Delle dimissioni Marini e di altro.
Le opinioni dell’Osservatore Tuderte
Le titolate parole della canzone di Gabriella Ferri vogliono significare che, rispetto al tema “dimissioni Marini” si è scatenato un pout pourri, soprattutto sui social ma anche sui media in generale, di (a parte le cattiverie, di cui non mi occupo) prese di posizione, riflessioni, considerazioni, tutte orientate da una impulsiva immediatezza.
In attesa di cosa deciderà la Magistratura (che tutti, non si sa mai, spergiurano di rispettare) mi è venuto spontaneo dal mio piccolo Osservatorio a due passi, anzi a due voli, dal Campanile, dove impattavano e rimbombavano di continuo tali successioni di frasi un po riflessive ed un po spericolate, di inquadrare cinque tipologie di interventisti peraltro mai da nessuno intervistati.
Riassumo:
-quellidasemprecontro, molti e variegati che, chapeau per la coerenza, finalmente esternano a tutto gas;
-quelli che, pochini ma coraggiosi, rimangono aficionados come non ci fosse un domani e si preparano ad infiocinare lo Zinga d’annata;
-quelli, ruspanti ma decisi, che la poccia è finita e conviene passare di là, in un futuro che è anche passato, e non la famo più lunga;
-quelli che vabbè ha sbagliato ma quel poco di buono per Todi degli ultimi anni lo ha pensato programmato e gestito sempre lei;
-quelli codardi, attovagliati insieme fino quasi alla sera prima, che, nell’odio verbale, non hanno neppure il coraggio civico di firmarsi (i peggiori ma si sapeva.)
Io osservo e basta e non intervengo ma Voi a che lista vi sentite di appartenere?
L’OSSERVATORE TUDERTE.
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