Il festival è espressione della città. Risposta ad un post di Floriano Pizzichini comparso da poco su fb:
“ A mio modo di vedere ritengo sempre prioritario il ragionamento che il Festival debba essere espressione di un territorio, Todi è splendida ed ha persone splendide che nei momenti critici si sanno stringere e sanno saper mostrare i muscoli con i valori più nobili, ora la domanda da porsi è: la status ordinario della città quale è oggi nel 2019?
Lo status straordinario della città durante il festival quale è oggi nel 2019 ? La città foraggia l’evento, quindi è come se fosse azionista, ragion per cui può riflettere anche su varianti che non portino alla chiusura della manifestazione ma semmai ad un ammodernamento poiché le parole chiave a mio modo di vedere sono: innovazione, solidità, competitività.
Infine e’ bene ricordare che alla base di ogni brand ci sono le sue caratteristiche che suscitano reazioni, la sua carta d’identità ( ripropongo la mia riflessione preelezioni http://www.lavoceditodi.it/index.php/politica/160-todi-castrica-progetto-todi-serve-un-cambiodi-rotta-e-pizzichini-e-la-persona-giusta)
quindi se la salute della città è buona sempre ci sarà propensione a spendere, a progettare e a vivere con una diatriba anche accesa ma produttiva in merito a ciò che unanimemente si offre e si realizza. Altrimenti, qualora si creda fermamente alla manifestazione come appuntamento irrinunciabile, che si vagli la possibilità di avere un incremento del budget di spesa grazie a legami con sponsor, scegliendo tra avere tanti sponsor piccoli o pochi sponsor ma molto grandi, così da realizzare una manifestazione competitiva e che sia inserita nel circuito dei “major”, vanto per la città nel mondo.”
Giulio Castrica
Todi civica
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