Le dimissioni del Segretario Martina, cui rivolgiamo un ringraziamento sentito per la saggezza e la efficienza con cui ha gestito il Partito in momenti molto difficili, di fatto aprono la stagione dei Congressi e delle Primarie, come da Statuto.
Intanto voglio, in questo mio primo intervento, ribadire l’orgoglio di appartenenza all’unico Partito, i cui 400000 iscritti e migliaia di circoli testimoniano una presenza capillare sul territorio; che elegge i propri dirigenti obbedendo a precise regole statutarie; che rimane il fulcro di una realtà riformista aperta, plurale, in cui operano e danno il loro importante contributo altri Partiti di centrosinistra, le Associazioni tematiche dei cittadini, i Movimenti Civici ed altri soggetti che hanno nella cultura riformista di stampo europeo il valore fondante ed unificante, così da far parte a pieno titolo di qualsivoglia futura alleanza, fatta esclusione per populisti e sovranisti.
Nell’invitare tutti gli iscritti ed i simpatizzanti a partecipare, assicuro che il mio impegno sarà svolto secondo una delle stelle polari che mi sono da sempre dato e cioè sia nel senso di favorire la partecipazione e la discussione sia nel consentire ad ogni candidato di esprimere liberamente di fronte alle democratiche ed ai democratici tuderti le proprie proposte; con una raccomandazione, che quest’ultime siano di alto livello, affrontino i temi ed i nodi con progetti culturalmente avanzati ed unitari. E soprattutto chiari, senza fughe in avanti, purtroppo già viste, tanto inopportune e personalistiche quanto pericolose perché tendenti ad instaurare non un libero dibattito ma un clima di rissa.
Nel Congresso darò il mio contributo personale di semplice iscritto, ora, per l’intanto, voglio sottolineare soltanto alcune idee sul piano squisitamente politico-organizzativo.
Occorre, per quanto riguarda la individuazione della futura dirigenza mettere in campo perciò le energie migliori e le più motivate per progettare il futuro, perché senza una classe dirigente di questo tipo non si fa una nuova politica e non c’è futuro per il Partito: così credo indispensabile battersi perché nei livelli dirigenziali di ogni tipo si inseriscano quattro novità di grande rilievo, mai adoperate prima di ora.
Prima di tutto la parità di genere, un metodo di impostazione del lavoro ormai inderogabile in un Partito dalla cultura Riformista, e poi, la massima utilizzazione possibile di energie giovani. Inoltre che tutto ciò vada di pari passo con un Progetto specifico di formazione quadri, che dovrà essere calato negli approfondimenti sui temi ma soprattutto nella dimensione operativa del contatto continuo con la società civile. Con una attenzione particolare al ruolo dei Circoli che dovranno lavorare per Progetti. Ecco, sarà importante per le nuove dirigenze che il Partito metterà in campo che debbano essere costantemente valutate.
Andrea Vannini – Consigliere Comunale e Segretario PD Todi
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