In Consiglio Comunale è andata in scena la solita commedia. Ruggiano ha portato all’approvazione del Consiglio il rendiconto del bilancio 2019 e l’assestamento di quello 2020. Utilizzando le misure del governo, contenute nei decreti “Cura Italia” e “Rilancio”, ha potuto riequilibrare le voci di entrata e di spesa e istituire un fondo agevolazioni che servirà ad abbattere i tributi comunali per alcune categorie di impresa. Sono stati utilizzati i fondi derivanti da un primo riparto del fondo istituito dal governo a favore dei comuni per coprire le mancate entrate di IRPEF, IMU, ecc. e per la riduzione di TARI, per le imprese che sono state chiuse durante il lockdown, e la riduzione di imposta comunale di pubblicità e occupazione suolo pubblico. La riduzione delle tasse e tributi comunali erano nostre proposte, inizialmente osteggiate dal primo cittadino, molto titubante sul da farsi durante la pandemia. Abbiamo chiesto di essere coinvolti come forze di opposizione avanzando proposte concrete, che via via, come adesso, sono state presentate come proprie, senza andare oltre una formale disponibilità al coinvolgimento dei rappresentanti della minoranza mai realizzato in concreto.
Poi il “colpo di genio” o la “furbata”, che dir si voglia, arrivato il provvedimento di rilancio del governo, che farà arrivare nelle casse del Comune più di 900.000,00 euro a ristoro delle mancate entrate e per il sostegno fiscale alle imprese, Ruggiano anticipa le iniziative presentandole come proprie. E non solo, lui e la sua maggioranza illustra la manovra non solo come unica al mondo, ma anche descrivendo una città in cui va tutto bene e la gente è felice.
Ma dove vive? Abbiamo cercato di costruire una collaborazione che, con lo stesso atteggiamento che il Sindaco usa nei confronti dei cittadini che contestano le sue scelte e fanno proposte alternative, è stato di totale chiusura per avere tutto il merito di proposte non sue, studiate e finanziate dal governo. La descrizione della città che Ruggiano fa in ogni occasione, cozza con la realtà che i cittadini vivono ogni giorno. Verranno tempi molto duri e siamo preoccupati che si pensi di affrontarli con questa arroganza e supponenza. Noi non ci stancheremo di avanzare proposte per il bene di Todi e non staremo in silenzio quando vedremo mistificare la realtà a danno della democrazia.
Quando arriveranno le altre risorse del governo, temiamo si neghi ancora il confronto con la città. La Giunta si è guardata bene di dire con quali criteri verranno ripartiti i fondi arrivati e, visto la scarsa trasparenza sui buoni spesa, non c’è da sperare in positivo.Gruppo Consiliare Partito Democratico
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