NERO NORCIA 2018:55esima edizione

 

 Parola d’ordine rinascere. Nero Norcia, la mostra mercato del tartufo nero pregiato e dei prodotti tipici della Valnerina, in scena per tre fine settimana, dal 23 al 25 febbraio, dal 2 al 4 e dal 9 all’11 marzo nella città di san Benedetto, porta con sé anche questo imperativo. A presentare il programma della 55esima edizione, rinnovata nella veste grafica e nei contenuti, lunedì 19 febbraio alle 11 nella sala Fiume di palazzo Donini a Perugia, ci saranno Nicola Alemanno e Giuliano Boccanera, rispettivamente sindaco e assessore allo sviluppo economico del Comune di Norcia, Fernanda Cecchini, assessore a cultura e agricoltura della Regione Umbria, Giancarlo Picchiarelli e Antonella Brancadoro, il primo vicepresidente la seconda direttrice dell’Associazione nazionale Città del tartufo.

“I tre weekend della rassegna – anticipano gli organizzatori – saranno articolati ciascuno con un focus all’interno del quale si svolgeranno tavole rotonde con la partecipazione di esperti e momenti di dialogo con la comunità”.

COLDIRETTI TERNI, MARATONA DI SAN VALENTINO: IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN PIAZZA EUROPA

 

Il Mercato di Campagna Amica Coldiretti in Piazza Europa, è una delle iniziative inserite all’interno della ottava “Maratona di San Valentino” in programma nel week end, con la gara prevista per domenica. È quanto ricorda Coldiretti Terni, nel sottolineare l’appuntamento del 17 e 18 febbraio dalle ore 9,00 alle 20,00, con una ventina di produttori del territorio nel mercato degli agricoltori. Tra le eccellenze da degustare e acquistare, salumi, formaggi, olio extravergine di oliva, miele, legumi e cereali, 100% made in Umbria.

Un’occasione – riferisce il presidente della Coldiretti Terni Massimo Manni – anche per ribadire come fare la spesa a chilometri zero in filiere corte con l’acquisto di prodotti locali, tagli del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali.

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ quasi tre italiani su quattro (71%) hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari nell’ultimo anno, ma il problema resta rilevante con lo spreco di cibo che nelle case degli italiani ammonta ancora a circa 145 kg all’anno per famiglia secondo Waste Watcher.

Nel nostro Paese sta crescendo – sottolinea Manni – la sensibilità ambientale con 30 milioni di italiani che fanno la spesa dal contadino almeno una volta al mese, in aumento nel 2017 dell’11%. Coloro che si approvvigionano esclusivamente tramite reti alimentari alternative sprecano meno perché i cibi in vendita sono freschi e durano di più e perché non devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio.

L’Italia ha conquistato in pochi anni – afferma Coldiretti – la leadership mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con proprio marchio del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica. In pochi anni è nata e cresciuta in Italia una rete unica a livello internazionale per dimensioni e caratteristiche che ha esteso la sua presenza dalle fattorie ai mercati, dai ristoranti al cibo di strada, dagli agriturismi agli orti urbani. Complessivamente la rete di Campagna Amica – spiega Coldiretti – è composta da 7200 fattorie, 1250 mercati e 2200 agriturismi, cui si aggiungono 550 ristoranti, 210 orti urbani e 30 punti di street food, dove arrivano prodotti coltivati su circa 200mila ettari di terreno.

Acquistare prodotti a chilometri zero – conclude Manni – è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale, con i mercati contadini che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà.

Arte, terra, polvere, muffa – la vita nuda della materia domenica 25 febbraio a partire dalle ore 12 in Via del Campanile 13 – Narni (Terni)

 

L’invito non è solo a prendere parte alla contraddizione di un finissage che è in realtà continuazione di una mostra, ma a interagire col nuovo stato in cui il progetto Lessness va configurandosi.
Alcune delle opere esposte nella mostra collettiva Fatti di terra, inaugurata lo scorso 29 ottobre (opere di Gianfranco Baruchello, Paolo Canevari, Gea Casolaro, Primarosa Cesarini Sforza, Daniele De Lonti, Costanza Ferrini, Lindo Fiore, Andrea Fogli, Ines Fontenla, Luigi Ghirri, Luo Guixia, Hans-Hermann Koopmann, Salvatore Piermarini, Silvia Stucky, collettivo Ticon3, Naoya Takahara, Marco Tirelli)  hanno già lasciato lo spazio della Stanza. Altre vengono accolte per proporre nuove connessioni, come quelle di Ciriaco Campus e Rosella Restante, la cui purezza concettuale si misura con la soave e brutale bellezza della materia. Nel pomeriggio una conversazione con Silvia Bordini illustrerà “alcuni aspetti della terra come materia e metafora nelle opere d’arte”. E mentre Silvia Stucky smonterà con una performance la sua opera fatta di diverse terre, Lindo Fiore, autore del dittico “L’albero di Kassel”, ci coinvolgerà nel suo fascinoso esperimento/performance – elogio dello sparire.    Dall’avventura dell’abitare, Fatti di terra volge lo sguardo al mistero dell’essenza stessa della vita. Dal microscopico al macroscopico la terra si fa nuda e si reinventa continuando a stupirci con il racconto delle sue infinite forme di vita. Infatti nel corso della giornata verrà mostrata, se non addirittura svelata, l’opera di Alberto Burri più piccola del mondo. Non c’è da sorprendersi se la sua forma ricordi l’opera più grande dell’artista umbro, il Cretto di Gibellina – dentro la quale è possibile camminare a lungo. Ma è anche, quest’ultima, un’opera molto discussa, che copre e custodisce con un manto bianco, un sudario di cemento, i detriti e la memoria di un intero paese distrutto dal terremoto. Fatti di terra. Se il Cretto, visto da lontano, sembra un’enorme macchia di caffelatte a coprire la terra, “il Burri più piccolo del mondo” è una muffa biancastra, e più che alle dimensioni della materia, è sulla natura stessa del “mondo materiale”, in senso tanto fisico quanto spirituale, che le opere di Burri ci interrogano.   E non è un caso che l’ultima imminente parte del progetto Lessness avrà come titolo, più volte annunciato, una formula del filosofo Emmanuel Levinas: Un monde sans moi – ovvero “un mondo senza di me”, o anche: “un  mondo senza io”.

Per approfondire:

La parola terra (intervento fatto all’inaugurazione della mostra “Fatti di terra”, 29/10/2017)

Progetto Lessness. Autobiografia di un’idea.


www.stanza.cloud

A MUSICA PER I BORGHI TORNA BEPPE VESSICCHIO CON UN CONCERTO DEDICATO A PINO DANIELE

 

Un grande ritorno a Musica per i borghi, quello del maestro Beppe Vessicchio, per la serata finale dell’edizione 2018, sabato 28 luglio. Marsciano, infatti, ospiterà il concerto-tributo dedicato a Pino Daniele, il più grande bluesman italiano, al quale il festival renderà omaggio con un evento unico che vedrà sul palco musicisti del calibro di Mario Biondi, Enzo Avitabile e i Neri per Caso, accompagnati da un’orchestra di 35 elementi. A dirigere il concerto sarà dunque il maestro Vessicchio che torna al festival di musica popolare della Media Valle del Tevere di cui è stato direttore artistico per diversi anni.

Pino Daniele, scomparso nel gennaio 2015, salì sul palco del Santa Giuliana a Perugia nel luglio 2013 per il quarantesimo anniversario di Umbria Jazz, dove fece esplodere l’arena tra sonorità latineggianti e un duetto fuori programma di una monumentale ‘Je sò pazzo’ con Mario Biondi. L’anno precedente, nel 2012, fu proprio l’artista partenopeo a chiudere la decima edizione di ‘Musica per i Borghi’, con una partecipazione di rilievo dove presentò brani inediti dell’album ‘La grande Madre’ insieme ad alcuni dei suoi successi con quel tipico mix di tradizione popolare napoletana e mediterranea e di blues e jazz.

Una mescolanza di sonorità che è diventato il suo marchio di fabbrica in Italia e all’estero, un sound unico che risuonerà sul palco di Musica per i Borghi grazie alla voce inconfondibile di Mario Biondi, alle vibrazioni del compositore napoletano Enzo Avitabile, grande amico di Pino, e al gruppo salernitano dei Neri per Caso, famoso in tutta Italia per il suo canto a cappella. Grande cerimoniere della serata sarà il maestro Beppe Vessicchio, ideatore e direttore del concerto che si preannuncia uno degli eventi più attesi dell’estate in Umbria, una festa di suoni e voci dedicata ad un artista che ha fatto la storia della musica italiana.

Il direttore di Musica per i borghi Valter Pescatori esprime grande soddisfazione. “Il ritorno del maestro Vessicchio al nostro festival – ha commentato Pescatori – è una scelta condivisa anche dal sindaco di Marsciano Alfio Todini, dal presidente onorario dell’Associazione Musica per i borghi Gianfranco Chiacchieroni e ovviamente da me. Come altri concerti ideati dal maestro, anche questo sarà un evento unico, che abbiamo fortemente voluto per onorare uno dei più grandi artisti della musica italiana”. Novità anche dal presidente dell’Associazione Andrea Pompadura. “Cercheremo quest’anno – ha spiegato – di soddisfare i gusti dei tanti giovani che specialmente nelle ultime edizioni si sono avvicinati sempre di più alla manifestazione”. Marsciano anche quest’anno recita un ruolo di primo piano per la promozione del territorio umbro e dei suoi borghi.

(Nella foto il Maestro Vessicchio con Valter Pescatori)

CONCLUSI I DISAGI : RIAPERTA AL TRAFFICO LA CIRCONVALLAZIONE ORVIETANA A TEMPO DI RECORD

 

Il tratto della Circonvallazione Orvietana tra il Vicolo Bello e Porta Romana, interessato ai lavori di rifacimento della banchina stradale, riapre alla circolazione viaria.L’intervento, mi preme sottolineare, si è concluso con una settimana di anticipo rispetto ai tempi prefissati con la determina di affidamento dei lavori e la conseguente ordinanza sul traffico. Desidero ringraziare non solo l’impresa che ha eseguito l’incarico con solerte velocità onde evitare disagi particolari e continui alla popolazione, ma anche l’ufficio tecnico e dei lavori pubblici per il costante controllo nel corso dell’esecuzione dei lavori stessi. Siamo certi dell’ulteriore funzionalità che si accresce con questa realizzazione attesa da tempo dai cittadini.

Moreno Primieri -Assessore Urbanistica-Lavori Pubblici del Comune di Todi

“Ottimi apprezzamenti per il convegno sul sovraindebitamento”,sottolinea Floriano Pizzichini

 

Grande partecipazione e sinceri apprezzamenti per la qualità degli interventi e lo spessore professionale dei relatori intervenuti.  Questi i tratti principali dell’iniziativa che si è tenuta presso l’hotel Tuder di Todi e che ha affrontato il tema del sovraindebitamento e le possibili soluzioni offerte dalla legislazione vigente. I lavori, coordinati dal dott.Marco Belia, dopo il saluto iniziale del consigliere comunale Floriano Pizzichini, promotore dell’iniziativa, sono proseguiti con gli interventi dei relatori che, in maniera chiara ed incisiva, hanno offerto una panoramica sugli strumenti attraverso i quali, oggi, è possibile affrontare il tema del sovraindebitamento. Problema che colpisce un’ importante fetta della popolazione e che crea grandi difficoltà, a volte con esiti drammatici, a quei soggetti che, non potendo accedere a procedure fallimentari, si trovano soffocati dai debiti. La platea, che ha visto una cospicua partecipazione di professionisti del territorio e amministratori dei comuni limitrofi,  ha molto apprezzato la qualità degli interventi e l’equilibrio con cui il tema è stato affrontato. Un convegno dal carattere tecnico, che, tuttavia, sullo sfondo, ha evidenziato come, in queste problematiche, anche le istituzioni e gli enti locali, possono svolgere una funzione fondamentale.   L’incontro ha confermato e ancor più convinto gli organizzatori della necessità che vada sottoscritto  un protocollo di intesa fra Comune di Todi e Odcec per aprire uno sportello per il sovraindebitamento, anche nel nostro territorio. Finalità per la quale si continuerà a sollecitare l’amministrazione comunale con gli strumenti messi a disposizione dalle istituzioni, nella convinzione, quanto prima, di raggiungere il risultato prefisso, per il bene dei cittadini.

“Diciamoci Sì” fino al 14 febbraio al PalaSì di Terni

 

Dal 9 al 14 febbraio al PalaSì di Terni abita Cupido. Per la seconda edizione dell’evento dedicato all’amore e al matrimonio “DiciamociSì”, il Salone Bazzani apre le porte ad operatori esperti di wedding: atelier, parrucchieri, estetisti, ristoranti, fioristi, agenzie di viaggi.

In Piazza della Repubblica a Terni, DiciamociSì impegnerà cinque giorni di approfondimento sul mondo del wedding con un programma ricco di eventi.

Al centro della scena quest’anno le novità 2018 e le ultime tendenze per un matrimonio perfetto e misurato sui sogni della sposa e dello sposo.

DiciamociSì è inserito nel pieno degli eventi valentiniani che interessano la città di Terni nel periodo della settimana del Santo patrono.

A partecipare alla cinque giorni di celebrazione dell’amore e degli innamorati molte aziende ternane, scelta oculatamente voluta per enfatizzare la città di origine di uno dei portali nazionali dedicati al wedding più apprezzati degli ultimi anni www.diciamocisi.it .

(Nelle foto da sx.il taglio del nastro e la sfilata degli abiti da sposa)

“In riferimento alla situazione del cinema a Todi”, di Manfredo Retti,Presidente Associazione Culturale “Iacopone”

 

Nella conferenza stampa di sabato 3 febbraio,  richiesto se e quando  Todi potrà riavere una sala cinematografica,  il sindaco ha risposto di avere  a cuore la situazione, ma che vi sono alcune difficoltà da superare.  Sì, le immaginiamo e concediamo che ci voglia del tempo, ma quando sentiamo dire che lo Iacopone, per essere riutilizzato,  avrebbe bisogno di un investimento economico esorbitante, tipo centomila euro,  quasi si dovesse rifarlo tutto,  ci viene da pensare che si è male  informati.   Quello che ha funzionato fino al 28 giugno scorso, dunque,  che cinema era?  Non  il  cinema con  trent’anni di attività e rilanciato, dopo adeguati restauri e aggiornamenti, nel dicembre del 2013?  Un cinema che aveva cancellato, fin dove possibile, la modestia di ex sala diocesana,  conservandone  solo l’immutabilità del sito, impervio e stretto tra vicoli,  e,  come arredo,   delle poltrone non belle perché acquistate a costi ridotti, col vantaggio di essere già ignifugate?   Ricordiamo che nei fondamentali il locale è a posto, in  quanto ha  visto, quattro anni fa, il rifacimento dell’impianto elettrico e di quello di sicurezza ( centraline, sensori di fumo, idranti etc..) e ha accolto  un intervento sulle norme, sempre di sicurezza,  con supervisione  di studio ingegneristico specializzato,  e adeguato progetto presentato con una SCIA ai Vigili del Fuoco.  Dal   ’98 esiste una scala  con sbocco nel Vicolo dei Magazzini, che è venuta a costituire la terza uscita di sicurezza,  raggiungendo la quantità adeguata al numero dei posti, ridotto a centodieci.   Se si obietta che non c’è quella per i portatori di “handicap”, si risponde informando che vi è stata istallata in occasione del Festival dei Diritti*: un piano inclinato sovrapposto a parte della gradinata. Basta rimetterlo, magari perfezionandolo.  Rimarrebbe il tetto da rifare, perché, mancante di guaina,   è permeabile alla pioggia. Ma appartiene alla Curia, non ai gestori.   I vecchi gestori, per non creare problemi, e dopo essere intervenuti a sostituire un coppo qua e un coppo là,  hanno poi risolto stendendo un telo, da cui mai più una goccia è caduta all’interno; è  situazione abborracciata, ma può ancora reggere in  attesa di opportuni  interventi.  Dunque  a cosa servirebbero centomila euro?  Semmai a  destrutturarlo per una sontuosa rifondazione, a prova di sponsor:  a questa, sì,  servirebbero!  Non certo a  riaprirlo così com’era: la sala conserva le poltrone e lo schermo, basta riportarvi dentro macchina di proiezione e amplificatori e, se  si vuole, gli arredi del foyer.  E’ evidente che  la macchina la si deve rilevare agli ex gestori, perché è di loro proprietà.   Ma  il  Comune di questo è informato: ha già ricevuto   un  progetto dove costoro  si dichiarano disposti a cederla ( insieme alle rimanenti attrezzature e decori interni ed esterni, plance comprese) con la condizione di un subentro al debito relativo all’acquisto,   dopodiché,  ad estinzione del debito, la suddetta, con tutto il resto, gli apparterrà.   Forse, però,  il problema è un altro.  E’ che i nuovi richiedenti (che ci sono),  al Comune chiedono un contributo, intendendo associarlo ad un’attività che, benché gestita in forma privata, ha una funzione pubblica. E probabilmente  non intendono ripetere quanto avevano fatto i precedenti, che avevano deciso di fare da soli, subendone  ancora le conseguenze.  No, questa intenzione loro  non l’hanno ed è giusto che non l’abbiano.  Il Comune, cioè questa amministrazione,  deve capirlo, come anche deve capire che,  se  non è responsabile del problema capitatogli  addosso,  sta però a lui stesso risolverlo.  S’intende: sempre che lo voglia e che concordi sul fatto che una città senza più cinema retrocede a paese. Soprattutto una città che il cinema lo aveva dal 1916.

*Leggiamo, oggi 8 febbraio  su Tamtam Online,  il rammarico  espresso da Camilla Valli sulla perdita del “Festival dei Diritti”, che si faceva al Cinema Iacopone,  e sul fatto che il cinema è “oggi ancora chiuso”: quel cinema senza il quale, peraltro, non si saprebbe dove farlo più, tale festival, dato che si è fatto e si poteva fare solo lì.  Il rammarico, dunque, è giusto e  condivisibile, e lo sarebbe ancor più se, accanto a lamentare il  cinema “ancora chiuso”,  chiamasse in causa chi ne ha provocato la chiusura.          

  Manfredo Retti

Presidente dell’Associazione Culturale “Iacopone”

Anche a Todi numerosi appassionati seguono l’associazione “Amici della Lirica”

 

L’associazione Amici della lirica, che ha sede in Perugia, vede anche a Todi numerosi appassionati che partecipano alle varie iniziative anche con il ruolo di organizzatori e non solo di fruitori. Vicepresidente è il prof. Retti, mentre alcuni Tuderti hanno svolto anche il ruolo di docenti nella preparazione all’ascolto o alla partecipazione a spettacoli a Roma, Firenze, Napoli, e a volte anche all’estero (Siviglia per ‘Il barbiere di Siviglia’). Cosi’ Lucia Mencaroni, per molti anni direttore artistico dell’orchestra Giuseppe Verdi di Milano, ha presentato e guidato all’ascolto della Messa da Requiem di Verdi, e, nei giorni scorsi, il prof. Marco Grondona, docente di Drammaturgia musicale nell’Università di Pisa e musicologo di grande fama, ha presentato l’opera di Verdi ‘I Masnadieri’ rappresentato domenica scorsa al Teatro dell’Opera a Roma.
Nei due mesi trascorsi, quindi, gli iscritti all’associazione, compreso un gruppo di Tuderti, hanno potuto assistere alla rappresentazione di alcune opere, esattamente a Roma ‘la dannazione di Faust’ e ‘I masnadieri’ e a Firenze ‘Carmen’, un’opera il cui allestimento è stato oggetto di grande interesse, non solo in Italia ma anche in vari paesi d’Europa. L’allestimento presentava infatti alcune singolarità che hanno fatto discutere: l’opera, la cui azione è prevista dal libretto nella Siviglia del 1830, è stata attualizzata e riportata ai giorni nostri, con ambientazione nei campi rom; ma ciò che più ha fatto discutere è stato il finale: in omaggio al tema del femminicidio il regista, sembra con l’assenso del sindaco di Firenze, ha rovesciato la conclusione; non più don José che uccide Carmen ma Carmen che sottrae la pistola al suo ex amante e lo uccide. Il tutto in netto contrasto con il testo del libretto e la musica: è infatti don José che dice ‘arretez moi, c’est moi que l’a tué, o ma Carmen adorée’. La scelta del regista ha fatto molto discutere e anche a teatro non sono mancate le contestazioni ma nel complesso lo spettacolo è stato di alto livello e anche l’ambientazione, nei campi rom di oggi, tutt’altro che sgradevole.
Anche ‘La dannazione di Faust’ di Berlioz, è stata attualizzata con una scelta che ha avuto contestazioni anche a teatro. Ma è stata una rara occasione per sentire e vedere un’opera non molto rappresentata e di grande bellezza.
Qualche parola infine su ‘I Mansadieri’ di Verdi, altra opera poco rappresentata e per molti di noi anche poco conosciuta. Occasione pregevole veramente per la possibilità di conoscerla e sentire una musica sempre di grande livello, come sempre è la musica di Verdi. Vero è, come ha sostenuto il prof. Retti nei commenti a caldo nel viaggio di ritorno con i membri dell’Associazione, che si tratta di un’opera che recupera e ripropone temi e situazioni presenti i n Machbet e in Ernani. Ma è stata rilevata, con piacere, la presenza, nel ruolo di Francesco, del Baritono Giuseppe Altomare che i Tuderti hanno potuto ascoltare e apprezzare in un concerto tenuto nell’aula magna del Liceo Jacopone. Anche questa un’occasione per ricordare come in passato Todi abbia ospitato concerti di alcuni grandi della lirica, a cominciare da Cecilia Bartoli che, con un suo concerto dedicato agli studenti, ha inaugurato un anno scolastico del Liceo Scientifico; e ancora un grandissimo tenore, oggi celebrato in tutto il mondo, Vincenzo Grigolo che ha cantato in un concerto organizzato dal maestro Attanasi, nel quadro di Todi Music fest, nella sala del Consiglio comunale, e ancora il grande soprano Marianna Kulikova, interprete di Gretel nell’opera ‘Haensel e Gretel’ di Humperdink, rappresentata nel teatro comunale di Todi, in un’edizione del festival di Todi e infine il tenore Jhon Osborn, presente a Todi in un’edizione di Umbria Music Fest, organizzata dal maestro Walter Attanasi. Una serie di grandi della lirica che Todi ha conosciuto e ospitato e di cui la cultura tuderte può andare orgogliosa.
I prossimi appuntamenti dell’Associazione Amici della lirica ci porteranno a Firenze per l’opera ‘La Favorite’ di Donizetti e per ‘Alceste’ di Gluck.

Francesco Tofanetti

“Aeroporto San Francesco e nuovo direttore”,comunicato stampa di Moreno Primieri – Delegato alle Infrastrutture di F.I.Umbria

Forza Italia Umbria prende atto della presentazione del nuovo direttore della Sase, al quale fa i migliori auguri di buon lavoro. La nomina si muove verso quanto auspicato da tempo da parte dell’opinione pubblica.

Chiaramente le vicende legate a Fly Volare, che deve ancora restituire 250.000,00 euro e l’arresto del suo presidente, avrebbero richiesto molto di più,visto che,malgrado le spiegazioni, sembra si sia operato con una certa leggerezza. Non si può nemmeno dimenticare le precise responsabilità politiche dei vertici della Regione Umbria, che hanno avallato certe operazioni senza calcolare il rischio, ed ovviamente di tutto il cda della Sase per l’indebitamento senza garanzie.Non si può nemmeno sottacere la cattiva gestione dimostrata ampiamente dal continuo calo di passeggeri dal 2015 ad oggi nonché della contorta vicenda sia di FlyMarche che di Mistral

Nessuno dimentica le conferenze stampa roboanti a Palazzo Donini,tipiche espressioni di “regime”, con risultati finali poi che in un Paese serio avrebbero portato alle dimissioni anche di qualche rappresentante istituzionale….

Gli obiettivi del nuovo direttore Solimeno, che ha parlato di ulteriori servizi e di più qualità dell’aeroporto, sulla carta vanno verso la direzione sperata, anche se per un rilancio dello scalo umbro è necessario guardare a nuove rotte e collegamenti con altri paesi del Nord Europa.

L’aeroporto “San Francesco di Assisi” deve diventare un punto di riferimento per tutto il territorio regionale e magari guardare anche oltre:per questo ci vuole allora un maggiore coinvolgimento delle istituzioni locali che vanno dalle strategie di marketing ai collegamenti da e per l’aeroporto.

Moreno Primieri

Delegato alle infrastrutture di F.I. Umbria