FRATELLI D’ITALIA, OVVERO I TURISTI DELLA DEMOCRAZIA (A ROMA COME A TODI)

La vergognosa gazzarra messa in scena martedì dall’on. Giovanni Donzelli (vicepresidente del Copasir e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia) alla Camera, dove egli ha accusato il Partito Democratico e alcuni suoi parlamentari di contiguità con mafia e terrorismo (su tutti il sen. Walter Verini, cui va la nostra solidarietà e da sempre in prima fila nella lotta alle mafie) mentre si stava discutendo nella massima concordia l’istituzione della Commissione Parlamentare Antimafia, ha svelato plasticamente tutto l’analfabetismo istituzionale di Fratelli d’Italia e dei cosiddetti “nuovi al potere”.

Il fatto, poi, che l’oscena boutade di Donzelli fosse basata su documenti riservati fornitigli dal sottosegretario e compagno di partito Andrea Delmastro Delle Vedove rende ancora più grave e drammatica la vicenda in questione, visti i risvolti di sicurezza nazionale. Comportamenti da turisti della democrazia che la Presidente del Consiglio Meloni e lo stato maggiore di Fratelli d’Italia hanno ritenuto di non dover censurare, risultando, quindi, tacitamente approvati.

D’altronde, l’abitudine di Fratelli d’Italia a mettere gli interessi della propria casacca davanti a tutto difendendo anche l’indifendibile è ormai nota. Il caso di Todi ne è l’emblema, visto che per blindare la poltrona del vicesindaco Ranchicchio non si è esitato a determinare un blocco dell’azione amministrativa e a calpestare il Consiglio Comunale.

Il Partito Democratico si colloca all’opposto di questo modo di fare politica, orgoglioso di difendere le istituzioni prima di ogni cosa, lasciando volentieri a Fratelli d’Italia la bava alla bocca di Donzelli e l’attaccamento alla poltrona di Ranchicchio.

Partito Democratico Coordinamento PD Todi

L’OSPEDALE DI PANTALLA E LE PROMESSE DA MARINAIO DEL SINDACO RUGGIANO

Le considerazioni dell’OSSERVATORE TUDERTE

Todi, 23 maggio 2022, Sala del Consiglio comunale. In un’aula gremita di pubblico l’assessore alla sanità Coletto illustra il futuro dei servizi sanitari nella Media Valle del Tevere alla luce dei progetti collegati al PNRR. Le conclusioni dell’incontro sono tratte dal Sindaco Ruggiano che, a proposito dell’Ospedale di Pantalla, fa propria la seguente affermazione: «Abbiamo lavorato e stiamo lavorando…. per riuscire ad avere una struttura di primissimo piano con la terapia intensiva che nessuno, nessuno, compresa la programmazione che è stata fatta fino ad oggi, aveva concesso alla Media Valle del Tevere che era considerata un territorio minore. Perché terapie intensive sono a Foligno, sono a Branca, sono a Castello, sono a Perugia, sono a Terni ma non nella Media Valle del Tevere che questi signori avevano considerato territorio di serie C. E oggi questa cosa la cambieremo». Indubbiamente, quelle di Ruggiano sono state affermazioni che esprimono grande determinazione e tetragona certezza e, non per nulla, hanno raccolto gli intensi applausi dei presenti.

Ebbene oggi, a distanza di alcuni mesi, dopo l’approvazione lo scorso 30 dicembre da parte della Giunta regionale del “Provvedimento generale di Programmazione della Rete Ospedaliera ai sensi del DM 70/2015. Revisione 2022”, è possibile verificare l’effettivo impatto degli impegni proclamati in quell’incontro del 23 maggio.

In effetti, grazie al gran “lavoro” del sindaco Ruggiano, la situazione è sì cambiata, ma purtroppo nel senso opposto a quanto promesso, perché è cambiata in peggio. Infatti, l’Ospedale di Pantalla non è rimasto neppure in serie C, ma è stato addirittura retrocesso in serie D: senza terapia intensiva, con un reparto di Chirurgia generale ridimensionato da 25 a 10 posti letto e complessivamente con una struttura ospedaliera fortemente depotenziata perché i posti letto per acuti diminuiscono da 75 a 58.

Quindi non ci resta che concludere con le stesse parole di Ruggiano: «terapie intensive sono a Foligno, sono a Branca, sono a Castello, sono a Perugia, sono a Terni ma non nella Media Valle del Tevere». Appunto, promesse da marinaio.

LA MARCIA INDIETRO DI FDI E TODI TRICOLORE: PARZIALE RITORNO ALLA NORMALITÀ DEGLI ENTI GRAZIE ALL’OPPOSIZIONE

Comunicato dei partiti di opposizione

Nel corso del Consiglio Comunale tenutosi martedì su richiesta delle forze di opposizione e del gruppo consiliare Per Todi ancora una volta il centro destra ha dimostrato tutti i suoi limiti amministrativi e la miopia di chi, da mesi, ha provato a sfruttare la crisi della maggioranza per il proprio piccolo tornaconto politico. Come ampiamente previsto dai sottoscritti, la scelta di Todi Tricolore e di Fratelli d’Italia di far dimettere i propri rappresentanti negli enti con motivazioni politiche pretestuose per fare cadere i C.d.A. ed ottenere nuove nomine non è andata a buon fine. 

Una forzatura che, oltre a creare potenziali danni agli enti, da mesi aveva generato un pericoloso stallo, impedendo addirittura, nel caso di Veralli Cortesi, l’approvazione del bilancio e, conseguentemente, l’entrata in vigore della gestione provvisoria. A fare il passo indietro sono stati gli esponenti di FdI, che, pur dimissionari, hanno dovuto (come prescritto dalla legge e sottolineato ampiamente dai sottoscritti) partecipare alle sedute dei C.d.A. e consentire l’approvazione degli atti di bilancio. Una marcia indietro che smonta i cosiddetti “accordi” citati da qualcuno e che riporta, almeno per il momento, gli enti in una condizione di normalità. 

Ci è d’obbligo sottolineare come la vicenda in questione sia, comunque, piuttosto opaca, nonché conseguenza diretta del caso Ranchicchio – un Vicesindaco definito dallo stesso Sindaco Ruggiano in Consiglio Comunale figura amministrativa di poco peso e con deleghe marginali – che continua a condizionare pesantemente le dinamiche politiche e amministrative della nostra città. 

Tutto questo si configura, dunque, come un risultato che mette all’angolo chi in questi mesi, pur di ottenere una poltrona, ha messo a rischio le fondamentali funzioni svolte dai nostri enti – soprattutto in tema di servizi socio assistenziali –  e che sottrae, almeno per il momento, i nostri enti dalle logiche spartitorie dei partiti che sostengono (o fanno finta di sostenere) il Sindaco Ruggiano. 

Come forze di opposizione, tuttavia, continueremo a vigilare sull’operatività dei C.d.A. e sulle scelte gestionali operate, per verificare che non subentrino nuovi e ulteriori elementi destabilizzanti per Etab e Veralli Cortesi.

PARTITO DEMOCRATICO

TODI CIVICA

SINISTRA PER TODI

PER TODI

CIVICIXTODI – CATTERINI SINDACO

È NATO IL COMITATO DELLA MEDIA VALLE DEL TEVERE A SOSTEGNO DI STEFANO BONACCINI

Comincia la lotta tra le componenti del PD per il congresso. Certo una parte non secondaria si schiererà con la Schlein e sarà una fase molto impegnata (e forse anche agitata). Meno presenti gli altri due candidati. Seguiremo lo svolgersi della fase congressuale.(NDR)


Per il nuovo corso del Partito Democratico c’è la necessità di ricostruire ed allargare una
comunità che, insieme, possa finalmente invertire la rotta, rompendo gli schemi che hanno
caratterizzato per troppo tempo il modus operandi della nostra classe dirigente. Con questo
spirito, sulla spinta di iscritti, simpatizzanti e vari amministratori locali (Gianluca Coata,
sindaco di Fratta Todina, Francesco Federici, sindaco di Massa Martana, Marsilio Marinelli,
sindaco di San Venanzo, Umberto Magni, capogruppo PD al comune di Todi, Michele Moretti
e Sergio Berti, consiglieri PD nel comune di Marsciano) è nato il “Comitato Media Valle del
Tevere per Stefano Bonaccini” a sostegno della corsa alla segreteria nazionale dell’attuale
Presidente dell’Emilia Romagna. Il comitato riconosce l’ottimo lavoro svolto da Bonaccini in
questi difficili anni alla guida di una delle regioni più importanti d’Italia, valorizzando le
diversità politiche dei membri della sua maggioranza e trasformandole in ottime capacità
amministrative a disposizione dei suoi cittadini. Il coordinamento del comitato è stato affidato
a Jhoel Chiacchieroni, membro della segreteria del circolo PD di Marsciano, ed è pronto ad
accogliere chi vorrà partecipare dando il proprio contributo. L’orgoglio delle nostre radici e
della nostra storia non va dimenticato: l’Italia ha bisogno di una sinistra popolare che sappia
rimettere al centro dei suoi obiettivi la risoluzione dei problemi delle persone comuni, degli
ultimi, di chi non riesce a farcela da solo in un mondo ricco di complessità e di sfide cruciali
per il futuro della società e del pianeta. Tutela dei lavori, protezione per chi un lavoro non ce
l’ha, salario minimo universale, parità salariale tra donne ed uomini, sanità territoriale a guida
pubblica, scuola, università e formazione come perno del nostro futuro, sviluppo sostenibile:
non possiamo prescindere da questi elementi se si vuole ridare un’identità forte al nostro partito
e, soprattutto, una credibilità agli occhi delle persone che hanno scelto, negli anni, di toglierci
la loro fiducia.
COMITATO MVT PER STEFANO BONACCINI SEGRETARIO

“Libri in scena” a Todi, un festival per la lettura nelle scuole

Il cartellone prevede oltre dieci appuntamenti dal 25 gennaio a fine maggio. Incontri, mostre, performance e laboratori per alunni, genitori ed educatori

Valerio Apice e Giulia Castellani

Un vero e proprio cartellone con protagonisti i libri e la lettura. E’ quello al quale sta lavorando a Todi l’assessore alla cultura Alessia Marta in collaborazione con il “Isola di Confine” che opera da 15 anni nel territorio, soprattutto con progetti rivolti a bambini e ragazzi in ambito scolastico ed extra-scolastico. Esordio il 25 gennaio con due appuntamenti con Bruno Tognolini: il primo, alle 10, presso la scuola primaria di Ponterio, con “Il tamburo nascosto”, nell’ambito del progetto del Cepell “Incontrarsi tra le pagine”; il secondo, alle 18, nella sala polivalente della scuola dell’infanzia del Broglino, per un incontro per insegnanti, educatori e genitori dal titolo “Filastrocchette fatte bene fanno bene”, sempre in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura.
Il programma, come detto, è più ambizioso: dare vita ad un festival del libro e della fantasia che, articolato in una decina di date, arrivi a chiudersi con un grande flash mob in piazza del Popolo in concomitanza con la chiusura dell’anno scolastico. “Libri in scena”, questo il titolo del festival, si avvarrà della direzione artistica di “Isola di Confine” che da diversi anni svolge attività di lettura ad alta voce presso le biblioteche del territorio e in collaborazione con le istituzioni scolastiche. Nel 2021, “Isola di Confine” con il progetto “incontrarsi tra le pagine”, è risultato peraltro vincitore del bando “Ad alta voce”, l’avviso pubblico del Centro per il libro e la lettura per il finanziamento di progetti impegnati nella promozione della lettura ad alta voce.
“Il progetto “Libri in scena” – spiega l’assessore Alessia Marta – vuole promuovere l’incontro tra autori e lettori, tra teatro e libro, tra giovani e adulti. La “scena” non è soltanto un palco, ma la biblioteca, una piazza, un giardino, la scuola: l’intera comunità. L’iniziativa intende creare un percorso che permetta al libro di entrare in comunicazione con le diverse generazioni diventando anche un percorso di inclusione sociale“.
Le attività prevedono incontri, performance e laboratori con autori, illustratori, educatori e attori, rivolti a bambini, ragazzi, genitori e insegnanti. Alcuni titoli e nomi che si muoveranno nelle scuole di Todi: “C’era due volte il Barone Lamberto”, una mostra a cura del professor Pino Boero, “Gianni maestro”, “Gianni illustrato” e “Gianni giornalista”, laboratori ludo-linguistici in collaborazione con il Parco della Fantasia di Gianni Rodari di Omegna, che supporterà anche “Le avventure di Cipollino”  previsto invece presso la biblioteca comunale.
Un evento centrale sarà rappresentato dal reading educativo, con accompagnamento musicale “La Rosa, il principe e il bambino” con protagonista Lorenzo Braina nella Sala delle Pietre dei Palazzi Comunali. Non mancheranno dei  laboratori d’illustrazione (Illustri-AMO) e una mostra, presso la sala del Torcolariun del Nido dell’Aquila, con Nicoletta Costa e le sue “Storie di gatti di nuvole e parole”.
Fondamentale sarà il supporto di Valerio Apice, attore, autore, regista e poeta, e Giulia Castellani, attrice, entrambi educatori teatrali e direttori del Teatro Laboratorio “Isola di Confine”, accreditato al MIUR e MIBACT per la promozione dei “temi della creatività” nel sistema nazionale di istruzione e formazione, nell’ambito teatrale-performativo.

LETTERA APERTA AL SINDACO RUGGIANO SULL’OSPEDALE DI PANTALLA

Egr. Sig. Sindaco,

in varie occasioni ha voluto dimostrare a tutti il suo innato disinteresse per la questione sanitaria che ha coinvolto in questi ultimi 3 anni la nostra sanità regionale ed in particolare il depauperamento dei servizi sanitari presenti nel nostro (ex?) Ospedale della MVT che si trova a Pantalla, nel nostro comune.

In tutte le occasioni in cui è stato, forzatamente, invitato ad esprimersi su questa  situazione, che sta privando ormai tutti i cittadini di servizi essenziali che prima trovavano risposta nel nostro territorio, Ella ha sempre glissato, parlato d’altro o girato la testa da altre parti per non sentire e non vedere cosa sta accadendo a tutti i suoi cittadini.

Persone con gravissimi problemi di salute sono costrette ad essere trasportate prima al Pronto Soccorso di Pantalla, diventato ormai un Punto di Primo Soccorso, per poi venire dirottate all’Ospedale di Branca, con spesso il rischio di non arrivarci nemmeno, viste le condizioni in cui si trovano (quando vuole  e se mai l’interessasse potremo fornirle nomi e cognomi), tanto che gli stessi medici si trovano in grande difficoltà a proporre certe soluzioni.

Ma oggi vorremmo sottoporle un’altra questione, visto che spesso Ella si è trincerato dietro alla “incompetenza” che il suo ruolo da Sindaco ha,  secondo Lei, in campo sanitario.

Un cittadino di Todi, con difficoltà economiche, con una patologia seria che ha bisogno di controlli specifici e programmati, precedentemente svolti presso il nostro Ospedale a Pantalla, ora ha scoperto che tutto ciò non è più possibile e quando è andato al CUP per prenotare la visita necessaria, si è visto rispondere che dovrà andare  presso l’Ospedale di Castiglion del Lago.

Per questa persona, che non ha un mezzo di trasporto personale, è praticamente impensabile che possa spostarsi da Todi e raggiungere Castiglion del Lago con mezzi pubblici inesistenti.  A questo cittadino che cosa dobbiamo dire: non si deve curare? Oppure semplicemente dobbiamo dire che si deve rivolgere ad un medico privato e tirare fuori soldi che invece erano già destinati al pagamento di affitto, bollette   cioè alla sopravvivenza quotidiana?

Ecco, come vede, la sua “incompetenza” dovrebbe confrontarsi con queste problematiche “spicciole” quanto vogliamo, ma che cambiano, in peggio, drammaticamente la sopravvivenza degli “ultimi”!

Partito Democratico Coordinamento PD Todi

GUERRE, ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI E PACE.

La prima parte di un nuovo, importante argomento, del dott. Alfonso Gentili.

Le organizzazioni internazionali sono enti creati da gruppi di Statimediante accordi, convenzioni o trattati internazionali a fronte della necessità di assicurare la tutela di interessi comuni a più Stati e sono dotate di proprie funzioni, organi e poteri al fine di regolare i settori di attività di propria competenza. Tali organizzazioni sono dotate di personalità giuridica propria e si affiancano agli Stati come soggetti dell’ordinamento internazionale. Da sempre qualsiasi Stato entra naturalmente a far parte della società internazionale per il solo fatto di essersi costituitoo parimenti cessa di farne parte.

E’ il diritto internazionale che prende in considerazione i rapporti tra gli Stati nell’ambito dell’ ordinamento internazionale che,in quanto espressione della comunità degli Stati del mondo, è più generale dell’ordinamento interno dei singoli Stati(che è anche “originario” in quanto i poteri statali non derivano da altri soggetti) e rispetto al quale gli Stati stessi sono sempre sovrani per il fatto che non esiste un’istituzione superiore. E’ solo nei confronti  di altri ordinamenti e altre istituzioni che la sovranità degli Stati può venire meno o essere limitata. Un ramo che si è staccato dal diritto internazionale è, per esempio, il diritto comunitario (e dopo il trattato di Lisbona del 2007 meglio definito eurounitario) che regola i rapporti tra gli Stati membri (ad oggi 27) dell’Unione Europea. L’UE è infatti una comunità sovranazionale e non semplicemente internazionale, con la conseguenza dell’ingresso automatico del diritto eurounitario in quello interno dei singoli Stati e delle  connesse limitazioni alle loro sovranità.

Le guerre, cheingenere prendono avvio da un caso specifico, il c.d. “casus belli”, (come un’invasione militare o l’assassinio di un capo di Stato, di un ambasciatore o di uno o più concittadini), consistono in conflitti armati tra due Stati o tra coalizioni di Stati sovrani e sono state, nei secoli, il principale strumento cui gli stessi fanno ricorso per risolvere le loro controversie o per realizzare i loro obiettivi. Le guerre tra Stati si distinguono dalle altre forme di guerra, come le guerre civili che coinvolgono gruppi appartenenti allo stesso Stato o le guerre coloniali o le guerre di liberazione e anche da altre forme di violenza come i terrorismi. Nelle guerre tra Stati le logiche della politica di potenza storicamente si sono unite anche con le retoriche di massa degli stati nazionali, dei nazionalismi e degli imperialismi espansionistici e bellicisti. Il diritto di fare ricorso alla guerra ha costituito nella storia una manifestazione della sovranità statale, quando gli Stati ritenevano sempre legittimo il ricorso alla guerra. Le Costituzioni moderne di molti Stati ammettono la guerra di sola difesa; quella della Repubblica italiana, agli artt. 11 e 52, recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”e“La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”.

Negli ultimi due secoli la situazione ha iniziato a modificarsi in quanto la comunità di tutti gli Stati si è andata dotando di regole contrattate tra essi stessi. Il fenomeno ha avuto inizio nella seconda metà del XIX secolo con la Convenzione di Ginevra dell’agosto 1864 per il miglioramento delle condizioni dei militari feriti nei conflitti armati internazionali. Seguì la Conferenza internazionale di pace de L’Aia nei Paesi Bassi del luglio 1899, convocata dallo Zar russo Nicola II per discutere dei principi sul diritto bellico e di limitare l’uso degli armamenti mediante  convenzioni tra gli Stati, alla quale parteciparono 26 Stati e Imperi presenti sulla grande maggioranza del territorio mondiale. Ancora a L’Aia  si tenne l’altra Conferenza internazionale di pace dell’ottobre 1907 (promossa sempre dallo Zar Nicola II con il suggerimento del Presidente degli Stati Uniti Roosevelt) per allargare il campo normativo dell’originaria Convenzione de L’Aia con la firma di altre 13 convenzioni di diritto bellico e per ratificare l’istituzione (già avvenuta nella precedente Conferenza del ’99) della Corte Permanente di Arbitrato (CPA),la primaa livello mondiale. Si tratta di un’organizzazione fondata per agevolare la risoluzione di controversie tra gli Stati membri prima dello scoppio delle ostilità, che interviene in vari campi tra cui anche la delimitazione dei confini terrestri e marini, la sovranità e i diritti umani. Con 121 Stati aderenti (tra cui USA, Gran Bretagna, Francia, Germania, Russia, Cina, Ucraina  e Italia (aderente al primo concordato del ’99 ma non al secondo del 1907 durante il governo Giolitti) la CPA ha tuttora sede a L’Aia, nel Palazzo della Pace,ma (purtroppo) ha perso molto del suo prestigio dopo l’istituzione della Corte internazionale di Giustizia, quale organo dell’ONU.

 La prima guerra mondiale, iniziata nel luglio 1914 quando l’Austria-Ungheria, da tempo alleata della Germania, dichiarò guerra alla Serbia appoggiata dalla Russia, vide contrapposti in Europa gli Imperi centrali della “Quadruplice Alleanza” (Impero tedesco, Impero austro-ungarico, Impero ottomano e Regno di Bulgaria) e le potenze della”Intesa”(Francia, Russia e Gran Bretagna), con l’Italia prima dichiaratasi neutrale poi entrata in guerra nel maggio ’15 a fianco dell’Intesa e con l’ingresso in guerra anche degli Stati Uniti d’America nell’aprile ’17 sempre a fianco dell’Intesa. La Grande guerra terminò nel novembre del 1918 con la vittoria dell’Intesa, la dissoluzione interna dell’Austria-Ungheria causata dalle iniziative indipendentiste delle varie nazionalità e la rivoluzione in Germania che portò alla caduta della monarchia e alla fuga dell’Imperatore Guglielmo II.

Alla fine di tale guerra, nel quadro della Conferenza di pace di Parigi del ’19-’20, con la firma del trattato di Versailles del 28 giugno 1919 venne fondatala Società delle Nazioni (SdN), con sede a Ginevra,qualeorganizzazione intergovernativa avente la finalità di prevenire altre guerre tramite la gestione diplomatica dei conflitti e il controllo degli armamenti. L’organizzazione era priva di proprie forze armate e non ne facevano parte gli Stati Uniti d’America anche se il maggior promotore era stato il loro Presidente Woodrow Wilson che proprio per questo nel ’19 venne insignito del premio Nobel per la pace. La SdN era strutturata in tre organi principali: il Segretariato, il Consiglio e l’Assemblea e aveva la supervisione della Corte permanente di giustizia internazionale fondata nel ’22. Consiglio e Assemblea non erano organi permanenti e questo ne rallentava le decisioni; inoltre era richiesto il voto unanime corrispondente ad un diritto di veto generalizzato. Alcuni Stati importanti  non ne facevano parte: gli Stati Uniti d’America mai, il Giappone e l’Italia che erano stati tra i paesi fondatori con un membro permanente nel Consiglio ne uscirono rispettivamente nel ’33 e nel dicembre ’37.

Già nel ’35-’36 comunque si era manifestata l’impotenza di questo organismo quando l‘Italia fascista aggredì l’Etiopia e la reazione della SdN con l’imposizione delle c.d. “sanzioni economiche” all’Italia si rivelò assolutamente inefficace e illusoria. La Germania ne divenne membro dal ’26 al ’33. L’Unione sovietica (o URSS fondata nel ’22)vi entrò nel ’34 ma fu espulsa nel ’39  per aggressione, allorché invase la Finlandia (già compresa prima del ’17 nell’impero russo come pure la Bielorussia, l’Ucraina e i tre governatorati del Baltico) e occupò anche l’Estonia, la Lettonia e la Lituania (i c.d. Paesi Baltici (gli ex governatorati) divenuti così RSS) a seguito del patto Molotov-Ribentropp. Tale patto era un trattato di non aggressione fra il Reich (impero) tedesco e l’Unione sovietica siglato nell’agosto ’39 di durata decennale, ma rotto dalla Germania nazista appena due anni dopo con l’invasione dell’Unione sovietica denominata “operazione Barbarossa” nel giugno ’41. LaSdN e’ stata poi sciolta nell’aprile ’46 in conseguenza del suo fallimento  rappresentato dallo scoppio dellaseconda guerra mondiale e dell’avvenuta creazione di un’altra  organizzazione internazionale con finalità analoghe come le Nazioni Unite.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) con sede a New York venne fondata, per iniziativa soprattutto degli Stati Uniti d’America, nella Conferenza di San Francisco fra aprile e giugno 1945 (a guerra ancora in corso) come prolungamento del “Patto (o Dichiarazione) delle Nazioni Unite” siglato nella Conferenza di Washington il 1° gennaio ’42.  Si trattava del patto che legò gli Stati alleati nella seconda guerra mondiale (iniziata nel settembre ’39 con l’attacco della Germania nazista alla Polonia) contro le potenze dell’Asse Roma-Berlino del ’36,sfociato poi nel “patto d’acciaio” del ’39 con la completa subordinazione dell’Italia fascista del dittatore B. Mussolini alle scelte della Germania nazista del fuhrer A. Hitler e nella dichiarazione di guerra dell’Italia a Gran Bretagna e Francia annunciata dal duce nel discorso di piazza Venezia in Roma nel giugno del ’40. L’alleanza militare dell’Asse dal ’40 si allargò anche al Giappone dell’imperatore Hirohito con il c.d.”patto tripartito” divenendo così l’Asse Roma-Berlino-Tokio. Dall’altra parte gli “Alleati” comprendevano le tre potenze principali che ebbero un ruolo decisivo nel conflitto e cioè  gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l’Unione Sovietica, cheChurcill chiamò la Grande Alleanza  e Rooswelt denominò “Nazioni Unite”,  con i tre capi F.D. Roosvelt, W. Churcill e J. Stalin passati alla storia come i Tre Grandi. Facevano parte dell’ONU anche i paesi del Commonwealt e i rappresentanti degli Stati occupati dalla Germania che si erano impegnati a combattere i nazifascisti e a non concludere con gli stessi paci separate. La Francia, nonostante la parentesi che andò dalla sconfitta del ’40 alla liberazione nel ’44, venne considerata parte degli Alleati e poi inclusa nel Consiglio di sicurezza dell’ONU come potenza vincitrice e membro permanente.

Tra gli Alleati venne compresa anche l’allora Repubblica di Cina (con i Presidenti Lin Sen fino all’agosto ’43 e poi fino al ’49 Chiang Kai-schec capo del partito nazionalista Kuomintang), che era già in guerra con l’impero giapponese di Hiroito. La Cina è divenuta cobelligerante dopo l’attacco (senza dichiarazione di guerra giapponese) del dicembre ’41 alla base navale statunitense di Pearl Harbor nelle isole Hawaii in mezzo all’oceano Pacifico (dal 1898 Territorio delle Hawaii degli Stati Uniti e dal 1959 il 50° Stato federato degli USA). Questa coalizione di guerra dei quattroalleati principali (Regno Unito, Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina) della seconda guerra mondiale venne definita da Roosvelt le “quattro potenze“, le quali poi aderirono all’ONU sin dall’inizio nell’ottobre ’45, come pure la Francia, mentre l’Italiavi aderì nel dicembre ’55, il Giappone nel dicembre ’56 e la Germania Ovest solo nel settembre ’73 (con Cancelliere federale W. Brandt del partito SPD).    

Fine parte prima

Dott. Alfonso Gentili, già Segretario Generale del Comune di Todi

Nuovi progetti per il turismo green a Todi

Verranno presentati sabato 21 gennaio alla Sala Vetrata dei Palazzi Comunali. L’associazione Uncover Umbria presenterà una rete sentieristica “a margherita”

Fare del turismo lento, esperienziale, a contatto con l’ambiente, la natura e il paesaggio una nuova freccia per la valorizzazione e promozione turistica del territorio di Todi e della vicina Monte Castello di Vibio. Ad unire i due Comuni in questa direzione di lavoro c’è già un tracciato, il Sentiero del Furioso, che costeggia il fiume Tevere in uno dei suoi tratti più impetuosi e  che può essere fatto a piedi, in bicicletta e a cavallo.
E proprio partendo da questa opportunità già esistente, sabato 21 gennaio, alle ore 16, presso la Sala Vetrata dei Palazzi Comunali di Todi, si terrà un incontro pubblico per sviluppare i temi dello sviluppo sostenibile, di altre esperienze di successo a livello di cammini e di progetti per nuovi itinerari da inserire tra le passeggiate ed escursioni da proporre nel territorio tuderte. Motore dell’iniziativa è Uncover Umbria, un’associazione di appassionati di trekking e cicloturismo su strada, in Mtb o Gravel.
“La nostra missione – spiega Marco Maria Pirrami – è quella di far emozionare chi percorre i nostri territori, svelando i segreti che li contraddistinguono, seducendo a poco a poco chi vuole farsi incantare da tanta bellezza ed anche dalla sua offerta agroalimentare ed enogastronomica”.
Alla conferenza interverranno il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano, il sindaco di Monte Castello di Vibio Daniela Brugnossi e la dirigente del servizio turismo della Regione dell’Umbria; saranno presenti anche esponenti di Federalberghi, della federazione ciclistica umbra e di Uisport, con a seguire alcune testimonianze sulle esperienze del Cammino di Santiago e del Sentiero degli Dei.
In conclusione, dopo l’illustrazione delle caratteristiche del Sentiero del Furioso, la presentazione della “Margherita di Todi”, una serie di itinerari ad anello che, come i petali di un fiore, sono stati individuati intorno a Todi, con la città a fare da punto di riferimento centrale della corolla, variegata in termini di lunghezze e peculiarità ambientali e storico-paesaggistiche.
“Guardiamo con estremo interesse – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – a questo segmento turistico, già sviluppato in alcune iniziative pilota che è necessario ora mettere a sistema e a valore, prevedendo una pianificazione dell’offerta che si inserisca a pieno titolo nella politica green della città e nel più ampio programma di promozione turistica che vede impegnata Regione Umbria”.

Dalla prossima primavera i tracciati potranno avvalersi anche della riattivazione del ponte di ferro sul Tevere, tra Ponterio e Pian di San Martino, il cui recupero attualmente in corso è stato pensato proprio come ideale potenziamento della rete sentieristica ciclo-pedonale.

Area Interna, primi passi sulla viabilità

Gli otto Comuni con capofila Todi verso l’operatività. Tra gli 11 e i 12 milioni di euro le risorse disponibili in totale

Martedì 10 gennaio si è tenuta a Todi, Comune capofila, la prima riunione del 2023 della nuova Area Interna della Media Valle del Tevere e dell’Umbria Meridionale. Presenti tutti i Sindaci delle municipalità interessate: Acquasparta, Avigliano Umbro, Collazzone, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio, Montecastrilli e Sangemini, oltre ovviamente a quello della città di Jacopone.

All’ordine del giorno l’avvio delle attività programmatorie vere e proprie, che possono contare su uno stanziamento iniziale di 4 milioni di euro e di ulteriori 7,5 milioni di euro, a valere sulle risorse FERS e FSE. Risorse aggiuntive, rispetto a quelle nella disponibilità dei singoli Comuni, che dovranno essere destinate alla cooperazione territoriale con particolare riguardo per lo sviluppo e l’adeguamento strutturale, la promozione dell’occupazione, la valorizzazione ambientale e turistica, ponendo al centro l’inserimento lavorativo delle giovani generazioni e il contrasto all’esclusione sociale, intervenendo in tal senso a favore di una istruzione e formazione più efficaci. Altro punto centrale sarà quello riferito al potenziamento delle capacità istituzionali e dell’efficienza delle amministrazioni e dei servizi pubblici nell’ottica di pervenire a forme di governance più efficaci.

Il Sindaco Antonino Ruggiano, dopo aver delineato il perimetro di azione, ha condiviso una serie di proposte, a partire dalla necessaria istituzione di un Ufficio delle Aree Interne, che è di competenza del Comune di Todi in quanto soggetto capofila, e dell’elaborazione di un piano progettuale d’ambito. Tra le altre iniziative più immediate anche l’avvio di interventi coordinati sul fronte della viabilità, settore per il quale vi è già 1 milione e 300 mila euro di finanziamenti da utilizzare. “Si tratta di risorse aggiuntive – spiega Ruggiano – rispetto a quelle delle Province e che pertanto abbiamo pensato di destinare ad un percorso, ancora in fase di definizione, che migliori le vie di comunicazione e collegamento tra tutti i comuni dell’Area Interna“.

La riunione ha dato avvio ad un ragionamento sulle possibili funzioni e servizi da associare, a partire dal catasto, la protezione civile, il turismo, i sistemi informatici, la pianificazione urbanistica, la gestione del personale, dei tributi e dei servizi contabili e finanziari. “In questo caso – aggiunge Ruggiano – non è necessario che il processo di messa a sistema riguardi tutte le municipalità; è infatti possibile che vi aderiscono anche solo alcuni degli otto Comuni. Per questo sarà necessario approfondire lo studio e l’analisi delle situazioni esistenti al fine di centrare i settori effettivamente meritevoli di razionalizzazione”.

Un supporto in tale direzione lo potranno dare anche i sistemi informativi geografici, rispetto ai quali il Comune di Todi sta avviando per primo un percorso che privilegi sempre di più la gestione intelligente della città e dei territori, in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti con l’uso di soluzioni digitali a beneficio dei suoi abitanti e delle imprese”.

Grave paralisi di Etab e Veralli Cortesi a seguito delle dimissioni di alcuni consiglieri.

Nelle prossime ore verrà presentata richiesta di consiglio comunale per
impegnare il sindaco Ruggiano a ripristinare quanto prima la piena funzionalità
degli enti. COMUNICATO STAMPA
dei partiti di opposizione

Si è tenuto, nella giornata di lunedì 9 gennaio, un consiglio comunale aperto, richiesto dai gruppi consiliari di opposizione, per fare luce sulla grave situazione di stallo creatasi in Etab La Consolazione e all’Istituto Veralli Cortesi di Todi. A seguito, infatti, delle dimissioni di alcuni consiglieri dai rispettivi consigli di amministrazione, motivate solamente da mere ragioni politiche, i consigli non sono in grado di deliberare, stante la mancanza del numero legale.
Hanno partecipato alla seduta il dott. Bruno Severi e l’avv. Claudia Orsini, presidenti degli enti coinvolti. Nel corso del lungo dibattito, tuttavia, non è emerso alcun elemento di chiarezza né da parte del sindaco, né dalla maggioranza di centrodestra. Lo stesso sindaco, nel suo intervento, non ha assunto alcun impegno concreto per affrontare  e risolvere le complesse questioni contingenti pur essendo, questa, materia di sua stretta competenza.
Siamo consapevoli dell’importanza del ruolo sociale e culturale degli enti e per questo è grande la preoccupazione per la paralisi in cui versano gli stessi. Come testimoniato dalle relazioni dei presidenti Orsini e Severi, ai quali va il nostro ringraziamento per la disponibilità e la correttezza dimostrate, occorre evitare che il perdurare di tale situazione arrechi danni ai patrimoni, ai bilanci e alla piena operatività di Etab e Veralli Cortesi. Per questo sarà depositata nelle prossime ore una richiesta di consiglio comunale che impegni formalmente il sindaco ad ottemperare alle prerogative che la legge gli attribuisce e a ripristinare rapidamente la piena funzionalità dei due enti.
Todi Civica
Partito Democratico
Sinistra per Todi
Civici X Todi – Fabio Catterini
Per Todi con Ruspolini”