Il processo di riconversione non è ancora definito e le istituzioni del territorio e i cittadini debbano continuare a sensibilizzare la Regione.
Sull’ospedale comprensoriale della Media Valle del Tevere non serve stracciarsi le vesti, né farsi trascinare da facili entusiasmi. Va detto con correttezza che il documento firmato dal Direttore sanitario e dal commissario straordinario, con cui si indicano, in maniera precisa, i tempi di riapertura di alcuni servizi, è certamente un fatto positivo. Non riteniamo tuttavia assumere queste determinazioni come straordinarie “concessioni” ad un territorio che, sino all’emergenza coronavirus, poteva già contare sui servizi citati ( pronto soccorso, dialisi, diagnostica per immagini, procreazione assistita, oncologia, ambulatorio ortopedico). Semplicemente, dopo l’emergenza, da cui tutti ci auguriamo si esca definitivamente, l’ospedale sta tornando ad erogare le prestazioni ordinarie che ne hanno sempre caratterizzato le funzioni. Al contrario, balzano all’occhio alcuni servizi che, in questa fase non vengono citati in alcun modo, quali la chirurgia, l’ostretricia e il punto nascita, per il mantenimento del quale, il territorio, va ricordato si è sin qui sempre battuto. Ricordiamo che sin qui, l’impegno dei Sindaci tutti, delle forze politiche di ogni schieramento, dei comitati cittadini, abbia quantomeno convinto le istituzioni competenti ad accelerare alcuni processi. Non va pertanto abbassata la guardia fin tanto che tutti i servizi presenti prima della conversione in Covid Hospital, non saranno tornati nella piena funzionalità. L’impegno della Regione era volto, quale riconoscimento al territorio e al personale medico e sanitario, a restituire un ospedale potenziato, in cui, ai servizi presenti, si sarebbero integrati maggiori mezzi e risorse. L’inserimento nella rete emergenza- urgenza è un fatto fondamentale, a patto, e questo va detto con chiarezza, che non sia limitato alla gestione del Covid.
Riteniamo pertanto che il processo di riconversione non sia ancora definito e che le istituzioni del territorio e i cittadini debbano continuare a sensibilizzare la Regione affinché, in tempi congrui, l’ospedale torni ad operare totalmente.
Todi Civica
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