge la presidente di Confcommercio Todi. “In primo luogo bisogna tutelare la salute delle persone, ma dobbiamo anche cercare
di far sopravvivere le imprese fino a quando questa terribile pandemia sarà finita.
Le richieste che abbiamo avanzato al Comune vanno proprio in questa direzione, tenuto anche conto dell’assenza totale di turisti in questo momento e della ridotta mobilità delle persone. Auspichiamo quindi
che il Comune possa venire incontro al più presto alle esigenze delle nostre imprese”.
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