Assemblea pubblica sul nuovo centro commerciale di Ponterio.Iniziativa di Todi Civica e Movimento Tuderti Cinque Stelle

 

Alla presenza di una significativa rappresentanza di commercianti e cittadini e con la ingiustificata e ingiustificabile assenza dell’amministrazione comunale, si è tenuta l’assemblea pubblica sul nuovo centro commerciale di Ponterio. Alle forze politiche promotrici dell’iniziativa, Todi Civica e Movimento Tuderti cinque stelle, si è aggiunto anche il contributo del segretario comunale e del Capogruppo del Partito democratico. Presente anche un rappresentante dell’associazione commercianti di Todi. Nel corso del dibattito, moderato da Elio Andreucci, sono emerse le forti perplessità sul provvedimento e la necessità di valutare con maggiore attenzione la questione, considerando le gravi conseguenze che questa potrebbe avere per tutti i commercianti tuderti e per il tessuto socio – economico cittadino. L’assenza di programmazione e la mancanza di una visione complessiva della città portano a sovrapporre iniziative prive di strategia e condivisione. Il sostegno al nuovo centro commerciale, infatti, mal si concilia con le centinaia di migliaia di euro di contributi pubblici spesi per eventi e manifestazioni nel centro storico, non certamente favorito dalla nascita del centro commerciale, i cui effetti non rivedranno solo sulle attività della zona di Ponterio. Si è stigmatizzato anche l’atteggiamento del governo cittadino, che, oltre a sottrarsi al confronto, non sta informando la cittadinanza sui termini per la presentazione delle osservazioni alla variante, già aperti, che termineranno fra meno di due settimane. Un richiamo è stato rivolto alle forze politiche di maggioranza ( Lega e Casapound) che si erano mostrate fermamente contrarie alla variante nella passata legislatura e che, oggi, al contrario, non sostengono più quella linea . L’assemblea si è conclusa con un appello all’associazione commercianti di Todi cui si chiederà di prendere nuovamente una chiara e netta posizione sulla questione. Si inviterà inoltre l’associazione a farsi promotrice di un ulteriore incontro pubblico, da tenersi in tempi brevi presso la frazione di Ponterio, cui invitare l’amministrazione comunale, con l’auspicio che si possa aprire il confronto si qui negato.
Todi Civica

Si spengono le luci dei negozi nei centri storici, il fenomeno travolge anche l’Umbria

 

“I dati elaborati dall’Ufficio Studi Confcommercio fotografano una realtà pesantissima per i centri storici italiani. Nelle 120 città medio-grandi del campione, dal 2008 al 2017, la riduzione dei negozi è stata dell’11,9%.

In Umbria la situazione è ancora peggiore.

Perugia, infatti, dopo L’Aquila, Bari e Cagliari, guida la classifica dei capoluoghi che hanno perso più esercizi di commercio al dettaglio nel centro storico, con un -24,13% che pone la città tra quelle definite a rischio declino.

Segno negativo anche per Terni, che si ferma a -8,68%. Ma è evidente che questi dati chiedono a tutti una riflessione profonda sull’urgenza di strategie condivise, per attuare, tra l’altro, una politica di agevolazioni fiscali per favorire il ripopolamento commerciale delle città, accompagnare i progetti di riqualificazione urbana e valorizzazione turistica”.

Così il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni commenta l’analisi dell’Ufficio Studi sull’evoluzione delle strutture commerciali e turistiche nelle città italiane, dal 2008 ad oggi.

“Ripartire dalle città è una delle priorità di Confcommercio, come ribadito anche ai rappresentanti di tutti gli schieramenti politici in vista delle prossime elezioni”.

“La sfida – aggiunge il presidente Mencaroni – richiede l’impegno di tutti i soggetti coinvolti e di tutte le istituzioni.

La richiesta di meno tasse e più incentivi per le imprese commerciali è solo una faccia della medaglia, perché noi riteniamo che sia prioritario lavorare anche sul contesto, sulla residenzialità, sui servizi anche innovativi per cittadini e turisti, nella individuazione di attrattori veri, innalzando complessivamente la qualità della vita nei centri urbani, quali luoghi di produzione di valori, non solo economici, ma soprattutto culturali e sociali”.

Ires Cgil: in Umbria il 2017 è stato l’anno del lavoro precario

 

L’aggiornamento a tutto il 2017 dei dati dell’Osservatorio Nazionale sul Precariato dell’INPS conferma le valutazioni dell’IRES CGIL dell’Umbria. Continua a diminuire il lavoro a tempo indeterminato e dilaga quello precario e povero. Potremmo dire che l’unico dato certamente in crescita in Umbria è proprio l’aumento del lavoro precario e senza diritti.
Vediamo i dati sull’Umbria relativi al periodo gennaio-dicembre 2017: assunzioni a tempo indeterminato 10.839; assunzioni a tempo determinato 60.952; stagionali 3.029; apprendistato 5.586. Quindi, un complesso di attivazioni nel 2017 pari a 80.406, mentre le cessazioni sono state 76.551. Tenendo conto anche delle trasformazioni a tempo indeterminato da altri contratti, il complesso dei nuovi rapporti a tempo indeterminato è pari a 15.776 unità, il 19,8% del totale, una percentuale più bassa della media nazionale, pari al 23,2%.
Inoltre, il saldo, sempre per quanto riguarda i tempi indeterminati, è negativo. Infatti, le cessazioni (18.665) sono superiori alle attivazioni sommate alle trasformazioni (15.776).
Sappiamo, naturalmente, che il numero dei contratti non corrisponde al numero delle persone occupate, che, proprio per la estrema precarietà e durata temporale dei rapporti (il 30% dei contratti ha una durata media di 1,4 giorni), sono costrette ad attivare più contratti anche nell’arco di pochi mesi. Non a caso, in Umbria nel II trimestre 2017 – dice l’Istat – l’occupazione complessiva è diminuita

Inoltre, c’è da mettere in evidenza che nel crollo dei contratti a tempo indeterminato rispetto al 2016 l’Umbria detiene il record negativo, con il calo più consistente (-16,3%, a fronte di un calo nazionale del –7,8%).
Insomma, il quadro occupazionale umbro del 2017 – dopo la fine dell’effetto incentivi e l’evidente fallimento del Jobs Act – conferma l’allarme lavoro in Umbria e ripropone l’esigenza di restituire dignità e diritti al mondo del lavoro, soprattutto quello giovanile, perché è evidente che non si può costruire il futuro dell’Umbria e del paese sul lavoro povero e precario.

MARIO BRAVI
Presidente IRES CGIL Umbria

TERMOVALORIZZATORE A TODI! DOVE?.. PERCHE’?

 

La discussione riguardo un argomento di tale importanza come quello sui rifiuti e gli Impianti di Termovalorizzazione, coinvolge non solo Todi ma l’intera Regione Umbria. Il Comune di Todi dovrebbe dimostrare serietà e competenza intervenendo sulla questione con una posizione articolata, puntuale, valutata e soprattutto condivisa con la Città! Il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano, nella Conferenza dei Sindaci dell’A.U.R.I. (Autorità Umbra per Rifiuti e Idrica) del 30 novembre 2017 dichiara (a verbale) di essere favorevole alla realizzazione, in Umbria, di Impianti di Termovalorizzazione e manifesta allo stesso tempo la disponibilità per possibili individuazioni di siti nel territorio comunale di Todi, anzi, dichiara che non c’è nessun problema a fare il Termovalorizzatore nel nostro Comune! Per completezza d’informazione voglio ricordare che nella seduta del Consiglio Comunale di Todi del 31 gennaio 2018 il Gruppo della Lega ha proposto un Ordine del Giorno, poi votato dalla Maggioranza, dove sancisce la propria contrarietà alla realizzazione di Impianti di Termovalorizzazione in Umbria. Insomma nel giro di due mesi, da chi governa il Comune, abbiamo avuto due indicazioni nette, argomentate e opposte! Come si diceva sopra una posizione unica, articolata, valutata, condivisa è sinonimo di serietà ed autorevolezza da parte di una Giunta votata per prendere decisioni per la collettività. Sembra che i cittadini di Todi questa autorevolezza non possono pretenderla dai propri governanti. Siamo difronte a l’ennesima “uscita” del Sindaco che decide cosa è giusto per la nostra città senza aver condiviso decisioni e posizioni non solo con la cittadinanza ma, addirittura, con gli esponenti della Maggioranza che lo sostiene. Abbiamo richiesto la convocazione di una seduta di Consiglio Comunale con il seguente punto all’ordine del giorno: Realizzazione di impianti di Termovalorizzazione localizzati nel territorio di Todi e discussione circa la posizione espressa dal Sindaco Antonino Ruggiano in Assemblea dei Sindaci AURI il 30 novembre 2017 e determinazioni in merito.

La richiesta di Consiglio Comunale fatta dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico, è stata sottoscritta da tutti i Gruppi Consiliari di Opposizione.

 

Manuel Valentini Consigliere Comunale e Capogruppo Partito Democratico

SOSTENIAMO IL LAVORO. COWORKING: LA PROPOSTA DI TODI CIVICA

 

Nel corso dell’ultima tornata elettorale, il nostro movimento ha sostenuto la necessità di investire in politiche per il lavoro e l’occupazione, individuando anche nuove forme di sostegno e cogliendo le diverse opportunità che possano andare in questo senso. Fra queste il coworking rappresenta certamente un’esperienza interessante e da tenere in forte considerazione.
Sebbene la pratica del Co-working pubblico sia recente, numerose Amministrazioni Comunali hanno fatto propria questa esperienza e molte altre si stanno attivando per promuoverla.
Il coworking è un metodo innovativo di concepire il lavoro,  in un momento di crisi economica,  ed è caratterizzato dalla condivisione di spazi comuni tra persone che svolgono attività indipendenti tra loro, arredato con le dotazioni necessarie all’ avvio di una qualunque impresa
Caratteristica fondamentale degli spazi di coworking è la possibilità di condivisione di knowhow con altri imprenditori e liberi professionisti e la possibilità di distribuire i costi fissi che il possesso di un ufficio comporta, con un notevole risparmio per chi necessita di uno spazio di lavoro che consenta autonomia, oltre all’opportunità di utilizzare spazi in comune. La pratica del coworking  genera pertanto  l’opportunità di fare networking e favorisce   l’ottimizzazione delle risorse.
Il Comune di Todi possiede numerosi spazi e locali, ad oggi privi di funzione o inultilizzati, che potrebbero essere adibiti a tale finalità.
Per tali ragioni, il  consigliere comunale del Gruppo Todi Civica chiede ha presentato un ordine del giorno per  chiederr al Sindaco e alla Giunta di individuare e mettere a disposizione  spazi pubblici comunali per il coworking e lo startup professionale, al fine di avviare nuove attività imprenditoriali, riducendo l’impatto degli oneri finanziari e  favorendo lo scambio e la collaborazione multidisciplinare.
Di definire e redigere un apposito regolamento con l’obiettivo di individuare i soggetti di riferimento e le procedure operative per la gestione dell’offerta di coworking.
Di valutare e verificare la possibilità di attingere a finanziamenti regionali ed europei per la realizzazione del progetto.
Todi Civica

ANCORA UNA VOLTA IL CONSUMATORE E’ CONSIDERATO PREDA E NON RISORSA

 

In questi giorni varie decisioni stanno avvallando il titolo dell’articolo, la più “odiosa” è quanto  ufficializzato e rilanciato dalla stampa in merito alla delibera di ARERA (autorità per l’energia) che stabilisce che una parte degli oneri non incassati per morosità verrà ricaricata su tutti gli utenti, cioè quelli che pagano regolarmente.

Anche se questa delibera è stata presa a seguito di una serie di sentenze in tal senso della giustizia(?) amministrativa, come ADICONSUM  la riteniamo un vero e proprio sopruso  che aumenta ancor di più la rabbia degli utenti già gravati da numerosi oneri impropri sulle bollette:

Come Adiconsum nazionale abbiamo già richiesto un incontro  urgente all’Autorità per conoscere l’entità economica e numerica REALE  del problema  e quali correttivi mettere in campo per evitare il protrarsi di questo assurdo sopruso.

Il fenomeno, infatti,  va ben conosciuto per evitare furberie e per capire almeno due cose,

-Quali sono le misure messe in campo per il recupero delle somme dovute? Con questa delibera potrebbe scemare tale interesse tanto chi paga c’è

-Una volta recuperate le  somme evase le stesse vengono restituite a chi aveva pagato più oppure, come solito, chi incassa si tiene il malloppo?

Come Adiconsum stiamo anche pensando, se non cambierà nulla, ad iniziative più  forti, raccolta firme? Manifestazioni ecc magari insieme a categorie sociali più svantaggiate e quindi più colpite da tale provvedimento.

Chiediamo anche alla politica, ai candidati alle prossime elezioni che, invece di rincorrere sogni impossibili,  promesse irrealizzabili e comunque lontane si cimentino sui problemi veri ed immediati dei cittadini come questo.

Tale situazione si cala in Umbria in un momento dove le partecipate si apprestano ad applicare aumenti significative delle tariffe peraltro già alte.

L’AURI ( autorità umbra rifiuti e idrico) ha deciso di aumentare la nettezza urbana del 10% il tutto senza nessun tipo di confronto sul servizio (valgono solo i loro dati) sui bilanci,(non ci si incontra da anni), “se la cantano e se la suonano tra loro!!!

Si sappia che queste decisioni vengono prese dalle Amministrazioni comunali (sono in maggioranza nella gestione delle società di servizio) su questo terreno non c’è colore od orientamento che tenga, il cittadino deve essere “spremuto”, tutti d’accordo salvo poi sui giornali lamentarsi dei vari provvedimenti presi, RIDICOLO!

Come Adiconsum Umbria stiamo valutando di rivolgersi alla Magistratura almeno per quei casi dove, con tracotanza, i gestori neppure rispondono  alle sollecitazione dei cittadini e/o delle associazioni cui lo stesso si è rivolto  e quando lo fanno scaricano sui comuni la responsabilità delle scelte.

E’ ORA CHE QUESTO PING PONG ABBIA FINE!!!!!!!!

 Il Presidente Regionale

Adiconsum Umbria

(Francesco Ferroni)

COLDIRETTI, #STOPCIBOFALSO: AL VIA ANCHE IN UMBRIA, LA PETIZIONE PER L’ETICHETTATURA OBBLIGATORIA

 

Ha preso il via anche in Umbria la raccolta firme sulla petizione Coldiretti #stopcibofalso per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola.

Si tratta – spiega Coldiretti – di una mobilitazione popolare nei confronti dell’Unione Europea per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana. A rischio “fake” nel carrello della spesa infatti, un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta, dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini.

Nonostante i passi in avanti – sottolinea Coldiretti – permangono ancora ampie zone d’ombra e ogni giorno rischiano di finire nel piatto alimenti di bassa qualità e origine incerta che mettono a rischio la salute, come dimostrano i ripetuti allarmi alimentari che si propagano rapidamente a livello planetario per la mancanza di trasparenza: dall’ultimo caso del latte in polvere francese alla salmonella per i bambini, alla carne di cavallo spacciata per vitello nei ragù.

Non è un caso che 9 italiani su 10 – ricorda Coldiretti – ritengano importante per la sicurezza alimentare conoscere la provenienza del cibo che consumano, secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole.

La raccolta di firme rivolta al Presidente del Parlamento Europeo è stata avviata da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica in ogni farmers’ market d’Italia e on line sui siti www.coldiretti.it e www.campagnamica.it ma sono previste anche iniziative lungo tutta la Penisola. Le firme vengono raccolte anche in ogni ufficio zona della Coldiretti Umbria.

L’indicazione di origine – afferma Coldiretti – permette di contrastare quelle imitazioni che ogni anno sottraggono 60 miliardi di euro all’economia dell’Italia, consente di prevenire le falsificazioni e le pratiche commerciali sleali che danneggiano la nostra economia, rafforza la lotta alle agromafie e la difesa contro le grandi multinazionali del cibo che hanno interesse ad occultare l’origine delle materie prime.

L’obiettivo è dare la possibilità a livello europeo di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti dopo che l’Italia, affiancata anche da Francia, Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania e Romania, ha già adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come latte e derivati, grano nella pasta e riso.

Il prof. Roberto Gerli, Ordinario di Reumatologia dell’Università di Perugia, presidente del Forum Interdisciplinare per la Ricerca nelle Malattie Autoimmuni

 

Si è svolta a Milano la riunione annuale del Gruppo Nazionale FIRMA (Forum Interdisciplinare per la Ricerca nelle Malattie Autoimmuni, www.gruppofirma.com) per il rinnovo delle cariche del Direttivo. Nuovo presidente è stato eletto il prof. Roberto Gerli, Ordinario di Reumatologia dell’Università di Perugia, in sostituzione del presidente uscente Prof. Pierluigi Meroni, Ordinario di Reumatologia dell’Università di Milano; per le altre cariche del direttivo sono stati eletti studiosi provenienti dalle Università di Pisa, Brescia, Padova, Roma e Siena e dagli Ospedali di Pordenone e San Carlo di Milano.

Il FIRMA è un’organizzazione scientifica senza scopo di lucro fondata circa 15 anni fa da un gruppo di studiosi italiani ed è associata al gruppo europeo E.A.S.I. (The European Autoimmunity Standardisation Initiative), a sua volta fondata dal prof. Yehuda Shoenfeld di Tel Aviv. Al gruppo FIRMA afferiscono medici e biologi italiani appartenenti a diverse discipline specialistiche, come reumatologi, immunologi clinici, nefrologi, dermatologi, biologi, medici di laboratorio, il cui interesse comune è quello dello studio e dello sviluppo della diagnostica e della ricerca scientifica nell’ambito delle patologie a base autoimmunitaria.

Diversi sono gli obiettivi che sono stati perseguiti e realizzati dai membri del gruppo in questi anni, come quello di ottimizzare e standardizzare la diagnostica di laboratorio delle malattie autoimmuni sistemiche, relativamente alla determinazione degli autoanticorpi specifici di queste malattie, di creare linee guida per la prescrizione di test e per la diagnosi sierologica delle malattie autoimmunitarie sistemiche, oltre a quello di favorire la collaborazione tra centri interessati alla diagnostica di laboratorio ed alla ricerca scientifica delle malattie autoimmunitarie sistemiche. Il lavoro compiuto in questi anni, non solo ha rappresentato un fondamentale punto di riferimento per moltissimi Centri italiani che si interessano di patologie autoimmunitarie, ma ha anche contribuito alla produzione di numerosi lavori scientifici collaborativi pubblicati su riviste internazionali di grande prestigio.

(Nella foto allegata i professori Roberto Gerli e Yehuda Shoenfeld)

LA PAGLIOCHINI NON HA PIU’ SCUSANTI! DEVE CONVOCARE IL CONSIGLIO APERTO SULLA VARIANTE DI PONTERIO!

 

L’adozione della variante per un nuovo Centro Commerciale a Ponterio è stata approvata nel Consiglio Comunale del 20 dicembre 2017 da parte dell’Amministrazione di Destra a colpi di maggioranza, senza aver coinvolto la città, le associazioni di categoria e gli attori economici interessati. Il gruppo Consiliare del Partito Democratico ha fatto la richiesta di Consiglio Grande (Aperto) a tutta la cittadinanza, sottoscritto da tutti i Gruppi Consiliari di Opposizione (per l’esattezza sei Consiglieri) il 5 gennaio 2018, per dare la possibilità a tutti di esprimersi su una scelta così importante che riguarda il futuro e l’idea di città che lasceremo ai nostri figli. C’è stata una chiusura totale della Maggioranza e della Presidente del Consiglio a cui spetta la scelta finale. Voglio dire che il Consiglio Aperto, in termini di Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale (dato che la nostra richiesta risponde a tutti i canoni richiesti) non può non essere convocato. Il bieco trucco usato dalla Giunta per nascondersi di fronte alla cittadinanza è stato quello di dire che in quel momento non c’era nessuna motivazione per farlo, era troppo presto e non c’erano nuovi elementi che giustificassero la convocazione… .
Trattare un argomento quando non si è più in tempo utile per poterlo correggere o modificare è come non averlo trattato!
Ora ci sono elementi utili
, l’adozione della variante è stata pubblicata sul BUR (Bollettino Ufficiale della Regione) Umbria nel Bollettino n*7 del 6 febbraio 2018 numero 1791685 alla pagina 16 (http://www2.regione.umbria.it/bollettini/download.aspx?doc=180206B07.pdf&t=bollettino&p=2&show=true). Dal 21 febbraio si aprono i 15 giorni in cui è possibile presentare delle osservazioni, che se ammesse, potrebbero incidere profondamente sul progetto finale. Ora è il momento di Convocare il Consiglio grande (aperto) sulla variante di Ponterio. Dalla persistente reticenza della Presidente del Consiglio si palesa la sua incapacità di svolgere il suo fondamentale ruolo super partes. O il consiglio si svolge al massimo tra una settimana oppure la Presidente Raffaella Pagliochini si deve dimettere!
Il Consiglio aperto è il luogo istituzionalmente preposto per parlare di un tema così importante, che permette di informare tutti i cittadini di quali sono gli strumenti a loro disposizione e di come possono essere usati.

Manuel Valentini Consigliere Comunale e Capogruppo Partito Democratico

TUTTO PRONTO PER LA 55ESIMA NERO NORCIA, L’EDIZIONE DELLA RIPARTENZA.Tre fine settimana tematici, oltre 100 stand, player economici importanti e Michele Zarrillo

 

Sarà una “città aperta e pronta” Norcia per la 55esima edizione di Nero Norcia, la mostra mercato nazionale del tartufo nero pregiato e dei prodotti tipici della Valnerina, in programma per tre fine settimana, dal 23 al 25 febbraio, dal 2 al 4 e dal 9 all’11 marzo. “Per noi significa un primo, vero ritorno alla normalità – ha commentato il sindaco di Norcia Nicola Alemanno durante la conferenza stampa di presentazione –. La scorsa edizione fu organizzata in una fase di assoluta emergenza, quest’anno siamo pronti con importanti presenze e grandi appuntamenti”. Insieme al sindaco Alemanno, lunedì 19 febbraio a illustrare il programma a Perugia, l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Norcia Giuliano Boccanera, alla presenza di Fernanda Cecchini, assessore all’agricoltura e alla cultura della Regione Umbria, e di Giancarlo Picchiarelli, vicepresidente dell’Associazione nazionale Città del tartufo (Anct) di cui Norcia è socio fondatore.

Ampio dunque il programma che affianca una mostra mercato di oltre cento stand, allestita allo stadio comunale Europa, in cui il protagonista indiscusso è il tartufo nero accompagnato dal ricco paniere dei prodotti della Valnerina e dalle tipicità di tante regioni italiane.

Si parte venerdì 23 febbraio: il taglio del nastro è alle 16 e accanto alle autorità locali sarà presente Maurizio Marello, sindaco di Alba, città che dopo il terremoto ha rinsaldato il suo legame con Norcia. A precedere la cerimonia, la mattina sono previsti due importanti momenti. “Alle 9.15 – ha spiegato l’assessore Boccanera – un workshop che vede la partecipazione del Ministero dello sviluppo economico e dell’Istituto internazionale per il commercio estero per discutere delle opportunità all’estero per le piccole e medie imprese locali”. Alle 10.30 il convegno ‘Il tartufo: cultura e valorizzazione del territorio’ con l’Anct presentatrice e referente del percorso di candidatura Unesco per la ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia’ come patrimonio immateriale dell’umanità. Altro appuntamento della giornata, alle 17, lo show cooking dell’Università dei sapori di Perugia in cui sarà proposto il piatto ‘Mostarda e tartufo per l’estasi del goloso’, rivisitazione in chiave moderna di un’idea di Gioacchino Rossini, con l’utilizzo dei prodotti della Valnerina a cura dell’archeochef Marino Marini, e lanciato un contest per l’edizione 2019 rivolto a professionisti della ristorazione. Sabato 24 alle 15.30, invece, ci sarà una delegazione del Gruppo europeo tartufo per parlare de ‘Le potenzialità della tartuficoltura in Europa e strategie di miglioramento’ mentre domenica alle 10 il Gal Valle umbra e Sibillini proporrà un incontro sulla rete sentieristica della Valnerina come volàno di sviluppo. I tre weekend sono tematici e, dopo il primo dedicato al tartufo come ‘diamante nero’ del territorio, nel secondo si parlerà di filiera agroalimentare, di cui Norcia vive, nel suo rapporto con l’innovazione. Sul tema, venerdì 2 febbraio, ci sarà una tavola rotonda a cura di Federalimentare. Nel terzo si discuterà di economia della ricostruzione 4.0 con la possibilità di confronto tra realtà nazionali e locali e la presenza di acceleratori d’impresa che potranno dare spunti alle aziende del territorio per rialzarsi. Accanto all’approfondimento anche lo spettacolo e un momento particolarmente atteso, domenica 4 marzo, con il concerto di Michele Zarrillo. “Un atto di solidarietà verso la nostra comunità – ha concluso l’assessore Boccanera – da parte del cantante che viene gratuitamente per starci vicino”. In concomitanza con il secondo giorno dell’evento, sabato 24 febbraio, il sindaco Alemanno ha ricordato l’accensione della fiaccola benedettina che dà avvio alle celebrazioni in onore di san Benedetto molto sentite dalla città. Per tutta la durata di Nero Norcia sarà inoltre allestita allo stadio comunale la mostra fotografica ‘Finché ci trema il cuore’ a cura di Maurizio Coccia che testimonia come sia cambiata l’identità di questa comunità dopo il terremoto.

Nella foto:Giuliano Boccanera%2c Fernanda Cecchini%2c Nicola Alemanno%2c Giancarlo Picchiarelli